Christian rise, la sua risata era bellissima, non era contagiosa come quella di Mike, ma era dolce e trasmetteva calma...

"Ti piace vero?"

"Ma chi??? Mike???"

Christian annuí sorridendo sotto i baffi e trattenendo le risate vedendo che il viso di Gabriel si faceva sempre più rosso.

"Ma ti pare??? Io non sono frocio!"

"A davvero? Che strano sembrava che lo fossi..."

"A-anche se lo fossi non starei di sicuro con quel troglodita di Mike"

"E con chi staresti?"

I due stettero in silenzio per qualche millisecondo e poi Gabriel rispose quasi senza pensare come se le parole uscissero direttamente dal suo cuore, senza passare dal cervello.

"Con uno come te. "

***

Gabriel era seduto su una sedia accanto al lettino di ospedale di Mike e lo guardava mentre riposava, quest'ultimo aveva subito delle lesioni più o meno gravi e gli si era fratturato il braccio.

Christian sbatté con forza il pugno sulla scrivania producendo un forte rumore, era furioso.

"Come ho potuto non accorgermene??? Sono pessimo ad amministrare la pace nel college! Quello Skull... Me la pagherà! Lo farò espellere o peggio... Lo ammazzer-"

Deglutí prima di finire la frase cose se stesse trattenendo qualcosa... Forse un desiderio o forse stava solo cercando di rimanere calmo e riflessivo davanti a delle persone...
Si girò e guardo Mike con il suo solito sorriso calmo e bonario, si sistemò la cravatta e i capelli lasciando che le vene, che qualche secondo prima pulsavano sul suo collo, si calmassero e tornassero normali.

"Non temere Mike... Ci penserò io..."

Disse per poi andarsene tenendo le mani dietro la schiena mantenendo un portamento degno di un principe.

C'era il silenzio nella stanza finché Gabriel non si girò e rivolse la parola all'amico infortunato.

"fa ancora male?"

"Un po'... Ma non tanto..."

"Come farai a suonare la chitarra?"

"Non potrò per un po'... "

"... Posso darti una mano io a fare le tue cose quotidiane"

"Lo faresti davvero?"
Chiese Mike sorridendo sorpreso e Gabriel annuí con un lieve sorriso.

Mike fu dimesso dall'ospedale qualche ora dopo e per Gabriel iniziò un mese d'inferno; doveva stare attaccato tutto il tempo a Mike come uno schiavetto -e credetemi- a volte il biondo rimpiageva di essere nato.

***

Gabriel era comodamente seduto davanti alla sua grande scrivania in legno di betulla quando udì una voce provenire da sotto le coperte.

"GaBrIeL!"

"Cosa c'è?"

"Ho fame...."

"..."

Gabriel continuava ad essere interrotto da Mike in ogni momento e non riusciva a svolgere i suoi compiti, badare a lui era come badare a un bambino appena nato!

"Voglio un panino."

"E fattelo."

"Ma ho il braccio rotto"

"Si ma l'altro funziona!"

Mike si alzò sbuffando e si diresse da Gabriel per poi dargli una pacca sul sedere; il biondo si irrigidí all'istante e arrossí notevolmente.

(Credetemi Mike fu davvero fortunato di avere il braccio rotto, perché altrimenti a spaccarglielo...
Sarebbe stato Gabe.)

𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐠Where stories live. Discover now