Capitolo 14

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Non so quanto sia durato questo abbraccio, ma mi ha riempito davvero il cuore.

Ci stacchiamo e ci guardiamo imbarazzati, non posso credere che anche lui lo sia. 

«Se ti va possiamo fare un bagno più tranquillo, giuro di non buttarti più in acqua» propone con un sorriso stupendo

Ha anche le fossette, posso ufficialmente morire ora.

«Va bene» acconsento e lo seguo in acqua.

Il mare di notte è fantastico, potrei specchiarmi  per quanto è limpido.

Entro piano in acqua seguendo snake e fissando la sua bellissima schiena muscolosa.

Non solo la schiena ovviamente

«Non vieni?» mi domanda con il corpo quasi interamente in acqua ed un sorrisetto sul volto, ovviamente mi ero imbambolata a guardarlo.

Avanzo verso di lui, che non perde occasione per squadrarmi nuovamente dalla testa ai piedi e, appena siamo vicini, mi ricordo di una cosa davvero molto importante.

«Potresti dirmi che ore sono?» chiedo vedendo che ha con se l'orologio

«Quasi mezzanotte, perché?» domanda confuso

«Sto per confessarti qualcosa che nessuno sa, può sembrare anche un po' stupida e ti prego di non prendermi in giro»

«Cercherò di fare il mio meglio» promette con un sorriso sul volto

«Ho scritto una lista di cose da fare prima di morire e fare un bagno a mezzanotte è una di queste» mi copro con le mani le gote ormai rosse

«Una lista di cose da fare prima di morire?» ripete stupito «È geniale»

«Davvero?» domando incerta, ho sempre pensato fosse una cosa stupida da dire, ma ora la sua reazione mi fa pensare che forse non lo è

«Certo, quante cose ci sono nella tua lista?»

«Beh non tantissime, la maggior parte riguardano viaggi da fare, ma che sicuramente non riuscirò a portare a termine»

«Perché?» domanda curioso «Hai tutto il tempo per viaggiare» afferma convinto

«In realtà in casa mia i soldi non sono molti» gli confesso «Mia madre lavora sodo, ma ciò che guadagna è una miseria, riusciamo solo a pagare le bollette ed il cibo. Vorrei iniziare a lavorare anche io, almeno quando non sono impegnata con lo studio, ma è difficile conciliare le due cose» mi confido con lui

«Tuo padre?» mi chiede cautamente

«Mio padre ci ha abbandonate quando ero piccola» affermo con un nodo alla gola

«Mi dispiace, non immaginavo tutto questo» si scusa

«Non ti preoccupare, non ne parlo spesso»

«Ormai è mezzanotte, puoi cancellare una voce dalla tua lista» cambia argomento ed io gliene sono davvero grata

«Beh, si»

«Quante ne hai cancellate fino ad ora?» domanda avvicinandosi di più a me

«In realtà nessuna» confesso guardando le sue braccia che si ancorano alla mia vita, sollevando il mio corpo ed appoggiandomi sulle sue gambe

«Hai mai provato a nuotare?» mi chiede con il volto vicinissimo al mio

Ci metto un po' di tempo prima di capire la domanda perché la mia attenzione ora è esclusivamente sulle sue labbra belle e carnose

«Quando ero piccola, ma poi mi sono arresa»

«Perché?»

«Ero molto piccola, mio padre era concentrato solo sul suo cellulare ed io andai in acqua con le onde molto alte senza che lui se ne accorgesse, se non ci fosse stato un bambino a salvarmi sarei affogata» gli racconto

«Aspetta...quanti anni avevi?» domanda ora con il volto più teso

«Credo tre anni...cosa succede?» gli chiedo vedendo che indebolisce la presa su di me

«Eri tu quella bambina con le trecce e gli occhioni azzurri?» chiede cercando una conferma

«Eri tu quel bambino?» ora sono io quella stupita

«Si, principessina, ero io» ride di gusto ed io lo seguo

«Sei il mio eroe allora»

«Lieto di esserlo» afferma con il sorriso sulle labbra

«Non ci posso ancora credere» gli confesso

«Già...nemmeno io»mi dice «Ora però sarebbe meglio uscire dall'acqua, le tue dita stanno chiedendo pietà, la prossima volta ti insegnerò a nuotare»

«La prossima volta?» chiedo con il cuore che batte a mille

«Si, la prossima volta» conferma «Sono un eroe, quindi devo insegnarti a nuotare»

«Non so se ci riuscirò» gli dico

«Ce la faremo, tranquilla» mi rassicura

Ci alziamo ed io sono ancora addosso a lui. Appena arriviamo a riva mi mette giù ed io sento immediatamente freddo fin dentro le ossa, prima c'era lui a riscaldarmi.

Mi porge un asciugamano pulito ed io lo avvolgo intorno al corpo per attenuare il freddo, anche se con scarsi risultati.

«Se domani mi verrà la febbre sarà solo colpa tua» gli dico sorridendo

«In quel caso dovrò venire io a curarti» afferma in tono suadente ed io rido, perché con lui mi diverto tantissimo e sto davvero molto bene, non vorrei mai tornare alla realtà e non vorrei mai che lui fosse diverso da com'è questa notte.

«È ora di tornare a casa principessina, la mezzanotte è passata da un pezzo ormai» mi dice mentre mi passa i miei vestiti

«Ma io non ho ancora perso la scarpetta» lo prendo in giro, non voglio tornare a casa

«Attenta, non sono il principe delle favole, ma il lupo cattivo» mi avverte

«Ed io non sono una principessa» controbatto

«Invece lo sei principessina, non dimenticarlo mai» mi dice soffermando lo sguardo sulle mie labbra

Non so dove trovo il coraggio, ma mi avvicino sempre di più a lui puntando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Lui mi guarda profondamente ed alterna lo sguardo proprio come sto facendo io ma, prima che le nostre labbra si sfiorino, lui arretra bruscamente

«Sarà meglio andare» mi dice voltandosi e camminando in direzione della sua moto, lasciandomi lì interdetta e delusa

«Forse si» rispondo seguendolo con la testa bassa ed una grande vergogna, sono stata solo una stupida a pensare che gli potessi piacere, lui già mi ha messo in guardia da se stesso, sono stata io a non cogliere i segnali che mi ha lanciato ed ora ne devo subire le conseguenze.

Spazio autrice
Salve a tutti, come va? Mi scuso per la lunga assenza, ma da oggi in poi riprenderò a pubblicare regolarmente e revisionerò i capitoli precedenti.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto🌸

My deepest loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora