Capitolo 23

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Sabato 8 febbraio, ore 18:14

Ladybug vide, come a rallentatore, quella mano, quel tocco soave premere sul petto della persona che le stava di fronte.
Una risata malvagia e un "ops" fu tutto ciò che poté udire, prima di vedere quel corpo, che un tempo aveva toccato con le sue stesse dita, precipitare giù dalla Torre con una silenziosa richiesta d'aiuto stampata negli occhi.

Tutto ciò che vide fu quel rivolo di sangue che gli fuoriusciva dal naso distendersi e propagarsi per tutta la guancia, mentre, gettando le braccia al cielo durante la lunga caduta, le mimò con le labbra:

"Ti amo"

Giovedì 6 febbraio, ore 9:27

<<Allora, accetterai la proposta di Adrien?>>
Chiese Alya alla sua migliore amica scaricando l'ennesimo scatolone dal furgone.
Marinette afferrò un pacco tra le mani, caricando il peso sulle ginocchia e facendo segno all'amica di poter tornare dentro.

Una volta rientrate per l'ennesima volta nell'hotel "le Grand Paris", un'aria calda improvvisa, in contrasto alla fredda brezza di febbraio, causò alla corvina un fastidioso dolore alla narice destra che la costrinse a mugolare e a perdere l'equilibrio, causando la caduta di un centinaio di macaroons.
<<Dannazione!>>
Gridò la stilista battendo il pugno contro la moquette rossa e perfettamente pulita.

<<Sai che esistono cure per la sinusite, vero?>>
Proferì sarcastica la blogger mentre l'aiutava a rimettersi in piedi.
Marinette si pulì i pantaloni di pelle con le mani e raccolse alla bell'e meglio alcuni dei dolcetti che erano rimasti intatti.
<<Regola dei sette secondi!>>
Spiegò alla castana che aveva alzato un sopracciglio.

<<Comunque non mi hai risposto, Mari>>
Insistette Alya iniziando a salire le scale, seguita a ruota dall'altra ragazza in lampante difficoltà a causa del peso della scatola che brandiva fra le mani.
<<Che vuoi che ti dica, Alya?>>
<<Ovvio, non ti pare? Se hai intenzione di seguire il tuo bello o no>>
Rispose con mera ovvietà la castana, respirando affannosamente e giungendo al secondo piano.

Marinette si prese alcuni secondi per pensare a cosa rispondere alla sua amica. Come se una nottata passata a rigirarsi nel letto nel vano tentativo di prendere sonno fosse servita a qualcosa.
<<Non lo so, ci devo pensare>>
Le disse semplicemente, arrendendosi alla fatica e premendo il pulsante dell'ascensore.
Non appena quest'ultima arrivò e spalancò le porte, le due ragazze vi si fiondarono dentro, gettando a terra gli scatoloni.

<<Marinette, Marinette...partendo dal presupposto che non mi è ancora chiaro il perché Adrien abbia deciso di lasciare quel castello di casa che si ritrova e andare a vivere in un comune appartamento,  sai cosa significherebbe se tu accettassi la sua proposta di andare a vivere con lui?>>
<<No, cosa?>>
Domandò senza mostrare alcun interesse la corvina.
<<Sesso gratis tutte le sere senza essere beccati da genitori impiccioni!>>
Gesticolò Alya.

Purtroppo per lei, Marinette non poté rispondere, poiché la corsa dell'ascensore era terminata, ma si limitò comunque a scuotere la testa rassegnata.
Le due ripresero in mano i pacchi e fecero il proprio ingresso nel salone dell'ultimo piano dell'albergo, completamente sottosopra.
C'erano alcuni camerieri che davano direttive a domestici, persone vestite in giacca e cravatta che si dilettavano nello scegliere il colore dei tovaglioli, altre che lucidavano le posate con un panno in micro-fibra, altre ancora che camminavano avanti e indietro, chi al telefono e chi a sfogliare riviste di moda.

<<Ragazze, finalmente siete tornate! Ci stavamo chiedendo che fine aveste fatto!>>
Urlò Tom andando loro incontro e liberandole dal peso delle scatole.
<<Marinette, perché alcuni macaroons sono spaccati?>>
Chiese Sabine contando quanti dolcetti fossero rimasti intatti nel contenitore che portava sua figlia.

Just Another Day To Save YouWhere stories live. Discover now