Capitolo 19

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Erano solamente le dieci di mattina quando Alya Césaire fu costretta ad alzarsi, controvoglia aggiungerei, dal divano, a prendere il telecomando di Netflix e a stoppare l'episodio della sua serie TV preferita per andare ad aprire alla porta.

Durante il breve tragitto che divideva il salotto di casa sua dall'ingresso, la giovane maledisse in lingue che nemmeno sapeva di conoscere l'idiota che l'aveva interrotta proprio nel momento cruciale della puntata.

Netflix era un momento sacro, sopratutto se si trattava del giorno dopo Capodanno e se aveva la testa piena di pensieri che non l'avevano fatta chiudere occhio per tutta la notte, inducendola a rigirarsi nel letto senza trovare pace.

Sbuffando e aggiustandosi gli occhiali sul naso, aprì il portone.
<<Cosa ci fai qui?>>
Chiese al suo ospite che, intanto, era già entrato e si era tolto la giacca fradicia, buttandola sulla poltrona.
<<Nulla, volevo vedere come stavi>>
<<Stavo guardando Netflix>>
Ci tenne a sottolineare lei, raggiungendo l'altro sul divano con aria cupa.
<<Quindi? Non sei felice di vedermi?>>
Chiese Nino sporgendosi per darle un bacio.

Alya non si scostò, sfiorando a malapena le labbra del suo ragazzo.
<<Sai che odio quando mi interrompono mentre sto guardano una serie>>
Brontolò lei incrociando le braccia sotto al seno.
Il DJ la squadrò da capo a piedi, ridendo sotto i baffi.
Indossava un pigiama grigio, tutto peloso e morbido, dei calzini di lana che le arrivavano fino al ginocchio, aveva ancora un po' di cioccolata sopra il labbro e un paio di borse sotto i suoi grandi occhi marroni davano a intendere che non doveva aver dormito quella notte.

<<Sei bellissima, lo sai? Anche se sei in queste condizioni>>
La ragazza arrossì, ma cercò di non darlo a vedere voltando la testa dalla parte opposta.
Nino, in risposta, le portò due dita sotto al mento costringendola a guardarlo, poi si sporse e le baciò la fronte. Un semplice segno d'affetto che fece sospirare la castana.
<<Mi abbracci?>>
Gli domandò nascondendo il volto tra i capelli.

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, allargò le braccia e strinse la fidanzata a sé, lisciandole la testa con la mano, mentre la sentiva rilassarsi contro il suo petto.
<<Cos'hai, Alya?>>
Il suo comportamento era strano, non l'aveva mai vista così pensierosa e, se possibile, timida.
Lei non rispose, stringendo i pugni contro il maglione di lui.
<<Hai dormito stanotte?>>
Le chiese allontanandola un po' per poterla guardare.

Un paio di lacrime le stavano scendendo dagli occhi e aveva gli occhiali appannati dal respiro.
<<Ehi! Alya, amore mio, cos'è successo? Perché piangi?>>
La blogger chiuse le iridi marroni e scoppiò in un pianto disperato non appena la mano del suo ragazzo le toccò una guancia per asciugarle quelle piccole goccioline calde.
<<N-Non c-ce la faccio, N-Nino>>
Balbettò portandosi un polso sul viso per togliere le lacrime.

Il ragazzo, non sapendo bene cosa fare, le posò una mano sulla spalla, nel tentativo vano di confortarla e di arrestare il suo pianto. Le porse un fazzoletto pulito e perfettamente ripiegato che teneva nella tasca anteriore dei Jeans e lei non esitò a soffiarsi il naso.
<<S-Scusami...>>
Pronunciò lei con un filo di voce.
<<Non devi scusarti, Alya, non hai nulla di cui rimproverarti. Piangere è normale, fa bene a volte sfogarsi un po'. Non è la prima volta che piangi oggi, eh?>>
Le chiese lui stringendola di nuovo contro il suo petto.

La sentì muovere la testa in modo affermativo provocandogli un leggero solletico al collo.
<<È-È tutta l-la notte>>
<<Alya, - la chiamò, portandola verso la sua traiettoria visiva e circondandole il volto con le mani - sai che ti amo più di ogni altra cosa nella vita, sai che puoi parlare con me di qualsiasi problema tu abbia, lo risolveremo insieme. Ti prego, tesoro, dimmi cosa è successo ieri sera che ti ha turbata così tanto>>

Just Another Day To Save YouWhere stories live. Discover now