Capitolo 14 - Lezioni di galateo?

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Le risate ci sconquassano il petto.

Quest'aura di gioia mi dona positività, sia a me che alle due bambine dai capelli corvini. Passammo svariati minuti a rincorrerci, rotolare a terra e a schiamazzare giocose dichiarazioni di guerra. Ovviamente, due contro una. Proprio come pochi attimi prima eravamo intente a scherzare, fin quando un vocione maschile non ci richiamò.

<Hey!> le piccole Anais e Cleo bloccano ogni loro movimento, un moto di quiete assale l'ambiente circostante.

Rivolgo il capo in direzione dell'uomo. Poi di nuovo sulle bambine. Entrambe si scambiano uno sguardo incerto e con un piccolo accenno di speranza. 

Ha l'aria vagamente familiare.

<Sì, proprio voi due piccole pesti!> continua lo sconosciuto incrociando le braccia al petto. Mi acciglio rivolgendo una tacita domanda alle gemelle.

Chi è quell'uomo? E cosa vuole da due povere bambine?

Ma proprio quando sto per far uscire il mio istinto materno, l'omaccione parla ancora.

<Non venite nemmeno a salutare il vostro papà? Ho cresciuto delle piccole ingrate.> borbotta le ultime parole quasi esasperato, alchè un piccolo sbuffo derisorio fugge dalle mia labbra.

Entrambe, con un sorriso a trentadue denti, corrono incontro al padre, il quale allarga le braccia e le solleva in un grosso abbraccio. Le bambine felici emettono degli urletti di gioia.

Li osservo con un espressione addolcita dal momento.

Dopo aver messo giù le figlie, l'attenzione ricade su di me.

La piccola Ana corre spedita nella mia direzione e, come istanti prima, mi afferra l'orlo del maglione e mi trascina da suo padre.

Avvampo dall'imbarazzo quando mi ritrovo a poco meno di un metro dall'uomo, che dall'alto dei suoi, più o meno, centonovanta centimetri mi scrutava con sguardo indagatorio.

<E tu sei?> proferisce con voce dura. 

<Mi chiamo Zoe.> cerco di stabilire il più possibile la mia voce, sperando di non risultare insicura.

<L'ha portata qui Noah, papà!> si introduce nella conversazione Anais.

<Lei sa tutto non ti preoccupare, è nostra amica.> continua poi Cleo.

Mi squadra per altri interminabili secondi, finchè l'espressione dura e severa non fa' posto a una più serena e sollevata. Un piccolo barlume di luce gli attraversa gli occhi, illuminandoli. Le sue labra si schiusero in un sorrisino tutto fuorchè innocente.

<Piacere Alan, ex-capobranco nonchè padre dell'attuale Alpha, come ben saprai...> il suo tono di voce allude a qualcosa che purtroppo mi sfugge, mentre mi stringe la mano nella sua. Ha una presa forte e sicura, proprio come Noah. 

É senz'altro un bell'uomo. Alto, capelli scuri con striature grigiastre dovute all'età e i caratteristici occhi blu della maggiorparte dei suoi figli. 

<Anais, Cleo. Perchè non andate a cercare la mamma?> subito le due bambine annuirono felici della richiesta del padre, laciandomi in balia di un omaccione che nasconde dei doppisensi dietro il suo sguardo divertito.

Ingoio a vuoto, devo smetterla di infilarmi in situazioni imbarazzanti.

<Allora...tu... e Noah...> ammicca in modo buffo, lasciando intendere un'ipotetica relazione tra me e suo figlio.

Arrossisco violentemente, tanto da sembrare un pomodoro.

<Cosa? cioè, non... no.> farfuglio in preda all'imbarazzo. In questo momento vorrei solo sprofondare e non farmi vedere mai più.

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⏰ Last updated: Feb 21, 2021 ⏰

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Black Wolf - La Maledizione Del TempoWhere stories live. Discover now