~KILGHARRAH~

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Ringrazio tutti quanti per essere stati con me in questi 5 tristissimi capitoli. Naturalmente è stata la mia fervida  immaginazione a battere sulla  tastiera. Vi lascio all'ultima parte di questa piccola storia. Buona lettura...
Vostra, Emi...🌹


Ebbene miei cari posteri, probabilmente ora vi ritroverete sommersi da una valanga di dubbi.

 La mia fine è prossima oramai, probabilmente questione di attimi; attimi nei quali cercherò di agevolare la vostra comprensione per quanto riguarda il triste destino di Camelot. 

Partirei proprio da qui, la bella, nobile, amata, rispettata e rispettabile Camelot. 

Come previdi secoli prima che nascesse Artù, Camelot, senza il suo giovane Re, non sarebbe stata altro che un cumulo di macerie e così fu. 

Per quanto Ginevra poteva essere saggia e giusta, la morte del suo amato marito la distrusse completamente, divorando un pezzo della sua anima. 

Prima delle invasione da parte di Odin, la regina passava le intere giornate chiusa nelle sue stanze, sdraiata al letto con sopra i vestiti di Artù. 

Quando si entrava in quella stanza, poco mancava che lo vedevi passeggiare con in mano una spada. 

Tutto ricordava il giovane Re. 

La sua armatura era sul tavolo, pronta per essere indossata. Il suo mantello pulito e rammendato. La sua cotta di maglia era sulla sedia, stessa all'ingiù. Tutti i vestiti di Artù erano poggiati sul letto. Ginevra aveva severamente proibito ad ogni servo di cambiare le lenzuola. Non voleva che perdessero il suo odore. La giovane Gwen si sentiva morire dentro.

 Odin naturalmente non perse tempo. Bramava di conquistare Camelot da quando ancora regnava Uther ; e non appena fu vulnerabile invase la città. 

Andando avanti con gli anni, tutti i cittadini morirono, chi di fame, chi ucciso da quelle bestie non definibili uomini. 

Camelot crollò.

 Ora non ve ne è più traccia, solo massi, macerie, resti di qualche stendardo ritraenti il simbolo dei Pendragon. 

Ginevra. 

Lei cercò in qualche modo di resistere. Odin non la uccise, non la rinchiuse nelle segrete, non la ridusse alla fame. 

Voleva che fosse la sua regina, voleva togliere tutto al giovane Pendragon, voleva togliergli ogni genere di controllo, anche da morto. 

Venne violentata.

 Dopo quell'orribile destino, si tolse la vita, non ce la fece ; e con lei morì anche l'ultima traccia della bella Camelot. 

Il destino del giovane mago vi è noto. Se ne andò, non consapevole di quello che sarebbe avvenuto appena scappò dal suo passato.

 Gaius morì, triste, con un vuoto incolmabile. 

La giovane Morgana fu costretta al pentimento eterno, piangendo lacrime che le bruciarono il viso come se fossero di fuoco. 

I cavalieri, beh, morirono anche loro, combattendo però.

 Questo toccò a Camelot, un triste, orribile destino. 

La città, con tutte le sue strade, con il suo castello, con il suo popolo, con le grida della gente, con gli infiniti tornei...

Artù, con la sua forza, con la sua saggezza, con il suo coraggio...

Morgana, con la sua bellezza, con la sua meravigliosa risata...

Gwen, con la sua gentilezza, con il suo amore per il giovane re...

Merlino, con la sua magia,con il suo sorriso, con la sua allegria, con la sua genialità, con la sua generosità...

E persino io, un drago, un semplice drago...

Ora tocca a voi farci continuare a vivere.

Teneteci nei vostri cuori o di noi non rimarrà più alcuna traccia.

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