❤️Fiveteen❤️

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Alessandra's pov

"Io amo la terra." Urlo non appena metto piede fuori dall'aereo, mi sposto di lato per non dar fastidio a nessuno e mi stendo a pancia in giù con le braccia aperte.
"Ale, ti stanno guardando tutti." Dice Daniele abbassando la visiera del cappello per non farsi vedere in faccia.
"Mi hai taggato vero?" Dico guardando Giada posare il telefono nella borsa
"Ovvio, per chi mi hai preso." Ride avvicinandosi, si china e mi risolleva lentamente.
"Andiamo a prendere i bagagli." Dice avvolgendo il braccio intorno alle mie spalle.
"Fa caldo, voi non sentite caldo? Perché io sento davvero molto caldo." Dico sbottonando la giacca.
"Sei solo nervosa." Dice Daniele dandomi una spallata.
"Prendi dei respiri profondi." Sussurra Giada e seguo il suo consiglio.

"Quella è la mia Romana preferita?" La testa si gira come quella di un gufo, Max sta in piedi, affianco a Charles con Ocon e Pierre. Mi libero dalla presa di Giada, riuscendomi a togliere la giacca che resta nelle sue mani e corro. Corro schivando valige, vecchietti e bambini insieme ai genitori, corro fino a quando non riesco a vedere perfettamente la figura di Max con le braccia aperte e mi tuffo tra di esse, saltandogli in braccio.
"Oh si, è proprio la mia romana preferita." Ride iniziando a girare su se stesso.
"A terra subito." Borbotto portando una mano davanti la bocca.
Daniele e Giada ci raggiungo un istante dopo con il fiato corto.
"Respiri lenti e non pensare a quello che vuoi fare." Dice Daniele.
Piagnucolo alzando lo sguardo verso il cielo colorato di uno strano violetto misto a dell'azzurro ed arancione.
"Okay ci sono." Dico togliendo la mano dalla bocca.
"Problematica come sempre eh?" Charles mi guarda con un sorriso divertito stampato sulle labbra.
"Sexy come sempre eh?" Rispondo facendogli spalancare la bocca per la sorpresa intanto che Giada e Daniele scoppiano a ridere.
"Ocon." Sposto lo sguardo sul francese che si porta la mano sulla guancia e fa dei passi all'indietro.
"Duri ancora poco?" Inclino la testa di lato facendo ridere gli altri tranne Pierre che ha la faccia da funerale.
"Va a farti fottere, Bianchi." Mi guarda male.
"La cosa certa è che non sarai tu a farlo." Sorrido divertita facendolo sbuffare.
"Alice sarà felice del mostro che sei diventata." Dice Max prendendo la mia mano facendomi fare una piroetta totalmente a caso.
"Non immagini quanto." Rido guardandolo.
"Ocon ha fatto le auto ed oggi si fa tutto quello che dice lui quindi che nessuno si arrabbi." Dice Charles ed Ocon sorride ampiamente.
"Verstappen, Leclerc, Giada, Daniele ed io con la mia macchina, Gasly e Bianchi insieme, con la macchina di Gasly."
Passo la lingua tra le labbra per inumidirle e sorrido.
"Nessun problema, e sai perché? Perché il karma è bastardo e quando meno te lo aspetti si vendicherà." Prendo la mia giacca che indosso nuovamente, metto la borsa a tracolla e prendo il mio trolley.
"Gasly fammi strada, ho bisogno di una doccia il prima possibile." Pierre annuisce ed inizia a camminare immagino nella direzione della macchina.
"Alessandra." Mi giro e guardo Daniele indicarmi le orecchie.
Inclino la testa di lato, non capendo.
Lui batte le dita contro le orecchie e credo che gli sia venuta l'udite o non ha senso. Annuisco sorridendo e lo vedo tirare un sospiro di sollievo mi giro e torno a seguire Pierre.
Apre il portabagagli e ci butto dentro tutte le mie cose e poi vado a sedermi al posto del passeggero e mi infilo la cintura.

Il viaggio in auto è durato tre ore, tre ore delle quali in macchina c'è stato un completo silenzio. Le poche volte che entrambi abbiamo cercato di accendere la radio lo abbiamo fatto nello stesso momento e ci siamo sempre bloccati prima quindi niente radio.
Quando parcheggia la macchina, mi alzo in piedi di scatto dopo aver aperto lo sportello, vado al porta bagagli, tiro fuori tutta la mia roba e la prima cosa che faccio è accendermi una sigaretta.
Chiudo gli occhi buttando fuori il fumo.
"I ragazzi ancora non sono arrivati, è strano." Quando Pierre parla, ha la voce tremendamente roca. Prende dalla tasca il telefono, e solo in quel momento noto che al polso ha ancora il braccialetto che gli ho regalato per natale.
Distolgo lo sguardo dalla sua figura e la porto alle numerose auto davanti a noi intanto che mi siedo sulla valigia.

Se è destino, tutto può accadere. ✅Where stories live. Discover now