2. Dolce vendetta

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"E ora, algebra..." completamente immersa nelle equazioni matematiche, sfoglio le pagine del mio quaderno degli appunti, scritti in malo modo con l'inchiostro di penna. Non sono la migliore in fatto di decorazione dei miei appunti ed è sempre tutto disorganizzato. 

Il mio sedere inizia a prudere per colpa dell'erba in cui sono seduta e perciò mi sistemo i pantaloncini. Può sembrare maleducato farlo ma tanto tutti si stanno allenando in pista, quindi.

Ma perchè l'abbigliamento da palestra lascia così scoperti? La mia coscia nuda è completamente esposta. Sicuramente sarà stato progettato da qualche pervertito...

"Non ti starai applicando troppo?" sento quella voce del cavolo di lato. Quasi certamente sicura fosse Jung-io-ho-il-primo-posto-kook.

Sollevo la testa, deglutendo non appena lo vedo.

Indossa una maglia e dei pantaloni sportivi. Vestito di bianco e bagnato del suo stesso sudore.

Non vorrei ammetterlo ma è piuttosto attraente.

Jungkook sembra notare che sto pensando dal momento che i suoi occhi seguono la direzione in cui io stavo guardando. Si pettina i capelli di lato prima di mettersi seduto accanto a me con un sorrisetto.

"Stai saltando educazione fisica solo per studiare?" mi prende in giro sdraiandosi sull'erba con gli occhi puntati sui miei appunti. Gemo infastidita.

"Sto male okay?" mento.

"Malata d'amore? Per me?"  sorride lui scherzosamente puntando un gomito sul terreno, fissandomi aspettando una risposta.

"In realtà assomiglia ad un: sono stufa delle tue stronzate" sputo disgustata guadagnandomi una sua reazione piuttosto divertita. Si alza sedendosi verso di me.

"Se vuoi veramente il mio numero ti basta chiedere, lo sai?" mi solleva il mento per fare in modo che io possa guardarlo.

"Oddio! Veramente?" fingo di essere emozionata all'idea. Gli occhi di Jungkook si illuminano alla mia risposta e annuisce con un sorriso.

"Il mio numero è-

E prima che possa continuare lo spingo sulla superficie erbosa, il mio corpo è in bilico sopra il suo. Jungkook ha un'espressione scioccata ma l'eccitazione presto scompare quando lui analizza la mia. 

"Peccato ma non voglio veramente saperlo." gli sussurro all'orecchio nello stesso modo in cui lui lo aveva fatto con me. Mentre mi tolgo da lui i suoi occhi sono fissi sul mio abbigliamento da palestra con sguardo assetato.

Sussulto leggermente quando volutamente sfrega il suo ginocchio sul mio interno coscia per una frazione di secondo.

"Indossi quelle mutandine sotto?" domanda.

Immediatamente allontano le mani da lui. Tiro l'orlo della mia maglietta verso il basso per coprire qualsiasi cosa fosse scoperta.

"Min Soojung...che cosa sei?" mi fissa come se fossi qualcosa di interessante e raro. 

C'è lo stesso divertimento nella sua voce e in aggiunta anche una sorta di mistero.

"Io? Sono una persona migliore di te." rispondo io curvando le labbra in un sorriso soddisfatto.

E proprio così lo lascio disteso lì andando via il più lontano possibile cercando di evitare le sue stupide allusioni. Mi stava rendendo la vita scolastica più difficile di come doveva essere e mi rende frustrata fuori dal mio controllo.

Ho passato altre due ore nella lezione successiva con lui che mi dava occhiate. E' seduto proprio dietro di me guadagnandosi la mia attenzione di tanto in tanto.

"Soojung" mi chiama spingendo la gamba della mia sedia con il piede. 

"Pois" mi richiama e io continuo ad ignorarlo.

"Mutand-" 

"EHH!" Mi volto in allarme tappandogli la bocca con la mano. Non mi rendo conto della situazione in cui sono fino a quando mi accorgo di molti occhi che mi fissano.

"Voi due, fuori!" l'insegnante grida rabbiosamente.

"E' tutta colpa tua!" scatto su di lui spingendolo per una spalla.

"Sì e tu eri quella che non rispondeva!" scatta lui a sua volta spingendo la sua spalla contro la mia.

"Basta così! Volete che vi metta in punizione?" la voce dell'insegnante risuona dall'interno della classe. Sento le mie guance bruciare quando l'intera classe cerca di trattenersi dal ridere.

"Ti odio." sussurro a Jungkook mettendomi di fronte a lui.

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"Bene. Ricordatevi di studiare per il test di domani, ora potete andare!" L'insegnante afferra il cancellino per pulire il gesso dalla lavagna e quando lo fa, noto le due persone che sono state scelte per le faccende mattutine.

"...fanculo" mi maledico mentre vedo il mio nome e quello di Jungkook scritti insieme. Il mio umore precipita e l'unica cosa che mi conforta è la figura che mi sta aspettando fuori dalla classe.

"Soojung, hai finito? Andiamo a casa insieme, dai." Mio fratello maggiore sorride, i suoi occhi sono stanchi. 

"No, vai pure tu. Ho bisogno di studiare in biblioteca" lo informo. 

Yoongi annuisce e dolcemente mi arruffa i capelli con una mano.

"Tua sorella?" un altro ragazzo appare alle sue spalle con un sorriso adorabile in viso. Mi osserva da vicino e mi dà una piccola pacca in testa.

"Hey", mio fratello aggrotta leggermente le sopracciglia. "Solo io posso farlo." Tira via la sua mano.

"Oh- scusa, ora devo andare. E' stato un piacere conoscerti." Io annuisco educatamente all'amico di Yoongi prima di andarmene.

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"Di nuovo?" mi sbatto una mano in faccia vedendo quella persona fin troppo familiare che occupa il tavolo. Vorrei solo studiare in pace ma sembra che lui sia ovunque sono io. Mi avvicino al tavolo cautamente facendo in modo di non farmi notare. Poi mi accorgo che il ragazzo sta dormendo rumorosamente su di esso, la sua testa appoggiata al braccio.

Mi siedo di fronte a lui, studiando le caratteristiche del suo viso.

"Jeon Jungkook."  lo chiamo e lui si stiracchia piano nel sonno. Pizzico le sue guance nel tentativo di svegliarlo, inutilmente.

 Improvvisamente mi viene in mente un'idea geniale e un ghigno diabolico si forma sulle mie labbra.

"Jungkook è arrivata l'ora di assaggiare la tua stessa medicina..."  sollevo il mio pennarello nero indelebile.







RIVALS | jjk. ✓ (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now