L'imputato è stato dichiarato...

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Sta mattina mi sono guardata allo specchio e mi sono detta "Kelsey, devi riprenderti la tua vita."

Si dice che quando una donna vuole cambiare si inizi da un nuovo taglio di capelli e così ho fatto io.

So che sembra il momento meno adatto per andare dal parrucchiere, ma tagliarmi i capelli mi ha dato quella sicurezza che mi serviva.

Oppure è solo una scusa per non pensare al casino che mi gira attorno.

Smith mi manca... La giornata passa senza sue notizie.

Aspetto che il tempo passi, come quando aspettavo lui tornare dal lavoro prima di cena.

Ma di solito mi ritrovavo a mangiare da sola, ed è quello che sta accadendo ora.

Solo che prima sapevo che sarebbe tornato, ma sta volta aspetto inutilmente.

Mi avvolgo nelle lenzuola e aspetto di addormentarmi. Era da tanto che non mi sentivo così sola.

Ripenso al tribunale, a Smith seduto davanti  a me con lo sguardo  impaurito e terrorizzato... e poi penso a Taylor, quella sua boccaccia che forse mi ha aperto la visione delle cose.

Ma Smith non mi farebbe mai soffrire... eppure mi ricordo anni fa quando ci siamo conosciuti che era violento e non solo, sono successi molti avvenimenti, ma la mia mente ha eliminato quei ricordi e ora non riesco a realizzare che mio marito mi possa aver fatto del male.

La giornata continua, senza notizie di lui... fino a quando Taylor non mi invia un messaggio...

-Kelsey sono dovuta partire, come avrai già visto ho portato via tutte le mie cose, mi dispiace, ti voglio bene, però è meglio se smettiamo di sentirci per un pò.

Rimango in silenzio. Mi guardo attorno e sommersa di pensieri, non mi ero accorta che tutta la sua roba fosse sparita.

Decido di non risponderle, faccio come mi dice e finisco per sdraiarmi sul letto.

Mi rannicchio, come facevo da bambina, prendo il cuscino e lo abbraccio.

Una lacrima mi cade sul viso e la lascio scorrere, poi un'altra e dopo un'altra ancora.

Perché Taylor ha preso questa decisione all'improvviso?

Sono rimasta da sola, mi sento sola...

Tre giorni dopo...

Alle 8:00 sono in piedi, davanti ai fornelli mentre mi preparo due uova.

Tra due ore ci sarà la sentenza e l'ansia va ad aumentarsi.

All'improvviso suonano alla porta.

Vado ad aprire e con mia grande sorpresa...

"Charly! Che ci fai qui?" Le chiedo io con stupore.

Lei non mi risponde e mi abbraccia.

"Kelsey, sono venuta per aiutarti, Taylor mi ha detto tutto e la notizia del noto modello in carcere è su tutti i giornali. Volevo sapere come stai."

Continua ad abbracciarmi e quel contatto fisico mi era mancato molto.

Le spiego tutto per filo e per segno e lei mi sta ad ascoltare, non credevo di poter trovare conforto in lei, ma le persone ti stupiscono.

"Ma come mai Taylor ha contatto proprio te?" Le chiedo.

"Beh, non ti arrabbiare ma, Smith non è una brava persona e tu sei accecata dall'amore per accorgertene. Lui ti ama, ma anch'io ci sono stata con lui e sappiamo com'è andata a finire..."

Dei flashback mi inondano la mente, Smith che la tiene per i capelli e le punta un coltello alla gola, mi si gela il sangue a pensarci.

Charly mi posa le mani sulle spalle e il ritorno in me.

"Kelsey, lui non è una brava persona." Mi ridice lei, scandendo bene le parole.

"Charly, io non so cosa fare, sono incinta e..."

"Sei incinta? È di Smith?" Mi chiede lei sorpresa.

Io annuisco.

"Oggi ti accompagno alla sentenza, e in base a quello che diranno, troveremo una soluzione."

La ringraziamo e ci abbracciamo.

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.

Siamo in aula, vedo Smith finalmente e purtroppo l'unica cosa che vorrei in questo momento è che mi tenesse tra le sue braccia.

Lui mi guarda in modo dolce, poi volta il suo sguardo verso Charly e la sua espressione si fa stupita e poi più arrabbiata.

Inizia la sentenza ed ora la paura accresce in me.

Charly mi tiene la mano.

Dopo poco tempo, si ha il decreto.

"Come dichiarate l'imputato?"

Si ha un attimo di suspense e il mio cuore batte a mille.

Stringo la mano di Charly e lei contraccambia.

"Dichiariamo l'imputato colpevole."

Mi si ferma il cuore.

Smith abbassa la testa.

Il giudice inizia a parlare ma l'unica cosa che riesco a sentire è il mio respiro, sempre più forte e sempre più veloce.

Smith viene preso dalle guardie, lo stanno portando via.

"Smith!" Grido alzandomi dal mio posto.

"Kelsey siediti." Mi intima Charly.

Lui si libera dalle guardie e corre verso di me. Mi da una bacio.

"Ti amo, prenditi cura del nostro bambino."

Mi tocca la pancia e poi viene subito ripreso dalle guardie.

Scoppio in lacrime e gli dico che lo amo anch'io.

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.

Ci ritroviamo fuori dal tribunale.

Mi siedo su degli scalini e Charly mi fa compagnia.

"Kelsey ti do una mano io, vedrai che andrà tutto bene."

Mi riporta a casa in macchina, lei mi parla ma io resto zitta per tutto il viaggio.

Il giorno dopo ci sono già le foto di me e Smith  su tutti i giornali, mentre ci baciamo.

Mi alzo dal letto e vado al piano di sotto e con mia grande sorpresa, vedo Charly e Taylor.

"Taylor che ci fai qui?" Le chiedo io, interrompendo il loro discorso.

"Kelsey, ti devo parlare."

"Non ti voglio vedere, te ne sei andata quando avevo più bisogno di te, non ti puoi presentare così e..."

"Smith mi ha obbligata a farlo."

Mi blocco.

"Cosa?" Sussurro io.

"Mi aveva detto che dopo le cose dette in tribunale, appena sarebbe uscito mi sarebbe venuto a cercare e mi sono spaventata, mi aveva detto che dovevo allontanarmi da te o mi avrebbe fatto del male..." Inizia a piangere e io non credo alle sue parole.

Mi metto le mani sopra la bocca e corro ad abbracciarla.

Intanto Charly ci lascia un minuto per noi.

Ma quando torna, sembra del tutto sconvolta.

"Charly che succede?" Le chiedo io.

"Guardate." Posa il cellulare sul tavolo davanti a noi.

"Attenzione! Il modello appena incarcerato è già riuscito a scappare!"

My sexy psychopathWhere stories live. Discover now