💙Six💙

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Pierre's pov

"Chi diavolo ha come suoneria della sveglia la colonna sonora di Harry Potter e sopratutto chi diavolo è che ha la sveglia così presto?" Le urla di Max mi fanno spalancare gli occhi all'improvviso.
Alessandra tra le mie braccia si muove sbuffando parole senza senso, allunga un braccio tastando la mia faccia, prima di riuscire ad afferrare il suo telefono.
"Chiunque tu sia, spero che sia morto qualcuno o sarai tu a morire." Biascica girandosi con il corpo nella mia direzione, nascondendo il viso contro il mio collo.
"Dan? Che succede?" Si alza di scatto, facendo scivolare le coperte sui nostri bacini.
"Dan aspetta, prendi fiato e poi ricomincia, non ci ho capito nulla."
Max sbuffa e si mette a sedere sul letto, incrociando le braccia al petto, puntando gli occhi su di lei.
"Oh.. — il suo viso diventa completamente rosso, facendomi ridacchiare a bassa voce. — Posso spiegare?" Borbotta a bassa voce.
"Oh si, farai bene a spiegare perché ci sono delle tue foto in compagnia con Charles Leclerc e Max Verstappen in giro su instagram." Riesco a sentire queste parole a causa del tono di voce estremamente alto con cui sono state dette.
"Li ho incontrati per caso e ci ho parlato? — resta in silenzio passandosi la mano tra i capelli. — Si, lo so anche io che non so chi sono, ma ehi l'ho scoperto ieri! — delle urla dall'altra parte del telefono le fanno allontanare l'oggetto dall'orecchio. — Dan ascoltami, sei tutta la mia vita e ti amo da impazzire, ma vaffanculo, torno a dormire." Riattacca la chiamata e lancia il telefono sul tappeto.
"Daniele ne ha fatta una questione di stato?" Alice parla per la prima volta, sbucando fuori con la testa da sotto il piumone.
"Puoi dirlo forte." Risponde Alessandra tornando ad accoccolarsi contro il mio petto, riportando le coperte su i nostri corpi.
"Pensa quando saprà che hai dormito con Gasly." Ridacchia la bionda.
"Chi è Daniele?" Io e Max diciamo questa frase nello stesso momento.
"Suo fratello gemello." Risponde Alice.
"Ed io che ho pensato che hai messo le corna al tuo ragazzo." Ridacchia Max.
"Non ho un ragazzo idiota." Borbotta Alessandra alzando il dito medio all'olandese.
"Non ancora." Dice Alice prima di tornare a scomparire sotto al piumone.
"Fanculo." Alessandra chiude gli occhi, avvolgendo il braccio intorno al mio bacino.

"Molto bene ragazzi, aprite i vostri bellissimi occhi, Ale i tuoi sono brutti, puoi anche lasciarli chiusi; la colazione o meglio il pranzo è qui che vi attende."
Sbuffo contro il collo di Alessandra che ancora dorme ed inizio a lasciare dei piccoli baci contro di esso per farla svegliare. La sento rabbrividire sotto al mio tocco e capisco che è sveglia così smetto di baciarle il collo ricevendo uno sbuffo da parte sua.
"Piccioncini alzate il culo da quel letto." Urla Max.
"Verstappen dovresti urlare così tanto quando sei a letto con la tua ragazza e smetterla di rompere i timpani a noi." Dice Alessandra mettendosi a sedere sul letto.
Max inizia a tossire dopo che l'acqua gli è andata di traverso intanto che Alice ride come una pazza.
"Adoro quando hai il ciclo, tiri fuori la parte migliore di te!" Esclama la bionda battendo le mani.
"Parli della parte acida e stronza?" Risponde Max dopo che si è ripreso.
"Esattamente." Risponde Alessandra scendendo dal letto. Va verso l'armadio e prende dei vestiti scuri, l'unica cosa che spicca maggiormente in tra quegli indumenti è il reggiseno bianco. Distolgo velocemente lo sguardo e mi alzo raggiungendo i due biondi al tavolo.
"Vado a farmi una doccia." Queste sono le ultime parole di Alessandra prima di sparire in bagno.

Due ore dopo, Max ed Alice hanno lasciato l'hotel per andare a fare dei regali di Natale poi Max sarebbe ripartito per Monaco.
Io ed Alessandra siamo usciti, ma un forte acquazzone ci ha fatti tornare in hotel e quello più vicino era il mio.
Da quando siamo arrivati, Alessandra ha trovato il simulatore di gare e dopo essersi fatta spiegare come funziona, si è seduta sulla mia sedia, con indosso la mia felpa della scuderia, con i capelli castani tutti attorcigliati intorno ad una matita ed un enorme sorriso sulle labbra ed ha iniziato a giocare per di più, si è scelta una Ferrari motivando la sua scelta con 'il rosso è più carino' per non dire 'non conosco la tororosso e non mi fido dell'auto'.

"Pierre?"
"Dammi cinque minuti ed arrivo." Urlo per  farmi sentire visto che sono in bagno.
"Okay." Urla di rimando lei, scoppiando a ridere subito dopo.
Quando esco dal bagno, ho indosso solo dei pantaloni della tuta neri visto che la felpa me l'ha rubata lei; arrivo all'armadio e prendo una t-shirt, che indosso velocemente e poi mi avvicino ad Alessandra che ha guardato per tutto il tempo nella mia direzione, finendo ultima al gran premio di Australia.
"Chiudi la bocca che entrano le mosche." Ridacchio afferrando il joystick da sopra le sue gambe, riavvio la partita e mi siedo sul pavimento affianco a lei.
"Siediti qui." Borbotta alzandosi dalla sedie girevole. Mi alzo e mi siedo sulla sedia e quando lei sta per sedersi a terra, la prendo per una mano per farla mettere sulle mie gambe.
Arrossisce e sbuffa qualche parola senza senso prima di poggiare la testa contro il mio petto.

"Non è male il sesto posto, giusto?" Dice lei, leggendo il mio nome sullo schermo al sesto posto.
"Sei in zona punti ma è ovvio che si vuole puntare al podio." Sospiro poggiando il joystick sul tavolo, tornando poi ad abbracciare il suo bacino.
"Quindi come funzionano i gran premi?" Domanda lei girando la testa nella mia direzione.
Schiudo le labbra per darle una risposta intanto che lei si gira per mettersi a cavalcioni sulle mie gambe e portare i suoi occhi nei miei.
Mi alzo in piedi procurando un suo urlo che mi ha quasi fatto perdere un timpano e vado sul letto sul quale mi ci stendo e tengo lei stretta a me.
"Sono tra giorni, si comincia il venerdì con due prove libere solitamente una la mattina e la seconda nel pomeriggio, poi il sabato con la terza ed ultima prova libera la mattina mentre nel pomeriggio ci sono le qualificazioni e poi la domenica che c'è la gara."
"Cosa consistono queste due fasi prima della gara?"
"Le prove libere servono per provare la macchina prima delle qualificazioni, in modo tale da risolvere i problemi se ci sono dell'auto cosi da fare delle buone qualifiche. Le qualificazioni si dividono in tre, ovvero la Q1 che dura tipo venti minuti e in quei venti minuti tutti i piloti devono scendere in pista e fare un giro dove segnano il miglior tempo. Ovviamente puoi fare tutti i giri che i venti minuti ti permettono o fare due o tre giri subito appena il Q1 comincia e poi tornare ai box, controllare con i meccanici la macchina e poi rifare l'ultimo giro decisivo. Per avvedere alla Q2 devi riuscire a posizionarti tra i primi quindici piloti. In pratica la Q2 e Q3 sono uguali alla Q1 con l'unica differenza che il tempo è di meno e che per accedere al Q3 saranno solo in dieci e poi dal risultato finale si stabilirà la griglia di partenza per la gara, tutto chiaro?"
Alessandra ha prestato molta attenzione al mio discorso, aggrottando le sopracciglia al sentire sempre l'abbreviazione delle qualificazioni ma alla fine annuisce sorridendo.
"Chissà perché ma credo che le qualificazioni saranno il mio giorno preferito." Sorride ampiamente.
"La domenica c'è la gara come ti stavo dicendo. Solitamente dura due ore e mezza anche meno a volte. Dipende da quando è lungo il circuito. Più ci sono chilometri e meno giri facciamo e viceversa meno chilometri e più giri.
I punti vengono assegnati dal numero uno al numero dieci e vanno scalando e si ha un punto in più se si riesce a fare il giro veloce ma solo se si è nella zona punti ovvero i primi dieci."
"Okay tutto questo ha senso, pensavo che fosse più complicato." Dice Alessandra facendomi ridacchiare leggermente.
"Abbiamo cinque diversi tipi di gomme, Le rosse che sono le soft, le gialle che sono le medie, le bianche che sono le hard e poi ci sono altre due gomme che servono per il bagnato, ma solitamente è raro che troviamo pioggia. Ma quando la troviamo da i venti che siamo diventiamo sempre la metà o quasi."
"Quindi mi stai dicendo che le gare sul bagnato sono molto più pericolose di quelle sull'asciutto. C'è stato qualche grave incidente in questi anni?"
Annuisco alle sue parole ed abbasso lo sguardo sulle sue gambe.
Alessandra si muove su di me mormorando uno 'scusa, non devi parlarmene per forza.'
"Sei mai salito sul podio?" Domanda all'improvviso facendomi alzare la testa.
"Sì, nelle categorie in cui sono stato ci sono salito ogni tanto." Alessandra sorride ampiamente.
"Sono certa che riuscirai a salirci anche quest'anno. Certo immagino che team come la Mercedes e la Ferrari sono difficili da battere ma sono cerca che darai il meglio di te stesso."

Abbiamo passato ore, sdraiati sul letto, a parlare della Formula Uno e dei suoi piloti. Lei troppo curiosa di capire come funzionava realmente il tutto ha anche cercato su youtube una gara della scorsa stagione ed è riuscita a prendere quella dove Max è arrivato primo.
Quando lo hanno fatto vedere lei si è tappata la bocca per non urlare e sussurrava "io lo conosco" facendomi morire dal ridere.
Alla fine si è addormentata sul mio petto nel mentre che stavamo vedendo un'altra gara e più la guardo più mi rendo conto di quanto mi piace.

Se è destino, tutto può accadere. ✅Where stories live. Discover now