30. Non ti amo

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«Non capisco perché ci faccia correre! Cioè, la ginnastica non è solo corsa. Una partita a pallavolo no?» mi lamento col mio migliore amico, tenendo il suo passo.

Lui annaspa in cerca d'aria. «Che vuoi farci?»

«Potremmo fare fuori il professore.» propongo.
«Oppure scappare.» sorride lui.
«O, ancora meglio, dare fuoco alla scuola.»
«Okay, i tuoi pensieri sadici non vanno d'accordo coi miei.»

Finito l'ultimo giro, mi fermo e mi mantengo in piedi con le mani sulle ginocchia.

Le mie gambe sembrano gelatina, così, sfinita, mi lascio cadere a terra. Una volta ho provato a saltare educazione fisica, raccontando al professore che quel giorno mi faceva male la testa. Lui mi ha urlato che non dovevo fare la rammollita e di cominciare a correre.

«Coraggio, alzati.» Kyle protende le mani verso di me.

Le afferro e, col suo aiuto, mi tiro su. Il mio sguardo si sposta verso il campo, dove individuo la persona che stavo cercando.

Gabriel è seduto su una panchina, dalla parte opposta a dove sono io, con accanto – non c'era ombra di dubbio - Corinne.

Noto che l'atmosfera tra loro non è delle più pacifiche. Gabriel si sta tenendo la testa tra le mani mentre lei ha alzato la voce.

«Piccola.» Kyle attira la mia attenzione.
«Sì?»
«Sembra solo a me o stanno litigando?» sorride, circondandomi le spalle con un braccio.
Alzo gli occhi al cielo. «Li vedo anch'io.»
«E sai cosa significa questo?»
«Che lei è rimasta incinta e non gli ha detto nulla e lui si è incazzo?»

Kyle mi guarda come se fossi pazza, per poi scuotere la testa. «A volte mi dimentico che sei strana.»

«Ho letto molti libri.»

«Dovresti smetterla di farti questi film mentali.»

Questo film mentale, lo correggo mentalmente. Non ho intenzione di pensare a Gabriel e Corinne in procinto di avere un figlio.

«Secondo te per cosa stanno litigando?» chiedo a Kyle, tenendo lo sguardo su di loro.

Gabriel ha alzato la testa e osserva un punto indefinito della palestra. Le mani sono congiunte davanti alle labbra, mentre i suoi occhi semiaperti sono ovunque e da nessuna parte.
Corinne lo afferra per il braccio, sussurrandogli qualcosa a denti stretti.

«Non saprei. Forse Gabri si è stancato di lei. Forse si stanno lasciando.» risponde Kyle, guardandoli con la testa inclinata verso di me.

«Avviciniamoci.»

Sto per camminare nella loro direzione, ma Kyle mi trattiene, scuotendo la testa come se stessi per commettere lo sbaglio più grande della mia vita.

«Non ci pensare neanche. Siamo praticamente davanti a loro, e smetterebbero di parlare se ci vedessero vicino.»

«Ho un'altra idea.»

Lo prendo per mano e lo trascino fuori dalla palestra. Più avanti si trova un'altra porta d'ingresso, precisamente accanto a dove Corinne e Gabriel sono seduti.
Appiattendomi al muro adiacente, mi piego leggermente di lato così da poter scorgere le loro figure.

«Così ti vedranno.» mi sussurra Kyle, grattandosi la fronte con fare agitato.
«Chi sei? L'uccello del malaugurio?»
«Cerco solo di...»
«Sta' zitto. Non sento niente.»

Gabriel si è voltato verso Corinne, spalle dritte e pugni stretti. Si passa una mano nei capelli, gesto che ormai ho imparato fa solo quando è ansioso o arrabbiato.

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