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-Beth! Aspetta!- dice Stella rincorrendomi
Mi fermo e mi giro verso di lei.
-Ti accompagno a casa...- dice lei con affanno.
-Perché dovresti?- chiedo io con le lacrime agli occhi.
-Perché tu sei mia amica e quei due si sono comportati malissimo con te... Questo è il minimo che io possa fare...- dice lei, e ad un tratto sento un calore nel petto; finalmente capisco che per una volta qualcuno è davvero mio amico.
Saliamo nella sua macchina e mi porta a casa sua.
-Se vuoi, potrai passare qui la notte, così avrai compagnia- propone lei e io accetto senza pensarci due volte.
Ha proprio ragione, ho davvero bisogno di compagnia.
Mi presta un suo pigiama e prepariamo dei toast. Ci sediamo sul divano e scegliamo un film su Netflix.
-Mi andrebbe di vedere un film romantico...- dice lei - ma..non mi sembra proprio il momento- continua guardandomi e facendo un mezzo sorriso.
-Per me va benissimo.- dico
-Sei proprio sicura?-
-Certo! Ho davvero bisogno di vedere come sarebbe una storia d'amore perfetta...- continuo.
-Ma le storie d'amore non sono chiamate così proprio perché sono complicate?- continua lei facendo un sorrisetto, e senza aggiungere altro seleziona un film.

𝙻𝚊 𝚖𝚊𝚝𝚝𝚒𝚗𝚊 𝚜𝚎𝚐𝚞𝚎𝚗𝚝𝚎...

Facciamo colazione e ci vestiamo.
I miei vestiti di ieri sono sporchi, così Stella mi ha prestato una sua gonna e una magliettina.
Le sono davvero grata, nessuno era stato mai gentile e comprensiva come lei. È la sorella che non ho mai avuto.
Quello che ha detto ieri mi ha davvero fatto riflettere. È vero le storie d'amore sono complicate, ma tra me e Axel ormai non c'è più niente.
Saliamo in macchina e andiamo a scuola.
Stella va nella classe di aritmetica e io in quella di musica.
Solo ora mi accorgo di aver ricevuto un sacco di messaggi da Pat e Louise chiedendomi come sto per quanto accaduto. Non li avevo visti prima perché avevo spento il cellulare nel caso lui mi chiamasse. La cosa strana che noto è che Sarah non mi ha inviato nessun messaggio, neanche un "Ciao,come stai?". Probabilmente era impegnata oppure le si era spento il cellulare.
Smetto di pensarci quando lo vedo entrare in classe. Mancano venti minuti all'inizio della lezione e mi sembra alquanto strano che sia arrivato così in anticipo.
Probabilmente è venuto prima sapendo che avrebbe avuto tempo per parlarmi.
Si dirige al suo banco senza calcolarmi.
Però, quando si siede, sento i suoi occhi incollati a me. Vorrei dirgli di finirla ma non voglio rivolgergli la parola.
Ad un certo punto lo sento sospirare e dire:
-Beth, lo so che pensi che io sia un deficiente, ma non è come sembra...-
A queste parole, mi alzo e cambio banco, sedendomi il più lontano possibile da lui.
Chissà quante scuse avrà trovato stanotte stando con Jennifer. Il solo pensiero mi fa ribollire di rabbia.

Finita la lezione di musica, raccolgo velocemente le mie cose e mi affretto a uscire dalla classe, ma lui mi ferma prendendomi il polso.
-Beth, ti prego ascoltami...- dice
-Non devo ascoltare niente da te! Ho già capito tutto...- dico cercando di liberarmi dalla sua presa.
-Vai dalla tua ragazza Jennifer invece di importunare me!- continuo
-Jennifer non è la mia ragazza! Lei è...- prova a dire ma lo interrompo subito.
-Che cosa, Axel?! Mi sono scocciata delle tue continue scuse, se ieri non l'avessi capito!-
-Beth...- continua
-Stai zitto!- dico
-Beth!- dice
-STAI ZITTO!- urlo
-JENNIFER È MIA SORELLA!!!- grida lui.
Ad un tratto c'è un silenzio tombale.
Mi ha lasciato a bocca aperta.
-D...Davvero?- dico balbettando
-Certo! E ti spiegherò tutto nei dettagli, se me lo lascerai fare...-
 

Occhi di vetro Where stories live. Discover now