Capitolo 9 - Irruzione

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Era la prima volta che mi facevo coraggio davanti a coloro che mi stavano maggiormente a cuore dopo così tanto tempo. La loro presenza mi infondeva sicurezza: forse avevo commesso un grave errore avvicinandomi per primo alla porta sul retro, eppure loro contavano fermamente su di me. Credevano nelle mie capacità, e questo mi bastò per farmi fare un profondo respiro prima di addentrarmi nell'ormai a pezzi abitazione.

Era da molto tempo che non mi addentravo in casa di Alvin, così gettai delle fugaci occhiate qua e là... solamente per notare il buio tetro che ricopriva tutto ciò che ci circondava.

Trattenni il respiro. Non c'erano piani superiori se non una soffitta, così dedussi che il rumore di artigli che si spostano lentamente sul pavimento in legno levigato doveva provenire da qualche stanza nelle immediate vicinanze... e se avessimo abbassato la guardia probabilmente ci avrebbe attaccati senza pietà.

Poi udimmo qualcosa di insolito.
Una... risata umana? Una voce – o qualunque cosa essa fosse – roca, bassa ma a tratti acuta riecheggiò per tutta la casa.

Un momento. Dov'erano finite le fiamme? Ero sicuro di aver visto l'interno andare a fuoco e rilasciare grandi quantità di fumo nero come la pece!

«Sì... Vai, Aren, distruggi tutto. Mordi e strappa le fondamenta di questa abitazione maledetta, riduci in pezzettini minuscoli ogni singolo atomo con i tuoi artigli!» si udì.

Guardai negli occhi Emys e Alvin per assicurarmi di non essermi sbagliato e, come ad averle invocate, le espressioni nei loro volti avevano immediatamente confermato che dovevano aver sentito qualcuno parlare proprio come me.

Ci addentrammo, la porta era rimasta aperta per consentirci una via di fuga in caso di attacco da parte della creatura munita di artigli... o peggio. Una volta al centro dell'androne che conduceva sul retro, ci girammo più volte attorno per cercare di capire da dove provenissero quelle risate.

Socchiusi gli occhi e mi lasciai trasportare nuovamente dai miei sensi da stregone, se così potevo definire tutto ciò che mi induceva a utilizzare il mio intuito per aprirmi una strada verso dove il cervello umano non poteva arrivare.

Riuscivo a percepire un odore... In realtà non ne ero troppo sicuro, ma qualcosa aveva scatenato una reazione al mio corpo che non avevo mai provato. Puntai gli occhi oltre l'oscurità – che, notai solo ora, era formata da fiamme scure e buie diversamente da quelle visibili dall'esterno – e guardai una parete con una porta semichiusa sulla sinistra. Se la casa era effettivamente uguale alla mia, oltre ci avremmo dovuto trovare un corridoio che conduceva a più stanze e un'ennesima porta dopo la quale ci sarebbe dovuto essere un salotto – o almeno era la disposizione che conoscevo io – che portava a sua volta a diverse stanze più piccole e la cucina.

Dunque attraversammo la coltre scura di quelle tenebrose fiamme per poi aprire lentamente e in assoluto silenzio la prima porta, ritrovandoci come avevo predetto in un corridoio non troppo lungo. Due finestrelle alla nostra destra filtravano la lieve luce del sole che illuminava le tre stanze chiuse a chiave dall'altro lato, che a prima vista ci sembravano innocue.

Proseguito fino in fondo, mi misi con le spalle contro la porta che secondo i calcoli doveva portare al salotto della lunga abitazione che stavamo percorrendo al contrario. Il suono proveniva esattamente da lì!

«Lentamente, Athias» mi suggerì Emys sottovoce, al che afferrai e spinsi il piccolo pomello di freddo acciaio in avanti.
Bastò un occhio tra la porta e la parete per riuscire a scorgere ciò che stava accadendo tra quelle quattro mura che, notai, circondavano quello che aveva tutta l'aria di essere un salotto poco diverso dal mio... o almeno ciò che ne restava.

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⏰ Last updated: Nov 23, 2019 ⏰

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The Black Magician (Il Mago Nero, volume 1)Where stories live. Discover now