Pensieri di una maturanda

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Sono bloccata tra il rimanere e il lasciar andare. Cinque lunghi anni volati come vapore, e adesso mi sembrano fatti di materia onirica. Come sono arrivata fin qui? Non mi sento pronta a decollare. Ciò che verrà rimane un mistero angosciante, una visione offuscata e stressante, ma non posso fare a meno del curioso interesse e delle buone intenzioni che accompagnano i miei viaggi temporali nel futuro. Ma è proprio vero che col tempo migliora tutto? Più autonomia, ma a quale prezzo? Sarò all'altezza? Soddisferò le mie aspettative? Ma soprattutto, le mie scelte saranno davvero libere da ogni forzatura? E che dire dei tempi passati: li rivisiterò nei momenti di riflessione, guardando al progresso che ho fatto, commentando in compagnia e spensieratamente le gioie e i dolori vissuti insieme? O saranno un rifugio ossessivo dalle grinfie dell'amara adultità, una psicosi da cui la mente non riuscirà mai a liberarsi? Ora tutte queste memorie mi sembrano condensate in un pulviscolo intangibile, e se le osservassi con una lente ne vedrei chiaramente solo alcune; altre le noterei con l'assistenza di altri occhi, di altre menti; il resto è inghiottito dall'oscurità, in un deep web biologico, e per sempre tace. Non capisco la mia ossessione con i ricordi, forse perché ambisco a un certo sogno che richiede concretezza, ma posso dire che sono lieta di aver vissuto ognuno di questi momenti. Il complicato rapporto con il quattordici (il pullman), le volte che l'ho fatta a piedi in pieno inverno, i ritardi, il compagno ritardatario, quella che è sempre ansiosa, i pessimisti, gli "scialla", le scenate in classe con tanto di nota, le prediche dei prof furibondi o i loro momenti da filosofi, le battute squallide, le frecciatine, le bonarie minacce per la restituzione dei soldi, i soldi rubati, i cuori rubati dai professori insostituibili, quello che per vederlo sciogliersi i capelli si sono fatte scommesse con i duemilaeuno, la lavagna da calibrare, il registro elettronico che non collabora, gli odori, i tentativi non riusciti di consegnare tutti in bianco, le entrate e uscite tattiche mai punite, le gare di matematica con imbarazzanti penalità, le nottate, i pisolini in classe, le registrazioni e le foto antisgamo quando "ti fa male la mano", bucce di banane o di mandarini, zaini volanti, le ipocrisie, i presunti favoritismi, le manie di protagonismo e le lamentele sui voti, le richieste di spiegazioni che vengono scambiate per lamentele sui voti, quello che fa sempre battute sconce...sono troppi ancora da enumerare, perciò ti lascerò immaginare

7 giugno 2019

Nota del 18/09/2019: ho scritto questa spontanea riflessione appena terminato l'anno scolastico, esattamente tre mesi prima della pubblicazione, e devo dire che tuttora mi rispecchio in tali pensieri

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Nota del 18/09/2019: ho scritto questa spontanea riflessione appena terminato l'anno scolastico, esattamente tre mesi prima della pubblicazione, e devo dire che tuttora mi rispecchio in tali pensieri...

Ci sono cose che non vanno mai dimenticate.

E voi, cosa vi rimarrà impressa delle vostre giornate scolastiche?

Viaggio nel profondo dell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora