Epilogo

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Mentre Freddie confessava a Jim quale fosse il suo reale impiego, David e Mick varcarono il cancello di Garden Lodge, senza riuscire a dire una parola, probabilmente troppo in imbarazzo per quanto appena successo.

Erano entrambi testardi e tremendamente orgogliosi: la loro riappacificazione era avvenuta rapidamente, ma i loro caratteri non gli permettevano di compiere quel passo in più che ad entrambi sarebbe servito.

Mick stava già per andarsene, quando David lo chiamò, facendolo girare su se stesso.

"Dimmi.", rispose il castano, sinceramente curioso.

David sospirò e tirò fuori una sigaretta, accendendola e portandosela alle labbra. Ne porse una anche a Mick, che guardandolo con sospetto la accettò, iniziando a fumare mentre aspettava che il biondo articolasse il discorso.

"Stavo pensando... usciamo insieme, qualche volta?", propose infine, un po' timoroso, Bowie.

Il leader degli Stones sorrise ed espirò una boccata di fumo, appoggiandosi con la schiena contro ad un palo. "Devo controllare la mia agenda, ma... direi che si può fare.", mormorò, facendo nascere sulle labbra di David un sorriso divertito.

"Ti devi per forza fare insultare, tu?", lo rimproverò dandogli una spallata.

Mick rispose con un sorriso malizioso e si passò la lingua sulle labbra, gesto che non passò certamente inosservato dal biondo. Quest'ultimo fu costretto, infatti, a deglutire e a mordersi un labbro.

"Oppure, al posto di insultarmi, potresti darmi un bacio...", lo tentò, con quella malizia che aveva da subito colpito David.

Ed il biondo era veramente tentato di dirgli di sì, di assecondarlo. In fondo, sarebbe bastato poco: un solo passo, uno sbuffo di fumo, e le loro labbra sarebbero state incollate. Eppure David si limitò a scrollare la testa, divertito da quello scambio di frasi.

"Preferisco insultarti, grazie.", rispose, strafottente.

Mick si finse offeso ed inspirò un'altra boccata di fumo, ostinandosi a rimanere in silenzio. A questo punto David si sciolse un po' e si sporse verso di lui.

Gli lasciò un semplice bacio sulla guancia, facendo arrossire lievemente il castano. "Andiamo a pranzo insieme, oggi.", propose nuovamente.

Mick questa volta sorrise sinceramente ed annuì. "Certo. Ma, ti prego, non in quel bar.", gli chiese, fingendo di lamentarsi. Non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso, ma sarebbe stato contento di uscire con lui anche in una stalla, probabilmente.

Il biondo sorrise, scuotendo la testa e soffiandogli del fumo addosso. "Organizzo tutto io. Vengo a casa tua a mezzogiorno.", affermò, prima di girarsi ed incamminarsi, con la sua camminata elegante che Mick gli invidiava immensamente.

Il castano si girò, dando un'ultima occhiata a Garden Lodge, e poi prese la strada opposta, tirando fuori il telefono per chiamare Keith.

Decisamente dovevano ringraziare Freddie... anche se non l'avrebbero mai fatto, nessuno dei due. Erano troppo orgogliosi.

Proprio quando Keith rispose, dopo interminabili squilli, alla chiamata, Mick, si sentì tirato all'indietro con forza. Boccheggiò leggermente, senza avere immaginato nemmeno lontanamente che David potesse tornare così presto.

Allungò un sorriso. "Dimenticato qualcosa?", chiese, cercando di riprendersi velocemente.

Il biondo respirò affannosamente, passandosi una mano sulla fronte per asciugarsi il leggero velo di sudore che gli si era formato per la corsa. Non disse niente, e Mick lo guardò in modo strano, chiedendosi che cosa desiderasse ancora da lui.

need your loving tonight - queen, the rolling stones, David Bowie - [completata]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن