Capitolo 22

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-Lasciate una stellina e un commento al capitolo-

Baylee
Siamo nello spogliatoio discutendo sugli appunti del nonno di Mark, che tutto sembrano tranne che quello.
'Che siano scritti in codice?' Inizia Kevin.
'Forse in alfabeto straniero' continua Jack.
'No, sono solo degli inutili scarabocchi' conclude Nathan nervoso del fallimento.
'Insomma sono illeggibili' esattamente Jack, tutta fatica sprecata.
'Di qualcosa Mark!' Urliamo io e Nathan arrabbiati della situazione, abbiamo perso già due ore di allenamento.
'Fantastico, parla del segreto della mano di luce' dice Mark tutto tranquillo.
'Tu riesci a capire quell'ammasso di linee messe a caso?' Domando al capitano sbarrando gli occhi.
'Perché io ho letto l'altro quaderno' risponde.
Bene, ora dobbiamo solo trovare qualcosa che possa aiutarci ad affrontare la Wild.

Alla fine il capitano ha trovato una tecnica che può farci vincere, ora bisogna solo capire come strutturarla e chi saranno i due giocatori.
Per quanto mi riguarda, ho detto agli altri che andavo ad allenarmi per fatti miei perché non mi andava di starmene con le mani in mano.
Sto correndo da circa dieci minuti per le strade senza allontanarmi troppo dalla scuola, quando girando un angolo, vedo in lontananza dietro ad un muretto dei rasta familiari.
È Jude, sta parlando con qualcuno.
Ma con chi?
Sarà venuto di nuovo a spiarci?
Decido di avvicinarmi sempre di più al muretto per cogliere i due sul fatto, ma quando passo oltre, non ci sta nessuno.
Che mi sia immaginata tutto?
Cammino su quella strada per un altro po' guardandomi intorno, possibile che è sparito in un attimo?
Non faccio neanche in tempo a pensarlo, che sento una mano sulla bocca e un'altra tirarmi verso un angolo.
Mi dimeno cercando di liberarmi per gridare aiuto quando sento la sua voce.
'Perché mi stavi seguendo?' È Jude.
'E tu perché ci stavi spiando, ma soprattutto, con chi parlavi?' Gli urlo contro dopo che ha tolto la mano dalla bocca.
'Non posso neanche passeggiare qua attorno che subito vengo accusato di colpe che non ho' dice con un sorrisetto che prenderei volentieri a pugni.
'Non ti credo Sharp, tu e il tuo comandante siete spietati, non vi ferma nessuno da ottenere quello che volete' lo accuso puntandogli il dito contro.
'Così mi offendi, mi ritieni davvero capace di questo?' Si avvicina pian piano mentre io indietreggio verso il muro.
'Sì che lo penso, lo avete dimostrato quando avete giocato contro di noi' concludo toccando il muro con la schiena.
Sono in trappola.
'Sta lontano' gli dico.
'Cos'è hai paura che possa farti male come a Mark durante la partita?'
La rabbia sale sempre di più ad ogni sua parola velenosa.
'Oppure di essere colpita come quel pallone che ti ha fatto finire sbattuta in rete?' Continua con le sue cattiverie.
'Mi dai fastidio quindi sta lontano' ma fa finta di non sentirmi quindi, passo alle maniere forti bloccandolo con le braccia dall'avvicinarsi ancora a me.
Il problema è che essendo più forte di me, gli basta un gesto per avvicinarsi definitivamente.
Mi mette ansia stare così vicina a lui, non mi sento a mio agio a stare in trappola sotto il suo sguardo indagatore.
Ma non potevo farmi gli affari miei?
Maledetta sia la mia curiosità.
'A me dai fastidio tu ogni volta, ti ritrovo sempre in mezzo in qualsiasi cosa faccia, sei proprio una palla al piede' dice mentre prende con le sue mani i miei polsi e me li blocca con un gesto al muro.
Trattengo il fiato mentre avvicina il suo viso al mio.
'Mi dai noie, non vorrei mai vederti, però ecco che puntualmente visto che non sai farti gli affari tuoi, compari e mi fai incazzare come non mai' continua guardandomi.
Vorrei vedere i suoi occhi.
Ma a cosa vado a pensare in un momento come questo?
'Tu rispondimi così me ne vado, perché ci spiavi?' Chiedo ancora con quel briciolo di coraggio che mi è rimasto.
'Non peggiorare la situazione continuando a fare domande sciocca ragazzina. Non sono affari tuoi e se lo chiedi ancora non rispondo più di me!' ora è arrabbiato sul serio, il taglio delle sopracciglia e le rughe d'espressione sulla sua fronte ne sono la prova.
Non vorrà mica alzare le mani?
Ma no, non può arrivare a tanto.
'Punto primo, non chiamarmi sciocca ragazzina. Punto secondo, sei pregato di lasciarmi stare. Punto terzo, non te lo ripeterò ancora Sharp, perché ci stavi spiando?' Ora sono arrabbiata anche io e mi muovo con il capo verso di lui cercando di liberarmi.
'Mi vuoi lasciare, cos'è sei sordo forse? Sharp ti ho detto...'
Succede in un attimo, le sue labbra sono sulle mie, mi sta baciando. Un semplice bacio a stampo.
Chiudo gli occhi.
Un attimo, mi sta baciando?
Ma come si permette?
Ma poi, perché ho chiuso gli occhi?
Con uno strattone mi libero dalle sue grinfie e lo allontano da me.
'Ma che cazzo fai?' Mi guarda sorridendo malefico ma non rispondendomi.
'Perché mi hai baciata, ma cosa ti salta in mente? Sei pazzo, non provare a farlo mai più!' Gli urlo contro furiosa girando i tacchi per andarmene ma mi blocca per il polso.
'Cosa vuoi ancora?' Ormai non ho più il controllo di me.
'Facciamo così, tu evita di farti sempre gli affari miei, così io eviterò di baciarti ogni volta' sgrano gli occhi e spalanco la bocca al suono di quelle parole.

Non rispondo, abbasso la testa sconfitta e me ne vado prendendo la strada per arrivare a scuola

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Non rispondo, abbasso la testa sconfitta e me ne vado prendendo la strada per arrivare a scuola.
Mi tocco le labbra, ho il suo sapore sulla bocca.
Sorrido senza neanche pensarci.

Amore nel pallone - Jude SharpWhere stories live. Discover now