❤️Eleven❤️

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Alessandra's pov

Le giornate in compagnia di Pierre sono letteralmente volate via, ed è per questo motivo che non mi capacito di essere sul treno diretto a Roma già da un ora.

Separarmi dal francese è stato un trauma, Marika mi ha dovuto trascinare via con la forza intanto che Alice piangeva come una disperata.

Flashback

"Ali? Svegliati, dobbiamo tornare a casa." Alice è sdraiata al mio fianco ed accarezza con movimenti molto lenti la mia schiena.
Scuoto la testa in segno di negazione, stringendo a me il piumone bianco, che sa del profumo di Pierre.
"Ascoltami okay? Lo rivediamo prima di capodanno." Mormora al mio orecchio.
"Non voglio separarmi da lui." Sussurro tirando su con il naso, sentendo gli occhi gonfiarsi per le lacrime.
"Sono più che certa che vi sentirete ogni singolo giorno ad ogni singola ora." Dice Alice lasciando un bacio tra i miei capelli.
"Alice puoi lasciarci un attimo da soli, per favore?" Non appena sento la voce di Pierre le lacrime cominciano a scendere lente sul mio viso, intanto che mordo il labbro inferiore tra i denti per non far uscire nemmeno un suono dalla mia bocca.
"Si certo, vi aspetto nella Hall." Alice si alza dal letto e prende sia la mia che la sua valigia — riesco a capirlo dal rumore del doppio trolley — ed esce dalla stanza.
Pierre si viene a sdraiare al mio fianco, sotto le coperte e mi abbraccia.
"Staremo lontani per nemmeno di una settimana, il ventisei ti verrò a prendere in Belgio e ce ne andremo a New York solo io e te e poi raggiungeremo Max, Charles ed Alice a Madrid e passeremo il capodanno con loro. Nel fra tempo ti chiamerò non appena scenderai dal treno, starò al telefono con te fino a quando non raggiungi casa, poi sistemerai la valigia e la preparerai nuovamente, starai con tuo fratello e con tua madre e questa sera, alle ventuno ti chiamerò e staremo tutta la notte al telefono." Sussurra lasciando dei piccoli baci sulla mia guancia umida.
"Non voglio." Borbotto nascondendo subito dopo il viso sotto al cuscino.
"Nemmeno io voglio separarmi da te, credimi. Ma dobbiamo farlo, sarà solo per poco, te lo prometto." Mormora applicando poca forza su i miei fianchi e mi rigira, facendomi poggiare con la schiena sul materasso.
"Non guardarmi." Borbotto coprendomi il viso con le mani.
Lui ridacchia e prende le mie mani, portandole sopra la mia testa. Si china e lascia un bacio sulle mie labbra.
"Sei bellissima." Sorride dolcemente facendomi avvampare.
"Ma adesso devi prepararti, quindi alzati o farò qualche follia come rapirti e non lasciarti più andare." Dice velocemente, scendendo dal letto andando verso alla finestra.

Il motore della macchina viene spento e la mia mano stretta.
Prendo un respiro profondo e distolgo lo sguardo da Carlo, appoggiato alla sua macchina, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso sulla macchina di Pierre.
Apro lo sportello e dopo aver lasciato la mano di Pierre, scendo dalla macchina.
Alice è a nemmeno di cento metri da me, con la mia valigia, lo zaino e la borsa.
"Alessandra." Mi blocco non appena sento il mio nome uscire dalle labbra di Pierre.
Mi giro nella sua direzione e lo vedo con un piccolo pacchetto tra le mani.
"Vieni un attimo qui." Le mie gambe si muovono da sole verso di lui e si fermano solo quando sono davanti alla sua figura.
"Dovrebbe essere il tuo regalo di Natale, ma te lo do adesso." Accenna un piccolo sorriso porgendomi la scatolina.
La prendo e riconosco il nome della gioielleria dove siamo stati per fare il regalo al padre e dove sono stata per fare il regalo a lui.
Apro la piccola scatolina e dentro trovo un ciondolo a forma di cuore tempestato di brillantini.
"È bellissimo." Sussurro incantata da cosi tanta bellezza ed eleganza in un solo oggetto.
"Si apre." Dice aprendo il ciondolo, facendo vedere da un lato una nostra foto dove dormiamo assieme  — ce l'ha fatta Max, il giorno in cui io e Pierre ci siamo baciati per la prima volta —
"Ecco e qui c'è incisa una cosa." Borbotta tirando su con il naso.
Avvicino la catenina al viso per leggere la scritta "my home", in quel momento altre lacrime ricominciano a scendere sul mio viso.
Pierre mi mette la collana al collo e mi lascia un bacio sulla fronte.
In quel momento mi ricordo del pacchetto nella mia tasca posteriore dei pantaloni e lo prendo porgendoglielo.
"Il tuo regalo di natale." Sussurro.
Lui apre la scatolina e vede il braccialetto argentato e sorride.
"Abbiamo avuto la stessa idea." Borbotta ed annuisco subito.
"C'è incisa una cosa anche li dentro." Dico asciugandomi invano il viso.
"I found my way." Sussurra con le lacrime agli occhi.
Con il mio aiuto si fa legare il braccialetto al polso e poi mi abbraccia forte.
L'abbraccio presto si trasforma in un bacio pieno di tristezza ma al tempo stesso pieno di felicità.
Nessuno dei due poteva immaginare che le frasi che abbiamo fatto incidere, messe insieme ne avrebbero formata un'altra.
"Alessandra, scusami ma dobbiamo andare." È Marika a parlare.
Non la forza ne tanto meno il coraggio di staccarmi dalle braccia di Pierre, non lo voglio lasciare per nessuna ragione al mondo.
"Vi rivedrete prestissimo, ma avete un treno da prendere." Dice poggiando la mano alla base della mia schiena ed io scuoto la testa.
"Per favore, non voglio usare la forza." Mormora stringendo delicatamente la mano sul mio fianco.
Pierre è il primo tra di noi che si stacca.
Si toglie la giacca che Carlo prende al volo e si sfila la felpa della Toro Rosso che ha indossato per tutto il giorno.
Inarco il sopracciglio guardandolo.
Non appena la felpa viene tolta, Carlo glie ne da un'altra nera e dopo averla messa, rimette anche il giubbotto.
"Voglio che la prenda tu." Dice mettendomela tra le mani.
La stringo con una sola mano intanto che mi riavvicino a lui e con l'altra mano accarezzo la sua guancia e con un piccolo sorriso, faccio combaciare le nostre labbra un'ultima volta perché poi Marika mi ha sollevato da terra e mi ha portato via da Pierre.

Fine Flashback

La mano di Alice prende la mia e la stringe forte.
Poggio la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi.
La canzone nelle cuffiette cambia, ed Alice si affretta a prendere il telefono per cambiarla, ma la blocco prima.
"Sicura?" Sussurra ed annuisco lentamente, portando la mano libera intorno al ciondolo che stringo leggermente.
Fix You rimbomba nella mia testa intanto che le lacrime continuano a scendere sul mio viso e il profumo di Pierre arriva dritto al mio naso a causa della felpa che è poggiata sulle mie gambe.
"Ti sei innamorata di lui, non è cosi?" Dice Alice in un piccolo sussurro, come se non volesse farsi sentire per paura della mia reazione.
"Già, sono proprio una stupida." Rispondo  tornando a guardare fuori dal finestrino.
"Anche lui è innamorato di te." Dice lei facendomi accennare un sorriso.
"Per il momento." Rispondo e la sento sbuffare.
"Fidati di me quando ti dico che un amore come il vostro, durerà per sempre." Dice lasciandomi un bacio tra i capelli.

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