7. Roma

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                                                                                      5 anni dopo...

"Buongiorno Chris". 

Gli occhi calorosi di Frank incontravano quelli assonnati di Chris. Era disteso sul letto, avviluppato dalle coperte marroni e tra un gemito e uno stiracchiamento non ne voleva proprio sapere d'alzarsi.

"Dai svegliati! Sono le 7!"

Frank scostava animatamente le membra apparentemente morte dell'ormai professore, le quali rispondevano muovendosi con inerzia trascinandosi qua e là. Capendo che il tentativo sarebbe risultato vano, alzò il busto tastando il letto, si mise in piedi ed andò furtivamente ad aprire le tende bianche ornate di cerchi e figure geometriche. 

Il sole filtrava dalla finestra sulla parete sinistra. I raggi sembravano fendere i quadrati disegnati dalle grate in acciaio e stagliarsi per ultimo sul volto sfiorato dalle rughe, ma ancor giovanile di Chris. Oltre a ciò si apriva alla vista uno degli scenari urbani più sublimi che l'operato millenario dell'umanità possa offrire in combutta con un cielo particolarmente folgorante e pullulante di vita. Le rondini in stormi tagliavano il cielo adornandolo di forme addolcite in continua trasformazione. Sotto di esse una distesa piacevolmente interminabile di tetti rosso scuro, strade e genti condiva lo spazio accompagnando le figure mastodontiche e solenni sparse qua e là. Svettava su tutte la cupola di San Pietro, ma aguzzando la vista si poteva godere anche del più antico anfiteatro del mondo e di quel mistico colle, dal quale secondo leggenda ebbe origine la storia della città più bella del mondo.

Lo stratagemma della luce funzionava sempre con Chris. Si levò dalle coperte molto lentamente, poggiò i piedi a terra esitando per un momento di fronte alla superficie gelida del pavimento. Rimase per qualche istante seduto con le mani prementi sulle ginocchia, emise un forte e chiaro sbadiglio ed infine si alzò. Nel frattempo Frank si era incamminato silenziosamente nel corridoio che porta al living room, nel quale era annesso un angolo adibito ad una piccola ma efficace cucina.

Chris si guardò intorno e si mosse freneticamente alla ricerca del suo paio di ciabatte di stoffa blu, che trovò faticosamente solo dopo essersi chinato a controllare sotto il materasso. 

"Ti vuoi sbrigare o no? Ti ho preparato la colazione"

La voce di Frank tuonò dal soggiorno con più potenza di quanta non avesse voluto metterne. Chris sobbalzò un instante, ancora nel pieno del dolce intontimento mattutino, poi si volse verso la porta leggermente socchiusa. Eppure quel placido quadro sulla sinistra non poteva passare inosservato agli occhi del più insensibile degli uomini. Il bagliore del sole aveva attirato Chris alla vista di quel meraviglioso scorcio dell'Urbe. Si avvicinò con calma alla sporgenza del davanzale e vi si appoggiò con gli avambracci contemplando con enfasi e sommo stupore l'energia smisurata che un paesaggio può avere sull'animo. Certo è che il tempo non è mai abbastanza per goderne alla giusta misura e così fu lo stesso in quel giorno d'Aprile per Chris.

I passi di Frank si facevano sempre più forti e vibranti. Spalancò con vigore la porta socchiusa e sprigionò la potenza contenuta del primo richiamo.

"Ma che ti sei messo in testa? Tra mezz'ora devi stare là, devi sbrigarti cazzo!"

Quella scena tanto poetica e rincuorante venne demolita dal peso incommensurabile delle incombenze quotidiane. 'Ci muovono incessantemente nelle nostre giornate dandoci la possibilità di vivere, ma in fondo precludendoci la  possibilità di amare i luoghi, le persone, i momenti ed i piccoli gesti in un irrefrenabile circolo di foga ed ansie. Perciò possiamo dire di vivere veramente secondo questi termini?' 

Chris amava speculare sulle realtà a lui vicine nei suoi momenti di riflessione ed amava particolarmente stimolare quella vena poetica e creativa che non poteva esprimere a dovere nelle spiegazioni nozionistiche delle componenti della materia. Tuttavia ora non c'era tempo: le incombenze avevano avuto la meglio ed ora doveva muoversi per sé e per non spazientire ulteriormente Frank. 'Ahh, se solo il giorno ne avesse quarantotto di ore...Ne gioveremmo tutti, dal primo all'ultimo'  

QUANGLE. La libertà di sparireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora