Capitolo 27

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Quella sera finito lo strip e con quello anche il mio turno di lavoro Dallas mi ha accompagnato al mio appartamento con la sua macchina. La tensione che ho provato durante il piccolo tragitto era davvero alle stelle e qualsiasi cosa io potessi pensare mi riportava magicamente sul ragazzo al mio fianco concentrato sulla strada. Prima di farmi uscire dall'auto mi ha detto che sarebbe partito, nemmeno lui sapeva per quanti giorni e non ha voluto specificare il motivo di questo imminente viaggio ma mi ha promesso che al suo ritorno saremo usciti per un appuntamento, un appuntamento vero e proprio.
Il mio cuore ha fatto un capolino e ora che, una settimana dopo, ho ricevuto un suo messaggio dove dice di prepararmi per stasera ha fatto un vero e proprio salto carpiato.
Sorrido guardando lo schermo. Per fortuna ho ancora un po' di ore di tempo libero. Avevo promesso a Josh che lo avrei accompagnato a comprare un regalo e da quanto era agitato al telefono sembra che sia per una persona importante e per fortuna ho qualche ora di tempo per prepararmi.
Sono all'entrata del centro commerciale quando il fisico slanciato di Josh viene verso di me di corsa.
Appena è un passo di me si ferma, posa le mani sulle ginocchia e riprende il respiro che si è fatto pesante.

«Scusa, ho fatto il prima possibile» alza l'angolo della bocca in una sorta di sorriso.

«Non c'era bisogno di rimetterci un polmone» ridacchio.

«Io sono perfettamente in forma!» si batte un pugno sul petto «Su andiamo!» esclama.

Lo seguo dentro il centro commerciale.
«Allora... A chi è che devi fare il regalo?» domando distrattamente mentre guardo le vetrine dei negozi.

«A una persona» gli lancio un occhiata.

«Questo lo so! Ma devi darmi qualche indizio su questa persona se no io come faccio ad aiutarti se non so nemmeno i suoi gusti...»

«Okay» sospira «È una persona importante per me, troppo. È bello, gli piace la musica metal, le collane, i tatuaggi, gli animali e il surf»
Per un secondo mi balena nella mente l'immagine di Dallas al cinema quando mi aveva detto che secondo lui era gay. Insomma non capisco perché tutto questo mistero per questa persona, se sapessi a chi fa il regalo di certo non lo spiattellerei ai quattro venti.

«Potresti comprargli un disco della sua band preferita» propongo.

«Li ha già tutti»

«Ehm allora non saprei, ci...»

«Trovato!» strilla interrompendomi. Mi afferra il polso e inizia a correre verso un negozio poco distante.
Non capisco dove l'ha trovata tutta questa voglia di correre oggi, io tornerei volentieri sul letto a fare un pisolino.
Si ferma davanti al negozio che aveva visto da lontano. Le sue mani sono spiaccicate sul vetro della vetrina così come la sua faccia e guarda qualcosa oltre il vetro con aria sognante.
Mi scappa una risata, sembra uno di quei bambini nel periodo natalizio, quando per tirarlo via da una vetrina di un negozio di giocattoli il genitore deve tirarlo dando così vita a un capriccio.

«Entriamo» ridacchio prendendolo per un braccio.

«Cosa vorresti prendergli di preciso?»

«Quel cappellino la» indica la testa di un manichino «I cappellini sono sexy» afferma e lo guardo confusa.

«Josh qui è sempre estate perché vuoi prendere proprio un cappello di lana?» domando guardando l'enorme vastità di cappellini con la visiera.

«Perché lui va in montagna ogni natale per festeggiare con la sua famiglia perché sono originari del Montana» mi arrendo, dal tronde è lui che deve fare il regalo quindi se è così convito che è adatto a questa persona non posso controbattere più di tanto.
Compra il cappello grigio perla, lo fa impacchettare e usciamo dal negozio.

Kiss me under the sunshine #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora