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Pov's Betty









Alle 18.00 a Via Margherita,c'è una sola villa
-Caleb









L'ultimo messaggio che mi mandò fu questo.
Ora sono qui davanti al suo cancello per decidere se bussare o no.
Ma non faccio in tempo a pensarlo che il quest'ultimo si apre.












Entro e c'è solo il rimbombo delle mie Vans in questo giardino ben curato.
Sembra una villa dei sogni.
Non mi stupisco.
Un mafioso con tutti quei soldi cosa ci deve fare?












Busso alla porta e una ragazza molto giovane è ad aprirmi.
<Lei chi è?>Chiede infastidita.









<Leyla non sono affari tuoi>Una voce roca raggiunge le mie orecchie.
Mi sto sciogliendo,senza vederlo.










Leyla si toglie dalle palle e ho una visuale molto ampia della casa.
Era proprio come me la immaginavo.
Piena di vasi e quadri costosissimi.
Il parque per terra ,tutto curato nei minimi dettagli.










Caleb si schiarisce la voce e mi volto verso di lui.
Ovviamente fasciato dai quei completi altrettanto lussuosi e i capelli tirati indietro dal gel.














Andiamo suppongo verso il suo studio.
Una volta arrivata mi accomodo sulla sedia difronte la scrivania.










<Allora,il mio patto è questo.
Ho visto come balli e devo dire che hai intrattenuto bene il pubblico,ma molto di più hai attratto molte persone che non avevo mai visto nel mio locale.Quindi ballerai per me,ti darò €10000 al mese,senza pagare il pizzo.Penso che sia più che fattibile.
Ovviamente solo la sera,perché dovrai mantenere anche il forno>Finisce tutto d'un fiato.













Cazzo.
Non so che dire.
Non mi dispiacerebbe avere tutti quei soldi.
Maaaa non lo so.
Non voglio più vederlo.











<Accetto>È la ragione che parla.
Mi piazza un foglio davanti con una penna vicino.
Leggo tutto, ed è com'era stabilito.
Prendo la penna e firmo.
Ormai tutto è fatto.
Ovviamente questo durerà finché ho voglia.










Sorride e ritira il foglio.
Cazzo è proprio bello.
Mi alzo dalla sedia.
Mi prende per il polso e siamo occhi contro occhi.
Sono così belli.
Di un colore così intenso.
Le nostre bocche stavano per sfiorarsi,ma qualcuno entra.
Mi allontano e mi liscio i pantaloni,facendo finta di nulla.










E chi potava essere?
La cameriera,ovvio.
Con sguardo maligno mi squadra
<Mi scusi non volevo>Afferma guardandolo.
Lui si sta per innervosire.











<Fa niente,comincio lunedì,arrivederci>Dico per salutarlo.
Ho capito che c'è qualcosa fra i due,sinceramente non voglio sapere cosa.
Così abbandono la casa,come un ladro.
Come se mi sentissi in colpa per quello che stavo per fare.

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