41.Fate vobis.

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Tre mesi dopo...


È sempre più buio prima dell'alba.
È un modo di dire, meno comune, ma altrettanto vero, è che l'orgoglio precede la caduta.

Avete mai sentito parlare del mito di Icaro?

Icaro era il figlio di un maestro artigiano, il padre gli costruì un paio di ali di cera e piume e lo avvertì, prima di spiccare il volo, di volare basso, di non salire troppo in alto.
Icaro promise di dargli retta, ma, una volta libratosi in aria, si sentì così rapito da quella sensazione, dalla bellezza e dal calore del sole, che dimenticò quelle raccomandazioni. Ignorò tutti i segnali proprio davanti a lui perché convinto di sapere dove stesse andando, di avere tutto sotto controllo.
Potete indovinare cosa successe dopo.
Eh già, Icaro si bruciò, le sue ali si ruppero e lui si schiantò a terra.
Sfortunatamente... posso dire lo stesso sul mio conto.
Tutto sembrava non aver mai avuto senso fin quando non sono stata abbagliata dalla luce della verità.

Sono innamorata di lui.
Perdutamente.
In modo patetico.
Mi possiede.
Corpo e anima.
È l'unico a cui penso.
È tutto quello che non avrei mai creduto di volere.
Non solo è perfetto, ma è perfetto per me.
E ora ho capito perché qualunque cosa succedesse, o volessi, era lui quello da cui sarei tornata: l'ho voluto vicino a me, sempre.
Non solo per il sesso.
Non si trattava solo del suo corpo magnifico e della sua mente brillante.
Non è solo perché mi fa pensare, o per la sua voglia di sfidarmi.
È più di una di queste cose.
È tutte le cose insieme.

È lui.

Ho infranto ogni regola che ritmava la mia vita e ora che tutto ha finalmente un senso, che fa?
Se ne è va per di più con un'altra?

La Bibbia dice che c'è un tempo per tutto nella vita.
Un tempo per la guerra.
Un tempo per la pace.
Un tempo per strappare.
Un tempo per ricucire.
Un tempo per amare.
E perché no, anche un tempo per prendere coscienza dei propri sentimenti.

Forse non dice proprio così, ma dovrebbe.
Perché ci sono troppe povere persone che commettono l'errore, come me, di arrivare in ritardo.
In tutti questo tempo Doug è passato da essere l'uomo che mi proteggeva a quello che volevo frequentare, fino a diventare la persona per la quale non avrei vissuto senza.

Mi sento come se fossi alla fine di un lungo processo di metamorfosi.
Sono cresciuta un bozzolo in cui stavo al sicuro.
Mi piaceva quel confort ideale.
Poi è arrivato lui, ha perforato la mia vita fatta di squilibri e ne ha fatto tutto ciò che ne voleva.
Quel giorno, con quella telefonata, ho pensato sul serio di poter morire.
Che il mio mondo stava finendo.

Ragazzi miei, la metamorfosi è dolorosa.
Terrificante e sconosciuta.
Poi però sono uscita da quel tunnel grazie alla mia forza capendo che in qualche modo può valerne lo stesso la pena.
Posso volare al di sopra delle mie disgrazie.
Anche senza di lui.
Un pensiero affliggente, ma pratico.
Posso essere migliore di come ero prima.
Più forte.

Pensavate che fossi debole?

Beh, vi ho fregati.
In molti casi è solo spavalderia.
Una facciata.
Avere a che fare con i ricordi felici è come nuotare fra le onde furiose dell'oceano.
È travolgente.
Puoi solo dimenarti con tutte le tue forze per restare a galla, o farti trascinare via e finire con la faccia piena di sabbia.
Quindi devo fingere di essere una dura.
Anche se a volte credo di non averne solo più bisogno, perché sono di granito.
Impenetrabile dalla testa ai piedi.
Chiedete a chiunque sia sopravvissuto a un terremoto a mezzanotte, o a un incendio domestico che ha spazzato via tutto ciò che aveva di più caro.
La devastazione inaspettata ti cambia.
E compiango la vecchia me.
E la mia vecchia vita.
Quella che avevo pianificato di vivere lontana dal Québec.

Lo Strano Québec.Where stories live. Discover now