Capitolo 36: Piccolo imprevisto

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^^vi ho messo una canzone e ci terrei che leggeste il testo perché questa è decisamente la loro canzone (anche se non c'entra nello specifico con tutto questo capitolo) ^^. Buona lettura **.
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«Ricapitolando... Ti sei arrabbiata perché si è comportato bene non approfittandosi di te mentre eri ubriaca?» mi chiese Mia. Abbassai lo sguardo nascondendo un sorriso innocente.
«Non mi sono "arrabbiata"» protestai.

Guardavo Mia che stava litigando con l'eye liner e di conseguenza anche con l'ombretto dato che ogni volte che lo cancellava andava via anche quest'ultimo.

«Posso aiutarti?» mi proposi per aiutarla con l'eye liner, ma lei si rifiutò, dicendomi che doveva imparare da sola e rimproverandomi per aver cercato di cambiare argomento.

«Freya, ammetti che volevi andarci a letto da ubriaca così non ti saresti sentita in colpa» mi accusò alzando le sopracciglia.
Schiusi leggermente la bocca e sbuffai. Aveva ragione, per quanto mi costasse ammetterlo a me stessa.
«D'accordo... È così» sussurrai, speravo non mi sentisse ma sapevo che non sarebbe stato possibile.

Mia sorrise soddisfatta e io alzai gli occhi al cielo. Riuscì a mettere finalmente il suo eye-liner e gioì. Ci infilammo "finalmente" gli alti tacchi neri rivestiti in pizzo che si abbinavano al corpetto di pizzo rosso scuro del vestito che indossavamo.

«Quindi avete "fatto pace"?»
«Non lo so... credo di sì, ma sai come vanno queste cose» risposi sistemandomi i capelli, che tenevo sciolti ad eccezione di due piccole ciocche legate sul retro.
«Intendi che litigherete di nuovo?»
La guardai e alzai le sopracciglia, ovvio che avremmo litigato di nuovo, noi non sapevamo fare altro, era la nostra unica costante.
«Ritiro la domanda»

Bussarono alla porta e Bax ci parlò dall'altra parte.
«Ragazze, allarme sposa»
Io e Mia ci guardammo stremate. Normalmente gli attacchi di panico di Mandy erano difficili da gestire, figuriamoci quelli di una Mandy incinta che avrebbe dovuto sposarsi dopo poco.

Mia aprì la porta velocemente, che ci mostrò la visione di Dylan e Baxter in giacca e cravatta. Mi faceva uno strano effetto vedere Dylan con una camicia bianca, ma stava davvero bene vestito elegante. Gli donava ed era incredibilmente sexy. Le loro cravatte erano dello stesso rosso scuro dei nostri vestiti, così come il fazzoletto nel taschino.

«Andiamo» dissi precedendo Mia verso la stanza di Mandy, se avessi guardato Dylan per qualche secondo di più lo avrei spinto in camera e ci avrei chiusi dentro.

Bussai alla porta di Mandy, quando non rispose provai ad aprirla ma era chiusa a chiave.
«Mandy apri, sai che ci metterei un secondo ad aprirla» le dissi attraverso la porta, continuando a bussare.
«E allora fallo!» gridò da dentro la stanza, si sentiva che la sua voce era spezzata.

Alzai gli occhi al cielo e iniziai a camminare verso la mia stanza, aprii la valigia e presi gli attrezzi da scasso che avevo nascosto nel fondo. Era una vecchia abitudine che non era mai morta, quella di portarmeli ovunque.

Ritornai davanti alla porta di Mandy e mi piegai sulle ginocchia, presi i due attrezzi necessari e iniziai a lavorare con la serratura.
«Ci riesci?» mi chiese Mia appena infilai i due attrezzi. Non le risposi e fui anche piuttosto sorpresa dalla sua domanda, sapeva che ero perfettamente in grado. Alzai gli occhi al cielo sorridendo e dopo pochi secondi riuscii nel mio intento.
«Nuovo record» continuò. Raccolsi l'astuccio con gli attrezzi e lo misi nella borsetta.

Appena entrammo vedemmo Mandy che stava cercando di uscire dalla finestra. Le corremmo incontro e la riportammo dentro.
«Ma che diamine fai?»
Le sue guance erano rigate di lacrime, quando si accasciò a terra stringendosi le ginocchia al petto.
Mi inginocchiai davanti a lei e le presi la mano, potevo solo immaginare quello che stava pensando il suo cervello. In quel momento, tutto ciò che dovevamo fare era essere stabili e calmi, in modo che ci riuscisse anche lei.

LA's Devil - dicono che tu sia il diavoloWhere stories live. Discover now