SITUAZIONI DIFFICILI

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SANDY
L'acqua... credo che sia il mio elemento preferito. Quando sei sott'acqua tutto sparisce, diventi una nuova creatura di un mondo che non ti appartiene, per qualche secondo dimentichi di essere una ragazza che è scappata da una situazione sentimentale è familiare difficile, che ha appena conosciuto un ragazzo tremendamente bello e gentile, è che ha appena inventato una cazzata per non far scoppiare un putiferio anche in quella nuova situazione. 'Ma, cara Sandy, il putiferio si scatenerà quando tutti, soprattutto Leo, scopriranno che Sophie non esiste. E soprattutto quando Pierre scoprirà chi sei veramente'. Ho mentito persino sul mio cognome... non credevo sarei arrivata a tanto pur di tenermi lontano il fratello di Keith. Niente da fare, anche se ho deciso di andare in piscina per scaricare un po' di pensieri negativi quelli ritornano sempre, puntuali come pochi. Però c'è qualcosa di positivo in tutto questo... mi sono risparmiata un soggiorno in ospedale e una corsa disperata di mia madre da Boston con furore. Per me mia madre lascerebbe a casa i casini del divorzio e Chad con i suoi problemi di droga, ne sono sicura... forse ha bisogno di un'emergenza per ricordarsi che ha anche una figlia minore che ha più testa di quell'ameba del figlio maggiore. Riesco a fare quasi due ore abbondanti di nuoto, se non avessi tutti questi problemi forse ora sarei nella nazionale americana. Me lo diceva sempre il mio istruttore al liceo, Boris Melville. Faccio una doccia veloce e mi preparo per tornare a casa il più velocemente possibile, ho tempo per un pranzo veloce e poi inizia il mio turno in gelateria. Esco dallo spogliatoio in modo così frettoloso che non mi accorgo di aver dato una spallata a qualcuno. Lo realizzo quando mi sento prendere un polso e incrocio uno sguardo color cioccolato.

Leo... era da un po' che lo voleva rivedere, ancora le bruciava quel bacio mancato, interrotto da una persona molto odiosa quale era Pierre. "Sandy... sei tu?" le domandò quasi estasiato. "Certo che sono io... non credo che tu fermeresti così una sconosciuta" commentò spostando lo sguardo dai suoi occhi alla sua mano che ancora le stringeva il polso. "Ehmmm... già hai ragione scusa" fece lui arrossendo leggermente. "Come... come stai? Che ci fai qui?" domandò poi per togliersi dall'imbarazzo. "Beh... sono venuta a fare una nuotata. Immagino anche tu, vedo che fai molta palestra" disse Sandy osservandolo nella sua tuta grigia. Nonostante l'abbigliamento poco accattivante per lei rimaneva proprio una rara bellezza. "Sì, nuotare mi aiuta a scaricare la tensione... e pensa a volte trovo anche l'ispirazione per nuove canzoni" "Ma pensa" commentò la ragazza. Seguì qualche momento di silenzio tra i due, poi Sandy decise di parlare. "Beh, allora io..." "Eccomi Leo, scusa ma a quest'ora c'è un sacco di gente in spogliatoio". 'No cazzo' pensò immediatamente l'americana quando vide uscire dallo spogliatoio l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare. "Oh, ma guarda... ciao Sandy" "Ciao Iris" rispose la ragazza decidendo di ignorare il modo in cui quell'antipatica aveva sottolineato il suo nome. "Tutto bene voi due?" domandò Leo che percepiva una certa tensione. "Sisi, scusate ma devo andare fra poco inizio il turno in gelateria e vorrei mangiare qualcosa prima di lavorare" "No aspetta.... io... volevo chiederti se ti andava di uscire con noi stasera". La proposta di Leo la spiazzò. Aveva parlato al plurale? "Ho capito bene? Con... noi? Chi sarebbe 'noi'?" "Io e Iris. Penso che voi due dobbiate parlare... e tu Iris dovresti chiedere scusa per quella bugia". 'Mio Dio chissà che umiliazione' pensò Sandy vedendo la ragazza dagli occhi verdi stringere il manico della borsa da palestra. "Ma Leo... noi non avevamo già prenotato? Mi ricordo che il proprietario ti aveva detto che non c'era più tanto posto e..." "Iris, è inutile che inventi balle per niente. Ti ho già detto che quello che hai fatto non è poi tanto bello, dovresti mettere da parte l'orgoglio e chiedere scusa una volta tanto". Nel mentre Sandy si stava trattenendo dal ridere sotto i baffi nel vedere Iris Liviani controllare uno scatto d'ira. "Hm, come vuoi. Però Sandy ha avuto poco preavviso. Magari stasera deve lavorare..." "No, in realtà questa settimana ho il turno del weekend al 'Golden Tune', quindi ci sono ben volentieri. Chiederò a Morena di staccare un po' prima" "Perfetto. Ci vediamo per le 20 davanti alla "Terrazza delle viole"?" domandò Leo sorridente. "Ok... a stasera" rispose l'americana avviandosi verso l'uscita e pensando che quella sarebbe stata una serata memorabile.

Sentiva l'ansia salirle sempre di più ogni volta che si avvicinava al ristorante. Aveva provato qualche volta la "Terrazza delle viole", era lì che aveva parlato di Leo per la prima volta a Morena. 'E adesso, ironia della sorte, mi ritrovo di nuovo a cenare qui con il ragazzo che mi ha conquistato e con quella che potenzialmente sarebbe la mia rivale' pensò una volta davanti all'entrata. Poco dopo arrivarono anche Leo ed Iris. Sandy poteva vedere la ragazza che cercava inutilmente di reprimere il desiderio di afferrare Leo per un braccio oppure di scappare via. 'Tanto lo so che sei qui solo per far piacere al tuo amato, cosa credi?' pensò mentre li vedeva avvicinarsi. Leo la salutò con un bacio sulla guancia, lo fece anche Iris ma in modo più glaciale. "Beh ragazze, vogliamo entrare?" chiese Leo forse per evitare uno scontro frontale. Si sedettero ad un tavolo rotondo, sicuramente Iris avrebbe voluto essere vicino a Leo, ma le era andata male. Dopo aver ordinato il ragazzo si schiarì la voce: "Beh ragazze, credo abbiate capito il motivo per cui vi ho chiamate" "Sì, e io ribadisco che non trovo nessun motivo per questa cena e sinceramente preferisco essere da tutt'altra parte piuttosto che qui con quella" sbottò Iris indicando Sandy. "Sì certo, dillo dove vorresti stare" mormorò la ragazza giocherellando col tovagliolo. "Cosa???". Sandy fece uno sguardo stupito: quella ragazza aveva le orecchie di un pipistrello. "Non ho detto nulla... e comunque credo che Leo abbia ragione. In fondo hai detto una bugia, e ti sei intromessa nella vita di un tuo amico" disse poi con tono tranquillo. Sentiva che Iris era sul punto di strappare il tovagliolo dalla rabbia. "Se non lo sai abbiamo chiarito. Come hai detto è un mio amico, il mio più caro amico, e io ero solo preoccupata per lui. Ti conosce da poco tempo e quindi..." "Ragazze, per favore basta dare spettacolo" intervenne Leo mentre il cameriere arrivava con le loro ordinazioni. "Io capisco quanto tu ci tenga a me, Iris, ci conosciamo dal liceo, mi hai sempre sostenuto nel mio sogno di fare musica... ma devi capire che non puoi prenderti queste libertà. Non sei la mia ragazza e nemmeno mia madre, non decidi quali persone posso frequentare e quali no". Quelle parole furono come una coltellata per la ragazza, che era visibilmente sull'orlo di una crisi di nervi. In quel momento però arrivò anche un'altra persona a quel tavolo di discussione. "Ehi, ci si incontra di nuovo" disse Pierre mettendosi dove prima si trovava il cameriere. "Ciao Sandy... o sei Sophie?". A quel punto l'americana non ci vide più e sbatté i pugni sul tavolo. Se ne fregò di qualche persona che la guardava contrariata, ne aveva abbastanza di quel giochetto nato da una bugia. "Giuro che la prossima volta spacco qualcosa. Sono Sandy, e che cazzo vuoi? Non ti è bastato interrompere il mio appuntamento con Leo l'altra volta?" sbottò prendendo d'istinto la mano al ragazzo, che ebbe un sussulto. Di colpo si accorse di aver esagerato, e sentendosi addosso gli occhi di tutti decise di mollare il piatto di bistecca che stava davanti a lei per correre fuori dal ristorante. Sentiva come un peso che la opprimeva, voleva liberarsene.

Mio sogno e dolore|| Leo GassmanWhere stories live. Discover now