4. babbanologia

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Io, Rose Minerva Weasley, non sono mai arrivata in ritardo in tutta la mia vita, persino quando sono nata ho rispettato ogni data e previsione, ho sempre consegnato compiti, relazioni, progetti in orario, non mi sono mai fatta trovare fuori dal letto ad ore improponibili né sono mai arrivata tardi ad una partita di Quiddich di Albus o James.
Per questo, quando spalanco la porta dell'aula con il fiatone e dieci paia di occhi si voltano a guardarmi, non so bene come reagire.

Dovrei dire qualcosa in particolare? Spiegare il motivo del mio ritardo o andarmi a sedere direttamente?

Accidenti, tutta colpa di Dominique e del suo essere così dannatamente misteriosa!

Vergognandomi come un verme alzo lentamente lo sguardo dalle mie scarpe mentre le mie guance, complice anche la corsa che ho appena fatto, diventano purpuree per l'imbarazzo.
Dio, seppellitemi viva vi prego.

«Mi scusi, non trovavo l'aula, sa è il primo anno che...Santo Godric!» provo a giustificarmi, ma grido dal terrore quando un corvo nero come la notte plana in picchiata su di me.

Estraggo velocemente la bacchetta dalla tasca. «Protego!»
Il corvo rimbalza sulla barriera protettiva che ho creato e cade sulla cattedra. Oddio, ho ucciso l'uccello della prof!

Non faccio neanche in tempo a prodigarmi in una lunghissima serie di scuse che una nuvola di capelli rosa si butta sul tavolo e dà un piccolo colpo all'animale.
«Mr White, ma che combini?»

«Come prego?» chiedo disgustata non riuscendo ad osservare quel corpicino che piano piano si rialza e batte nuovamente le ali.

Quando i miei occhi incrociano quelli della pazza dai capelli rosa ci manca poco che non mi prenda un infarto. I crespi ricci rosa sparati da tutte le parti fanno solo da cornice ad un paio di iridi verdi da fare paura nascosti dietro ad una montatura argentata per occhiali.

Questa psicopatica dovrebbe essere la mia insegnante? In che razza di posto mi ha mandata nonno Arthur, ad un ricovero per vecchi con le rotelle fuori posto?

«Il mio piccolo Mr White ti ha spaventata?» indica il corvo mentre con una mano gli accarezza lentamente le ali. Chi diamine chiamerebbe un uccello nero come il carbonio Mr White?

«Quel...quel coso

Mi osserva incuriosita, poi la sua espressione si indurisce di colpo. «Forza Weasley, è solo un corvo, tua madre ha affrontato di peggio. Vada a sedersi vicino al signor Goldwin, anzi no, si metta qui, in prima fila così la riuscirò a controllare meglio la prossima volta che vorrà far fuori il mio animale domestico.» Mi spinge per le spalle fino al mio banco mentre le mie guance diventano viola per la vergogna. Ottimo inizio direi!

«Allora, dov'ero arrivata?» riprende a spiegare come se nulla fosse, infischiandosene altamente di avermi probabilmente appena causato un trauma psicologico permanente. Prendendo un bel respiro tiro fuori dalla tracolla il quaderno degli appunti ed inizio a scrivere.
«Ah si! I babbani spesso non sono a conoscenza di ciò che di assurdo che succede nel loro mondo, ma ne hanno solo la percezione che individuano come la loro... realtà. Gli piace convincersi di vivere con una finestra oggettiva sulle cose, ma tutto quanto è solo un punto di vista filtrato dal loro vero io. Non leggono mai la realtà per quella che è, bensì sempre la realtà per loro, con loro e dentro di loro.»

Mi blocco con la piuma a mezz'aria completamente rapita da quello che sta spiegando. Vivendo con nonno Arthur e sorbendomi ogni domenica le sue spiegazioni sui più svariati oggetti babbani pensavo che questo corso si occupasse di qualcosa di simile. Zucchero Filato qui presente invece si sta concentrando sulla filosofia ontologica e prospettica del mondo babbano.

«Chi di voi conosce Lacan?» chiede ed io scopro per la prima volta in vita in mia di non avere la minima idea di chi sia questo tizio e che cosa abbia fatto. «Nessuno? Ma che leggete oggigiorno, Topolino

«Era uno filosofo francesce che nel bel messo di un'intervista alla domanda: "Che cos'è la realtà?" rispose urlando contro tutti i presenti che la realtà è dove si inceppa. Geniale, no?» termina la sua spiegazione sospirando in un brodo di giuggiole.

Dal fondo della classe una ragazzina di Corvonero alza la mano. «Non capisco, professoressa.»

Zucchero Filato le lancia un'occhiataccia che fa tremare persino me. Appunto per Rose: mai interrompere la prof nel bel mezzo di uno dei suoi filmini mentali. «Non mi stupisce affatto signorina Harris. La realtà è ciò che ti scivola dalle mani, che non ti torna, che ti spiazza. La realtà è dove si inceppa.» ripete con maggiore enfasi questa volta, ma la ragazza sembra continuare a non capire. Io invece non posso fare a meno di pendere dalle sue labbra.

«Dunque...ho intenzione di porvi una domanda a cui solo alla fine del semestre darete una risposta.» dice e un coro di protesta si solleva dagli ultimi banchi. Lei tuttavia, lo ignora bellamente e prosegue indisturbata. «La domanda è: secondo voi come si fa ad evitare che la realtà si inceppi? Scrivete quanto volete l'importante è che vi siate impegnati.»

Prima ancora che io possa realizzarlo la mia mano è già scattata verso l'alto in un vano tentativo di riscattarmi dopo aver fatto quella figuraccia ad inizio lezione. «Possiamo fare ricerche in biblioteca?»

Se gli sguardi potessero uccidere a quest'ora sarei cibo per Mr White. «Com'è noiosa Weasley.»
Ah.

«Dubito che potrà trovare qualcosa, si concentri su quello che pensa lei, non quello che le ha detto qualche scrittore famoso o ha sentito da qualche parte.» Vorrei che la sedia mi inghiottisse seduta stante. «Voglio i vostri pensieri, ciò in cui credete e ciò che disdegnate. Dal vostro testo il lettore deve poter capire chi siete realmente senza basarsi sul nome scritto in alto a sinistra; per questo motivo i compiti saranno anonimi e spetterà a me capire a chi appartengono.»

Non appena Zucchero Filato ci dà il permesso per andarcene mi alzo e inizio a raccogliere la mia roba.
Questa tipa è pazza da legare e non posso credere che nonno Arthur mi abbia convinto a partecipare a questo corso assurdo!

Rimuginando sul modo il cui mi ha trattata mi volto verso l'uscita e vedo una chioma bionda dalla divisa Serpeverde lasciarmi una breve occhiata prima di uscire.

Non può essere...

Scorpius Malfoy, lo stesso ragazzo che vive in una villa grande almeno tre volte la Tana di nonna Molly, discendente di Draco Malfoy, nipote di quel cancro sociale di Lucius Malfoy, figlio di un ex Mangiamorte frequenta Babbanologia?!

James mi ha messo qualcosa nel latte stamattina, poco ma sicuro...

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Invisible String | ScoroseWhere stories live. Discover now