είκοσι-ένα

3.7K 330 74
                                    

LEGGETE PER FAVORE A FINE CAPITOLO LA PARTE SCRITTA IN GRASSETTO, È IMPORTANTE. ANZI IMPORTANTISSIMO.

Tutti gli dei si recarono nella sala comune. Namjoon era al centro e prese parola.

<Non ho niente da dire, a parte il fatto di dare il massimo. Ne dipende la vostra vita e la vita di tutto l'Olimpo. Ares e Artemide... Sono contento che siate ritornati.>rivolse un sorriso a tutti e due.

Taehyung stava accanto a suo fratello su una collinetta. Vedeva i titani arrivare da lontano. Era estremamente nervoso. Sperava che riuscisse a lasciare andare la freccia. Era strano uccidere figure umane per lui, ma ce l'avrebbe fatta, o almeno lo sperava.

<Tranquillo Tae, andrà tutto bene.> lo confortò Hoseok. Entrambi incoccarono la freccia e tesero l'arco. Presero ognuno un obbiettivo diverso. Catturarono il momento giusto e lasciarono la presa sulla corda dell'arco. Entrambe le frecce scagliate presero un bersaglio e lo uccisero, quasi contemporaneamente. Non c'era nessuno più bravo di loro con l'arco. Jungkook alzò lo sguardo per guardare il sorriso fiero di Taehyung, sorrise anche lui. Senza distogliere lo sguardo sfoderò la spada squarciand l'addome di un titano. Quando puntò gli occhi su di lui era già in una pozza di sangue. La spada era di acciaio pesante, una di quelle che si maneggiava a due mani. La utilizzava con maestria, come solo il dio della guerra poteva fare. La sensazione del sangue sulla sua spada e sul suo corpo gli mancò tremendamente e una volta che ne assaggiò il piacere, non poté fare altro che continuare. Si ricordo della prima volta che uccise qualcuno.

Casualmente era assieme a sua sorella gemella Eris, avevano fisicamente sette anni. Si erano persi mentre gironzolavano. A quel tempo erano entrambi innocenti e senza peccato. Non erano il dio della guerra sanguinaria e la dea della discordia. Erano solamente Sooyung e Jungkook. Si ricordò di come aveva incontrato un umano. Aveva insultato la gemella, e la rabbia che lo incatenò fu incontrollabile, nessuno mai si sarebbe aspettata di vederla in un bambino di sette anni. A quei tempi amava la sorella, prima che venisse rinchiusa nel Tartaro pochi anni dopo, per la sua crudeltà disgustosa. Eris e Ares si assomigliavano molto in tutto, essendo gemelli, dall'aspetto alla mente. Eppure Eris era sadica oltre ai limiti della ragione. Una volta che tutti erano morti apprezzava passare in mezzo ai corpi senza vita, passando tra il sangue e sporcadosi appositamente. Diceva che tutto quello la faceva sentire viva. Martoriava i corpi una volta morti, per divertimento, sfigurandoli orribilmente. Gli dei le riferirono ciò che pensavano. Le dissero che non era normale ciò che stava facendo. Lei mosse guerra contro tutti, ma perse miseramente venendo intrappolata nelle profondità più remote della terra, assieme agli altri titani.

Jungkook tagliò la testa all'ennesimo titano in modo brutale. E continuò così per molto.

Hoseok e Taehyung ogni cinque secondi uccidevano qualcuno con estrema maestria. Appevano lasciavano una freccia ne preparavano subito un'altra, come delle macchine. Si ricordò di quando Hoseok gli insegnò ad usarlo. Gli venne come un talento naturale.
Taehyung, qualche volta lanciava un occhiata anche a Jungkook, gli piaceva vederlo combattere. Maneggiava la spada con estrema maestria, come se fosse un prolungamento del braccio. La prima volta che lo vide combattere fu anni prima.

Taehyung aveva fisicamente 11 anni, quando Jungkook ne aveva 14. Era bravo già al tempo. Si ricordò di quando due ragazzi di città lo sfidarono, siccome aveva osato guardarli negli occhi. Lisa cercò d'intervenire ma era tropp tardi, perciò si occupò del piccolo Tae. Non usò una spada per ucciderli, bensì la forza bruta. Ne lanciò uno su un albero, facendogli sbattere la testa, mentre l'altro lo sollevo dalla gola, soffocandolo. Ne era rimasto sconvolto. Lì ebbe una delle sue prime liti con Ares.

<Cosa hai fatto!?>urlò il piccolo Taehyung, liberandosi dalla presa di Atena.

<Non sono affari tuoi.>disse non guardandolo nemmeno in faccia. Si pulí le mani con le vesti del ragazzino steso a terra.

<Hai ucciso due persone!>gridò quasi con le lacrime agli occhi.

<Sono loro che mi hanno provocato, io ho solamente approvato la loro sfida.>disse freddamente.

<Questo non ti da il diritto di ucciderli.> disse mettendosi di fronte a Jungkook con aria severa. Jungkook lo sovrastava completamente.

<Penso che tu debba andare a giocare con i cerbiatti piccolo Artemide.>disse sorpassandolo. Atena gli rivolse uno sguardo di rimprovero mentre le passò davanti.

<Taehyung ha ragione.>disse con tono canzonatorio la dea.

<Non ho bisogno di spiegarmi ulteriormente a voi due.> non si voltò nemmeno per vedere le loro facce. Taehyung a quel punto scoppiò.

<Sai che c'è? Hai ragione!-si fermò un attimo, raggiungendo Jungkook che stava più avanti rispetto a lui. Il moro lo aspettò incuriosito -Non c'è bisogno di spiegare ciò che non c'è, ossia una spiegazione. Non c'è qualcosa da giudicare, tu resti comunque marcio. È quello che sei. Tu li hai uccisi perché volevi farlo, perché ti andava. Perché sei un mostro!> Taehyung concluse, fiero di quello che aveva detto. Aveva sbattuto la verità in faccia a Jungkook, ed era abbastanza agghiacciante e brutale. Jungkook tardò un pò a rispondere, mentre lo guardava si morse l'interno della guancia. Inaspettatamente prese i polsi di Taehyung e lo tirò verso di lui. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza. Jungkook mise la mano sulla sua schiena,avvicinandolo di più a lui.

<Jungkook, lascialo stare.>disse con tono severo la dea avvicinandosi ai due con passo veloce.

Bene,eccoci qui. Ho deciso di fare un altro gruppo whatsapp su questo libro, esclusivamente di persone che lo leggono. Ora vi spiego, ne avevo fatto un altro, ma ora ho visto che altre persone leggono la storia perciò ne farò un altro. Sarei felicissima se entraste, davvero. Trovate il link sulla bacheca. Ily.

Greek Gods. KOOKV [ITA] Where stories live. Discover now