Ricercati.

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Ora che Smith è di nuovo in prigione, ci ho pensato tutta la notte e ho trovato due opzioni: la prima, torno a casa, lascio tutti qui e vado da sola; la seconda, faccio uscire di prigione Smith, risolviamo la faccenda e torniamo tutti insieme a Los Angeles.

Stavo già attuando la fuga per la prima opzione, ma il pensiero di quell'idiota mi ha fermata.

Ora è mattina e stanno dormendo tutti.

Jack stava consolando Charly e ovviamente si sono addormentati insieme.

Io e lui abbiamo chiuso.

Mi vesto, metto un paio di scarpe ed esco.

Mi dirigo alla stazione di polizia e ad accogliermi è il vicesceriffo.

"Ah la complice." Afferma lui.

"Devo vedere Smith." Rispondo, sorpassandolo.

Mi dice qualcosa, ma lo evito, fino a quando non mi sento presa per il polso.

"Sta ferma ragazzina!" Esclama lo sceriffo.

"Dov'è?" Chiedo.

"Lo psicopatico che ha cercato di uccidere una ragazza?" Mi chiede ridendo.

"Si."

"L'orario di vista inizia alle 13. Mancano due ore, perciò vattene e torna dopo." Mi dice maleducatamente.

"Devo vederlo ora!" Grido, smollando la presa sul mio polso.

Mi giro per scappare, ma di nuovo vengo presa dal polso e io senza volerlo lo spingo via, con tale forza da farlo cadere a terra.

Mi metto le mani sopra la bocca.

"Mi dispiace..." Sussurro.

Quello si rialza e mi mette una mano dietro al collo. Mi dice di stare zitta e camminare.

Io lo faccio finché non si ferma davanti a due celle, dove in una delle quali vedo Smith.

Lo sceriffo mi chiude in quella vicino e mi dice che ora vedrà come risolvere la situazione.

Ops...

Corro verso le sbarre che congiungono la mia cella con quella di Smith.

Lui se ne sta seduto, a bere una tazzina di caffè.

"Ti sono mancato?" Mi chiede lui sogghignando.

"A dir la verità neanche un po'." Rispondo dandogli le spalle.

Si mi sei mancato da morire, ti ho pensato tutta la notte maledetta me.

Sento i suoi passi avvicinarsi e la sua mano fredda posarsi sulla mia spalla.

Dei brividi mi si propagano per tutto il corpo e questo mi ricorda sempre quanto mi faccia piacere il suo tocco sulla mia pelle.

"Invece tu mi sei mancata da morire." Mi sussurra lui all'orecchio.

Mi bacia il collo e poi appoggia le mani sui miei fianchi.

Mi giro di scatto e mi allontano.

Menomale che ci sono delle sbarre che ci separano.

"Perché hai aggredito Charly?" Gli chiedo.

Lui gira gli occhi al cielo.

"Smith!"

"Non ti intromettere." Dice lui, tornando su quel letto di ferro.

"Era per la foto no? Perché ti ha dato fastidio che l'avesse fatta vedere a Jack?" Gli chiedo.

My sexy psychopathWhere stories live. Discover now