𝙏𝙝𝙚 𝙐𝙢𝙗𝙧𝙚𝙡𝙡𝙖 𝘼𝙘𝙖𝙙𝙚𝙢𝙮: 𝗻𝘂𝗺𝗯𝗲𝗿 𝟬

New York, ore 13

Klaus scoppiò a ridere.
"Sei ubriaco fradicio! Tu?!"
"Nah... io non... non sono ubriaco..." mormorò Uno. Iris rimase a guardarlo scioccata. "Ma che hai combinato idiota-" disse quest'ultima.
"Era tutto falso..."
"Cosa?" Chiese numero quattro.
"Il viaggio sulla luna... era tutto inutile, voleva solo togliermi dai piedi... mi sono perso... anni della mia vita per quella missione.. e non è servita a nulla". Iris gli mise una mano sulla spalla e Klaus si sedette vicino a lui
"Papà... era fatto così-" mormorò lei.
"Vorrei essere come te..." disse Luther guardando il fratello.
"Non hai mai pensieri per la testa e vivi la tua vita"
"No... no no no... non c'è niente di bello in questo..." cercò di dire Klaus.
"Portami ad una festa!" Esclamò il ragazzo
"Che?! Non pensarci nemmeno"
Luther sbuffò e corse fuori dall'Accademia.
"Dov'è andato?!" Chiese Iris preoccupata.
"A divertirsi suppongo" rispose.
I due uscirono dalla struttura in cerca del fratello.
Dopo aver cercato per vari locali e ormai si era fatta sera.
"Basta, io me ne torno a casa..." sbuffò Klaus.
"Che cosa?! Klaus, dobbiamo aiutarlo!" Esclamò Iris stizzita. Quattro sembrò parlare da solo, ma parlava con suo fratello Ben. Almeno, col suo fantasma...
Dopo un po' si convinse e tornarono alla ricerca. Sentirono un gruppo di ragazze che parlavano di un uomo gigante e bello. Si guardarono e capendo che si trattasse del fratello, entrarono nel locale da cui era uscito il gruppo.
"Ehm... Klaus..?"
"Si?" Chiese il ragazzo. Iris gli indicò un lato del locale, Luther ballava con spensieratezza. E senza maglia, mostrando il corpo da gigante.
"Porca puttana..."
Andarono dal fratello intento a prendere delle sostanze. Klaus prese la pasticca e la buttò via, poi Iris lo perse di vista ma continuò a cercar di portare via Luther.
"Ma dov'è Klaus?!" Esclamò numero uno.
"Non lo so...". In quel momento, Klaus saltò sulle spalle di un uomo che stava per attaccare Luther. Così iniziò una rissa. Una volta messi al tappeto gli scagnozzi di quell'uomo, Iris si avvicinò  a Klaus, che era svenuto.
"Stai bene?" Chiese preoccupata.
"Ehm... si... dov'è Luther?"
"È..." si guardò intorno.
"Era... qui..." sbuffò.
I due si arresero e tornarono a casa.

Il giorno dopo, Iris si recò in cucina a preparare del caffè. Poi arrivarono anche Klaus, che ti diede una mano, e Luther. Poco dopo vi raggiunse Cinque. "Bleah! Chi devo uccidere per avere un caffè decente?" Sbuffò
"Il caffè fa male ai bambini" rise Iris prendendolo in giro.
"Ascoltate... ieri, è successa una cosa"
Mormorò Klaus che poi continuò
"Ieri... ho parlato con papà... l'ho evocato, per sbaglio..."
"Dicevi che non potevi farlo..." disse Luther guardandolo.
"Si beh... ieri mi sono tenuto sobrio per invocare qualcuno ma, mi è apparso il nostro caro padre..." disse spiegandosi.
I due fratelli non erano convinti mentre che Iris stava cercando di capire.
"Che ti ha detto?" Chiese lei.
"Mi ha fatto la solita ramanzina sulla mia vita e poi... mi ha detto che il suo non era un omicidio ma, un suicidio"
"Klaus i tuoi scherzi, falli a qualcun altro" sbuffò Cinque.
"Dice la verità" dissero allo stesso momento Iris e Pogo, apparso dal nulla.
I tre li guardarono interrogativi.
"Diceva che questo ci avrebbe riuniti, e avrebbe fatto rinascere la squadra per sconfiggere l'apocalisse" spiego Iris mentre Pogo accordava.
"Quindi oltre ad aver aiutato a mandarmi sulla luna per niente, ai fatto anche questo?" Disse Luther guardando Pogo.
"E tu... non solo hai finto la tua morte e ci hai fatto soffrire, ci hai anche mentito per tutta la vita... sapevo tutto dall'inizio..." disse guardandola male.
"Luther..." lo richiamarono i fratelli.
"No. Loro due ci hanno mentito, potevamo risolvere tutto tempo fa ma... invece no..." sbuffò
"Non avevamo scelta..." sussurrò la ragazza
"C'è sempre una scelta" disse Luther per poi andarsene. Lo stesso fecero anche Pogo e Cinque.
"Iris..." mormorò Klaus
"Scusa... io-" si bloccò diventando invisibile e se ne andò anche lei.