Capitolo 1 - Nuova Vita

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Anno nuovo, vita nuova. 

Sono appena arrivata, finalmente, a quella che dovrei definire "casa". 

Devo essere sincera, non è né bellissima, e soprattutto nuova, né gigantesca, ma va bene così.
Dopo anni di sacrifici sono riuscita a racimolare abbastanza soldi per essere totalmente indipendente.

Apro la porta.

Lo stile è un po' retrò e un po' rustico, un miscuglio insolito ma l'insieme non stona.
È suddivisa in due piani: al piano inferiore cucina, salotto e bagno con lavanderia e al piano superiore due stanze da letto e un bagno davvero grande. 

Già mi vedo nella vasca da bagno a rilassarmi...

La cucina da' sul giardinetto e subito dopo sul bosco, quasi interamente indistinguibile tra la proprietà privata.

Prendo gli scatoloni, non sono molti, e inizio a sistemare le mie cose in giro per casa. 

Dopo di ciò inizio a pulire sul pulito, i precedenti padroni di casa si sono generosamente offerti di chiamare una ditta di pulizie, solo... non vorrei dire che non mi fido, ma non mi fido.
Sono abbastanza schizzinosa, lo so.

Finito il tutto, preparo qualcosa da sgranocchiare che mi stuzzica l'appetito; finito di pranzare non ho molto da fare e se sto troppo in silenzio inizio a ripensare a cose abbastanza spiacevoli.

Decido, così, di prendere la mia migliore amica: la mia chitarra. 

Prendo anche un' agenda e una matita. 

Esco nel giardino e mi accomodo, non molto elegantemente, sul prato. 

Inizio a suonare una melodia del tutto improvvisata, esprimendo tutto ciò che mi passa per la testa attraverso le dita.
Poco a poco annotavo in un piccolo spartito, scustodito gelosamente nella tasca della custodia della chitarra, e fermandomi di tanto in tanto per pensare alla tematica della possibile canzone, anche se so perfettamente di cosa parlerà...

Un sospiro si fa spazio nel petto per poi essere immediatamente spazzato via.
Ed eccoli lì, i ricordi ritornano a farsi strada nella mia mente. Dolorosi, come sempre.

Carlos. 

Era lui; lui che dopo due anni dalla morte dei mie genitori, mi ha rubato il cuore. Fin da subito era stato molto gentile e premuroso e metteva la mia felicità prima di chiunque altro, anche troppo spesso. Dopo qualche mese iniziò ad essere irrascibile e geloso, troppo geloso; non potevo fare nulla in sua assenza. 

Non potevo nemmeno uscire, diceva che non gli piaceva come gli altri mi guardavano. Nonostante ripetevo costantemente che non avevo occhi che per lui.

Però sebbene stessimo insieme da poco più tre mesi non mi concessi mai a lui, come se qualcosa mi tirasse indietro facendomi cambiare idea.

Così, dopo qualche risposta negativa, mi trattava sempre peggio, arrivò persino a tirarmi uno schiaffo.

Ma, fortunatamente, ho saputo dire "basta" e dopo quello spiacevole episodio l'ho lasciato.

Inizialmente non ne fu affatto felice: continuava a chiamarmi, ad aspettarmi fuori dal lavoro e a scusarsi ripetutamente. Finché un giorno non si sentì più.

Tre anni più tardi mi arrivò un messaggio da parte di Carlos. Mi chiedeva se potevamo vederci, si voleva scusare per tutto e magari, se me la sentivo, di tornare almeno amici.

Accettai. 

Accettai, come una stupida senza dignità.

<Ciao Zoe,> iniziò a parlare lui <so già che ti ho fatta soffrire e me ne vergogno tanto, credimi.
Sono sempre stato impulsivo e se devo essere sincero, avevo solo vent'anni, mi volevo divertire. Lo so che non è passato moltissimo tempo ma sono cambiato e vorrei che tu ed io tornassimo ad essere almeno amici. Ti prego, ne ho bisogno. > concluse il monologo fissansomi negli occhi.

Sembrava cambiato, davvero. Il fatto stesso che mi dicesse tutto questo guardando i miei occhi mi ha fatto pensare che non stesse mentendo.

Non avrei mai dovuto credergli.

<D'accordo.> risposi io. 

Semplicemente un d'accordo che non avrei mai dovuto dire, ma lo feci e me ne pentirò per tutta la vita.

Passarono i mesi e, dopo essere uscita un po' di volte con lui, mi baciò. Non me l'aspettavo, ma decisi di dargli una seconda chance, tutti se la meritano.

O almeno credevo...

Ricominciò tutto da capo. Le attenzioni esagerate, le gelosie insensate e i litigi perché non volevo concedermi, sempre più frequenti. Ma apparte quello io stavo bene, o così mi convincevo...
Poi arrivò un giorno in cui mi convinsi che non ci sarebbe stato nulla di male a stare insieme al mio ragazzo, in fondo avevo appena compiuto 24 anni.

Così la sera mi reacai a casa sua.

Aprì la porta, stranamente lasciata socchiusa. 

Mi preoccupai e non poco. 

É sempre stato prudente sotto quel punto di vista, non aveva senso.

Salì le scale e piano piano la consapevolezza di quello che stava succedendo fece capolino in me.

Non volevo crederci.

Spalancai la porta e quello che vidi mi spezzò il cuore. 

Carlos si stava divertendo con la mia unica amica.

Non mi accorsi nemmeno che delle lacrime bagnavano le mie guance.

Non appena si accorsero di me, stupiti di essere stati scoperti, tentarono invano di inventare scuse, che nemmeno ascoltai.

Sentivo solo il rumore del mio cuore che si spezzava in mille pezzi.

Presi la borsa e senza dire nulla girai i tacchi e me ne andai.

Non si fecero più sentire.

Scossi la testa violentemente per scacciare il brutto ricordo, accorgendomi solo ora di due lacrime sfuggitemi dagli occhi.
Mi asciugo velocemente le guance, non sono più la stessa persona di un anno fa, non mi piace stare male per qualcuno che non lo merita.

Mi alzo e per calmarmi decido di perlustrare il bosco. La natura mi affascina e, soprattutto, mi rilassa.
Prendo le cose, ormai sparse qua e là sul prato, e mi incammino alla ricerca di una piccola radura in cui possa stare, senza essere disturbata.

Camminai per circa dieci minuti prima di trovare un piccolo laghetto contornato da degli altissimi alberi che per poco non coprono il cielo. 

Un senso di pace mi avvolse nello stesso momento in cui sfiorai con le dita la superficie del laghetto.

Mi stupì dell'effetto calmante dell'acqua e ne fui subito affascinata.

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Ciao, questa è la mia nuova storia. Ho sempre avuto un debole per i licantropi, non per nulla il mio animale preferito è il lupo...
Comunque volevo informarvi che non aggiornerò frequentemente ma solo quando ne avrò bisogno per evadere dal mondo.
Fatemi sapere se la storia vi piace e lasciate una stellina!
E, soprattutto, ditemi se c'è qualche errore che non ho notato; per il resto, se la storia non vi piace, vi prego di non essere molto cattivi.
Detto ciò vi auguro una buona giornata!

Black Wolf - La Maledizione Del TempoWhere stories live. Discover now