6. il clan Weasley-Potter

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«Qui ci serve un piano!» James salta in piedi un braccio alzato con la mano chiusa a pugno a mezz'aria mentre urta per sbaglio la testa biondissima di Malfoy. Scorpius non ricambia il favore assestandogli una gomitata nelle costole, ma si limita a massaggiare il punto colpito con il palmo della mano.

Le riunioni del clan Weasley-Potter sono sempre state un po' movimentate, soprattutto quando Fred porta quello che è riuscito a rubare allo zio George a sua insaputa. Oggi, tuttavia, i miei cugini sono più calmi del solito e hanno perfino accettato l'idea che a questa riunione possa partecipare anche il migliore amico di Al.

Nessuno si è mai permesso di dire nulla ad Albus per essere diventato amico di un Malfoy, e ci mancherebbe altro!, ma l'idea che un estraneo potesse partecipare a qualcosa di così privato non ci ha mai allietati tanto. Tuttavia, ci troviamo in una situazione abbastanza complicata e più siamo meglio è.

Lancio un sorriso di scuse a Scorpius che ricambia alzando scherzosamente gli occhi al cielo mentre James prosegue con la sua filippica degna di un oratore greco. «Propongo di placcarla mentre cerca di scappare e -»

«Fantastica idea! Potremmo anche legarla con una corda, chiuderla in uno scantinato e lasciarla lì per sempre aspettando che il suo corpo si degradi lentamente.» esplodo innervosita ricevendo in cambio uno sguardo oltraggiato.

Lily sbuffa limandosi le unghie e alzando gli occhi al cielo. Per lei il problema di Dominique è sempre stato qualcosa di molto lontano. Non posso biasimarla, in fondo non è stata lei a trovarla quella sera né a promettere agli zii che ci avrebbe pensato lei. Per quanto la piccola Potter possa sembrare superficiale o egoista in realtà nasconde un cuore d'oro e pieno di passione per lo sport.

Ecco perché ha imposto una rigida dieta a tutti noi: James e Albus sono capitani delle due squadre di Quiddich più temute di tutta Hogwarts, Grifondoro e Serpeverde, metà della nostra famiglia gioca in squadra mentre l'altra metà restante, costituita da me e Louis, i secchioni del gruppo, brucia calorie facendo i compiti per tutti.

«Lasciamola stare per un po', è la cosa migliore.»

«Se la lasciassimo stare potrebbe succedere qualunque cosa e noi non potremmo aiutarla.»

«Beh, perché andando avanti a perseguitarla hai ottenuto molto vero?»

«Scusate...»

«Certo, facciamo fare tutto a Rose mentre noi ce ne stiamo nel nostro angolino a lamentarci vero, Rox?»

«Stai insinuando che non mi importi di mia cugina?»

«Non so, lo sto facendo?»

«Ritira gli artigli Lily. Rox sta semplicemente dicendo che la tecnica adottata fino ad adesso non sta funzionando.»

«Scusate...»

«Fred, so difendermi benissimo da sola, non ti impicciare.»

«Che vuoi che me ne freghi, ti stavo solo dando una mano.»

«Voi maschi credete sempre di dover fare i forti della situazione come se noi non lo fossimo abbastanza.»

«Molly, le tue prediche da femminista del cazzo ficcatele pure nel-»

«Scusate!» urla Malfoy per sovrastare le nostre grida facendoci voltare tutti verso di lui. Non mi era mai capitato di sentirlo alzare la voce prima. «Dominique è la cugina bionda, vero? Quella che-»

«Sì, beh possiamo anche non ricordare quello che è successo» mi affretto ad interromperlo prima che possa rivangare troppi ricordi. Scorpius non c'era quella sera, sa quello che è successo perché sicuramente glielo ha raccontato Albus, ma non conosce i dettagli nello specifico ed è meglio così.

«Io credo che lei abbia solo bisogno di tempo»

«Ma Scorpius, non possiamo più permetterci di aspettare oltre...» mormora Albus, ma il suo amico si limita a sistemarsi i polsini della camicia bianca prima di argomentare. 

«Dominique sa perfettamente che qualunque cosa accada potrà avervi accanto, sa che si può fidare di voi perché siete una delle famiglie più unite che io conosca. Ha solo bisogno di metabolizzare tutto quello che è successo, quando finalmente ci riuscirà sarà lei stessa a cercarvi per prima. Avete detto che è seguita dalla psicologa della scuola, no?» spiega mantenendo un tono di voce calmo e tranquillo come se stesse spiegando una favola per bambini. 

«Secondo te quindi, dovremmo evitarla e basta?» replico acidamente. Dominique è mia cugina e penso di conoscerla meglio di lui.

«No, assolutamente no! Comportatevi con lei come se non fosse cambiato nulla, come se lei fosse solo la vecchia Dominique, trattatela come sempre e smettetela di chiederle in continuazione se sta bene o se ha bisogno di qualcosa. Non trattatela come se fosse una malata, tutto qui.»

«Scorpius non ha tutti i torti, ragazzi. Fino ad ora non abbiamo fatto altro che assillarla in continuazione senza lasciarla libera si pensare e soprattutto di respirare.» si intromette Hugo, il mio fratellino grande quanto un armadio, che fino ad ora non aveva ancora aperto bocca.

«Facciamo a votazione. Chi è d'accordo con l'idea di Malfoy?» propone Louis, da sempre il più maturo tra tutti noi nonostante la sua età. 

Mi ritrovo costretta a tacere mentre si alzano tutte le mani tranne la mia e quella di James che è ancora offeso perché abbiamo scartato la sua idea a priori.

«Bene, dichiaro ufficialmente sciolto il Consiglio, potete andare.» conclude solennemente Fred manco si trattasse dell'Ordine della Fenice. 

Un po' alla volta tutti iniziano ad uscire dalla Sala Comune per andare nelle loro stanze, ma io non mi muovo. Rimango ferma, inginocchiata davanti al camino con le mani che stringono le calze sotto la gonna.

Il calore del fuoco mi arriva dritto in faccia impedendomi di respirare altro che non sia aria rovente eppure non riesco ad alzarmi perché so che se lo facessi scoppierei a piangere seduta stante. Forse se rimango immobile ancora un po' passerà anche la voglia di farmi un bel pianto isterico.

«Scorp, vieni?» chiede Albus con metà corpo già oltre il buco del ritratto.

«Sì, ho dimenticato una cosa. Tu va pure, io ti raggiungo.» sento il biondo rispondere a pochi passi da me.

«Va tutto bene?» Malfoy si avvicina piano, cauto, indeciso fino all'ultimo se mettere una mano sulla mia spalla oppure no. La sua voce è tranquilla, qualche sfumatura di un qualcosa che non riesco a cogliere appieno, ma che mi ricorda tanto la tenerezza con cui ci si prende cura dei cuccioli di drago appena nati. 

Annuisco a capo basso per non far notare i miei occhi pieni di lacrime. Lui sembra finalmente convincersi a sfiorarmi e prendendomi una mano con gentilezza mi aiuta ad alzarmi. Traballante mi rimetto in piedi, non oso guardare altro che non siano i miei piedi per paura che noti che non sto effettivamente bene.

«Rose... lo so che ti sembra assurdo, ma io ti capisco.» 

«E come potresti?» mormoro velenosa pentendomene subito «Scusa. Sono solo nervosa.» cerco di rimediare. Non avevo mai notato come il mio nome detto da lui suoni così... intimo

E così, dopo mesi e mesi di puro mutismo su questo argomento mi sto lasciando andare con nientemeno che Scorpius Malfoy. Mi vedesse mio padre posso solo immaginare che faccia farebbe. 

«Non puoi controllarla per sempre. Lasciale vivere la sua vita e vivi la tua. Non la perderai. Non accadrà perché Dominique al contrario di ciò vi sembra è molto più forte di quanto crediate. È fragile e forte allo stesso tempo. Si rialzerà, fidati di me.» La sicurezza nei suoi occhi mentre cerca di consolarmi è di un'autorevolezza tale da spingermi a credere davvero a ciò che dice. Fidati di me. 

«Malf- Scorpius, grazie.»

Scorpius mi sorride porgendomi la mia borsa a tracolla. «Non ringraziarmi, chiunque lo avrebbe fatto.»

Ne dubito, ma come sempre tu sei al di sopra delle mie aspettative.

Loro sono molto our secret moments in a crowded room, they got no idea about me and you

Invisible String | ScoroseWhere stories live. Discover now