TUTTO PER AMORE

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Pian piano stava riprendendo conoscenza. Era certissima di aver incrociato lo sguardo di Iris, non sapeva cosa l'aspettava ma di sicuro nulla di buono con quella pazza scatenata di mezzo. E infatti... quando tentò di alzarsi si sentì gli arti completamente bloccati, come se... fossero legati. "Oh ma guarda... ci siamo finalmente svegliati" disse una voce soddisfatta. Sandy iniziò a sudare freddo, avrebbe persino strisciato fino alla strada pur di scappare da quella psicopatica. Forse Iris attendeva quel momento con ansia, ma lei non di certo. "Tu non hai idea di quanto stia godendo adesso. Vedere il terrore nei tuoi occhi è una cosa troppo bella per me" "Solo una fuori di testa come te potrebbe dire una cosa del genere" disse Sandy puntandole addosso uno sguardo di sfida, nonostante le lacrime stessero premendo per scendere. "Di pure quello che vuoi, se hai un ultimo messaggio da dare al mio Leo fallo adesso o mai più, perché fra poco quei tuoi bei occhietti azzurri si chiuderanno per sempre" "Ehi, frena un attimo! E del nostro accordo che mi dici?". Un brivido percorse la schiena di Sandy quando sentì una voce maschile a lei troppo familiare. Cercò di dimenarsi, almeno per liberare le mani, e con sua gioia si accorse che qualcosa stava ottenendo. "Uff, ti è andata bene che il tuo fidanzato vuole passare del tempo con te, io ti avrei fatto fuori subito" fece Iris con tono annoiato e lucidando la pistola con una manica del maglione. "Keith non è il mio fidanzato, non lo è più, e anche se cerchi di non pensarci beh la realtà è questa. Il mio ragazzo è..." "PROVA A PARLARE E TI SPARO DRITTO IN FRONTE TROIA!!!". Iris aveva avuto uno scatto d'ira, proprio come quella volta davanti al ristorante. "Calmati" le disse Keith posandole una mano sulla spalla. C'era qualcosa di strano negli occhi del ragazzo, Sandy notò che erano molto lucidi. Nel frattempo non aveva smesso di armeggiare con la corda che le teneva legate le mani, e forse per un qualsiasi intervento divino riuscì ad allentare la stretta e liberare le mani. "Oh ma guarda, sembra che tu ti stia preparando a recuperare il tempo che abbiamo perso, Sandy Dorren... o forse dovrei dire Dawson?" "Poco importa questa mia bugia, Keith. Nessuno mi conosce, anzi... quasi nessuno. La verità è che non volevo farmi riconoscere da tuo fratello, sono stata al gioco quando quella sera che ci siamo visti non si è ricordato di me... evidentemente il vizio del bere è tipico della famiglia Rowy". Squadrò il suo ex da capo a piedi, l'odore di alcol si sentiva, ed era certa che avesse fumato qualcosa, forse mentre aspettava Iris. Pensò che forse sarebbe riuscita a salvarsi tentando di fare ragionare il ragazzo. 'Tentar non nuoce' pensò mentre nella testa si affollavano i pensieri per un discorso sensato: "Dimmi una cosa, Keith: perché volevi che ci sposassimo? Pensi che il matrimonio significhi sigillare per sempre il rapporto tra due persone, che da quel momento in poi non litigheranno mai più, andranno d'accordo sempre e comunque? Se la pensi così ti sbagli di grosso, e te lo dice una che ha lasciato due genitori litigare pesantemente per un figlio tossicodipendente. Non devi passare tutta la vita a struggerti per me, abbiamo passato dei bei momenti a Boston, ma eravamo arrivati a un punto morto, in cui entrambi eravamo distanti dall'altro. Non bruciare così la tua gioventù, soprattutto non lasciarti trascinare da quella matta di Iris. Scommetto che non ti ha detto cos'ha fatto a Leo, e cosa voleva fare a me. Keith, io..." fu interrotta dal ragazzo che la prese per un braccio e la sbatté sul divano poco lontano dal punto dove era seduta (aveva ancora le gambe legate). "Tutte balle!! Le tue sono solo cazzate. Hai cercato di dimenticarmi rubando il ragazzo a Iris, e quando mi hai visto davanti a casa tua ho visto la scintilla nei tuoi occhi, ho visto la tua felicità nel sapermi vicino a te. Beh, il tempo dell'attesa è finito Sandy: finalmente potremo recuperare il tempo perduto". Keith disse queste cose mentre slegava la ragazza e passava le sue mani sulle sue gambe, indugiando intorno ai suoi fianchi. Sandy cercò di allontanarsi salendo sul divano, ma era comunque in trappola. "Non fare la timida, mi ricordo la nostra prima volta, non avevi paura di concederti a un ragazzo. Ah, che notte meravigliosa è stata! I nostri corpi uno addosso all'altro, il tuo profumo, quella sensazione di..." "TI PREGO TACI MI FAI ORRORE!!". Sandy gridò con tutta la forza che aveva in corpo, e spinse via Keith prima che lui le aprisse la camicetta. Il ragazzo barcollò e fece cadere un vaso che si frantumò in mille pezzi. Quello sarebbe stato il momento migliore per scappare, ma la ragazza dagli occhi azzurri si sentiva come paralizzata. Vide il corpo del suo ex mosso da spasmi, stava ridendo nervosamente e prima di rivolgerle uno sguardo assassino raccolse da terra un coccio del vaso. "Puttana. Sporca puttana" lo sentì sussurrare mentre si avvicinava brandendo la sua nuova arma. "Pagherai per questo affronto!!" esclamò poi. Stava per gettarsi addosso a lei come un animale selvatico, quando uno sparo echeggiò nell'aria. Sandy e Keith si girarono in direzione dell'ingresso, e videro Iris riversa a terra, la pistola poco lontano da lei, e sopra di lei Pierre che le bloccava un braccio.

Mio sogno e dolore|| Leo GassmanWhere stories live. Discover now