♧Chapitre 20♧

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Mentre lo osservavo allontanarsi, Roberto mi chiamò e fui costretta a voltarmi verso di lui. Aveva anche preso un ombrello e lo aveva aperto sulla mia testa.
《Qualcuno qui è innamorato.》Ammiccò nella mia direzione e ruotai gli occhi sconfortata.
《Non è affatto vero.》Incrociai le braccia al petto.
《Sicuro.》Mi fece un occhiolino e si incamminò ridacchiando. Lo seguii e lo affiancai, senza però rivolgergli la parola. Non perchè fossi arrabbiata, ma perchè non sapevo come rispondere. Decisi di pensare alla gara ed a nient'altro, quando ad un tratto mi arrivò una chiamata. Era mia madre. Mi voltai verso il ballerino e lui mi guardò confuso, ma una volta notato il mittente sbiancò.
《Mia madre non mi chiama spesso, ho paura di ciò che potrebbe essere successo.》Con un gesto della mano, Roberto mi suggerì di rispondere. 
《Pronto mamma, come va?》Ero tesa e tremavo per l'ansia, speravo non fosse accaduto nulla e non avesse scoperto la mia malattia.
《Tutto bene cara.》Sospirai di sollievo. 《Ti ho chiamata per domandarti come fosse andato lo spettacolo e se ti andasse di fare un salto da noi una volta tornata dalla Germania.》Se da un lato mi sentivo male perchè avevo nascosto il mio malessere alla persona più importante della mia vita, dall'altro ero convinta di aver fatto la cosa più giusta in quella situazione. 
《È andato molto bene lo spettacolo, grazie e sì, appena tornerò verrò da voi per qualche giorno.》La sua voce si incrinò per l'emozione e potei sentire una parte del mio cuore rompersi. 
《Ti voglio bene Dafne, ricordatelo.》Annuii, ma quando mi resi conto che lei non potesse vedermi le risposi.
《Te ne voglio anche io. Ora devo andare mamma, ci sentiamo più tardi.》Attesi la sua risposta e poi attaccai. Appoggiai il capo sulla spalla di Roberto. 
《Perchè deve essere sempre tutto così difficile?》
《Non ne ho idea piccola, non ne ho idea.》Tirai un sospiro e continuai a camminare fino a quando non vidi comparire davanti a me gli spalti. Ci sedemmo e tacqui fino a quando non iniziò la gara. Sembrava stesse andando per il meglio fino al ritiro di Charles ed alla penalità e l'orrido pit stop di Lewis.
A migliorare la giornata fu, però, il secondo posto di Sebastian ottenuto con una grande rimonta.
Decisi, dopo la premiazione, di andare alla ricerca del tedesco per potermi congratulare, ma durante il mio tragitto incontrai il monegasco. Tentai di avvicinarmi a lui, ma ad un tratto la bionda antipatica lo affiancò e lo baciò. Sconsolata proseguii e, per mia fortuna, trovai ben presto Sebastian. Corsi, o almeno ci provai, verso di lui e mi gettai tra le sue braccia. Rimasto inizialmente confuso, mi abbracciò teneramente poco dopo.
《Sei stato un grande Seb.》Sorrise e mi accarezzò la testa, come era solito fare mio padre quando ero piccola.
《Ti ringrazio Dafne.》Rilasciò un sospiro. 《Come va con i dolori?》
《Per ora non ne ho e spero di non averne per un bel po'.》Infilai le mani nelle tasche. 《Mi dispiace dover partire sai?》Annuii e sembrò capirmi.
《Ti dirò una cosa, ma non rivelarla a quei due cretini dei tuoi pretendenti.》Risi e feci segno di continuare. 《Mi mancherai, anche se ci conosciamo da poco. Sei spensierata e molto coraggiosa, quasi più di noi piloti. Spero di poterti incontrare ancora.》Lo abbracciai per la seconda volta.
《Posso dirti una cosa? Ma non dirla ai tuoi, no volevo dire miei, pretendenti.》Sorrise. 《Anche tu mi mancherai Seb.》
《Cercherò di venire qualche volta in Italia per farti visita e voglio anche vederti ballare e non accetto un no come risposta.》
《Mi alletta l'idea di vederla ballare.》Entrambi ci voltammo verso la voce ed incrociai gli occhi castani di Lewis, che mi scrutavano. 
《Proverò ad accontentarvi.》Sulle mie labbra nacque un mezzo sorriso. 
《Io ora vi lascio, perdonatemi.》Il tedesco mi diede un bacio sulla fronte e scappò via. Rimanemmo solo io e Lewis, che non mi rivolgeva parola ma rimaneva ad osservarmi come ad imprimere la mia immagine nella sua mente.
《Mi dispiace per oggi.》Sobbalzò leggermente e sembrò spaesato. Quando comprese ciò che avessi detto, mi rispose.
《Non preoccuparti, le giornate no possono sempre avvenire.》Non mi convinse molto la sua risposta, ma lasciai correre. Iniziò a grattarsi la testa, quasi come se fosse ansioso e lo guardai confuso.
《Forse potrà sembrarti stupido, ma ci tenevo a dartela.》Mi tese una busta contenente probabilmente una lettera. La voltai e sul retro vi era inciso "To Daphne." Sorrisi per come avesse scritto il mio nome e lo ringraziai. 
《Fidati non è stupido.》
《È la prima volta che ne scrivo una... Spero non sia banale.》
《Non farti paranoie, qualsiasi cosa vi sia scritta, fosse anche una sola frase, mi ha già reso felice.》Sorrise e mi lasciò un bacio sulla guancia. 
《Devo andare o Angela mi ucciderà.》Risi ed annuii. 《Tu parti oggi, giusto?》
《Purtroppo sì.》
《Leggila allora durante il viaggio.》Stavolta fui io a posare un bacio sulla fronte di Lewis. 
《Sarà fatto.》Sul suo viso comparve per la seconda volta in pochi minuti un sorriso e se ne andò agitando la mano. Mi voltai nella speranza di trovare Charles, ma non essendo così mi incamminai verso l'uscita. Lì trovai Roberto con il monegasco che conversavano. Decisi di salutarlo unicamente con un gesto della mano, ma lui la prese per avvicinarmi a lui ed abbracciarmi.
《Mi mancherai Dafne.》
《Anche tu.》
《Ora piccioncini dovreste staccarvi o perderemo l'aereo.》Ruotai gli occhi e risi.
《Spero di rivederti presto.》Annuii e dopo aver salutato nuovamente Charles, ci dirigemmo verso la macchina.
Entrati in aereo, attesi che Roberto si addormentasse, come suo solito, per poter aprire la lettera.
"Cara Daphne,
sono a conoscenza del fatto che scrivere una lettera sia ormai passato di moda, ma credo che sia bello a volte dedicarla a qualcuno che si ritiene importante. Sei importante per me, perchè ci siamo compresi fin da subito, quasi come se fosse scattata una scintilla di complicità quando i nostri occhi si sono incontrati. Tu soffri ed io ho sofferto, tu sei coraggiosa perchè affronti la tua malattia ed io perchè lotto ogni giorno contro la vita, tu perchè hai paura di vivere ed io perchè senza l'adrenalina non vivrei. Ho cercato, in questi pochi giorni, di comprendere come tu ti sentissi, cosa provassi e credo di esserci riuscito. Temi di deludere costantemente gli altri e non ti apprezzi abbastanza, non capendo quanto tu sia perfetta nelle tue imperfezioni. I tuoi occhi cerulei li ho visti spaventati, ridenti e spensierati e fidati li ho amati. Ho amato fin da subito anche la tua risata e la tua voce, tanto dolce ed angelica da pensare più volte che fossi una benedizione per me. Mi hai reso più felice tu in questi tre giorni, che tutti i miei cari in una vita intera. E mi dispiace davvero tanto che tu sia partita, proprio ora che la tua presenza è diventata per me un' abitudine. So, però, che adesso avrò un qualcuno che mi sosterrà da dietro uno schermo, sperando però di rivederlo accanto a me al più presto. Ed allora ti chiedo piccola, di lottare un po' anche per me, per colui che già adesso spera in un tuo ritorno.
Con affetto,
il tuo Lewie."

♧Juste Danser♧|| Charles Leclerc [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora