Chapter five

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Erano solo le 9 di sera ma io ero molto stanca e scossa dagli gli avvenimenti di quel lungo giorno e, appena uscita dalla stanza di Brian, decisi di andare a dormire, quindi andai in sala a dare la buonanotte a Joe.
Sentii che stava parlando con qualcuno al telefono, la voce mi sembrava la stessa di  pomeriggio e quindi, da dietro la porta, iniziai ad ascoltare quello che riuscivo a sentire della conversazione dato che Joe teneva il volume della voce molto basso.
"...si sì... non vedo l'ora!.." stava dicendo Joe sorridendo mentre guardava fuori dalla finestra nel buio della notte.
"..quanto manca?..." disse la voce.
"Poco... pochissimo.. le ho dovuto raccontare una bugia... mi dispiace.." Ammise lui cambiando la sua espressione felice in una un po' meno allegra.
"..dai puoi mantenere il segreto.."continuò la sconosciuta "..ci vediamo..".
"..tra un paio di giorni arrivo.." concluse Joe e riattaccò dopo aver salutato la donna misteriosa.
Arrivo dove? Una bugia? Stava parlando di me con quella tizia? Che bugia? Difficile capire quando un attore ti racconta una bugia.. ma allora perché si dispiaceva?
Feci dietrofront senza fare alcun rumore ed entrai nella camera che condividevo con lui.
Sbloccai il cellulare e controllai le notifiche: Fabiana mi aveva mandato una foto da Miami con suo marito Rami e il loro cane.
Sorrisi, loro erano la famiglia più felice che io avessi mai conosciuto.
Scrissi a Cate: 'domani ti chiamo, ho una cosa da raccontarti' E bloccai la schermata del telefono.
Spensi la lampada che c'era sul comodino e mi girai verso la parte di letto dove dormiva Joe. Perché non potevo avere una relazione come quella di Fabi e Rami o di Cate e Ben? Joe mi tradiva? Aveva detto chiaro e tondo che mi aveva mentito, ma su cosa? D'improvviso tutto il sonno che avevo sparì e iniziai a farmi film mentali da adolescente ferita dal primo amore. 'Smettila subito, Mathilde, non sei una bambina, hai 29 anni oramai' mi dissi cercando di darmi un tono.
Dopo mezz'ora passata a pensare a me e Joe, il ragazzo in questione si materializzò nella stanza, aprendo la porta con cautela per evitare di svegliarmi in caso stessi già dormendo.
Si tolse i jeans, la maglietta, le calze e si infilò i pantaloni del pigiama.
Mentre cercava di capire in che universo parallelo fosse la sua maglia io mi girai verso di lui facendo finta di essermi accorta della sua presenza solo in quel momento.
"Joe che fai?" Chiesi sbadigliando con un tono ingenuo.
"Cerco la maglia del pigiama, amore. Ti io svegliata? Scusa" disse mortificato.
Mi aveva chiamato amore. Come sempre, a pensarci bene non aveva mai smesso di farlo. Allora perché parlava così misteriosamente con quella donna?
La curiosità mi stava mangiando l'anima però decisi di non chiedere nulla.
"Be.. in realtà non stavo dormendo, ero sveglia ma con gli occhi chiusi" risposi senza entrare nei dettagli.
"Ah, menomale" e poi "ecco la mia maglia! Era proprio qui sulla sedia e io non l'ho vista, ah 'sta vecchiaia" scherzò. Poi entrò nel letto e mi abbracciò. Un abbraccio sincero e dolce che solo i fidanzati sanno dare.
Devo ammettere che ero più confusa che mai ma decisi di lasciare spento il cervello per un po' e godermi le carezze di Joe sul mio fianco. Mi baciò e io mi lasciai definitivamente andare, ricambiandolo e affondando le mani nei suoi capelli ramati.


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Do You Really Love Me? • Joe MazzelloWhere stories live. Discover now