Alzai gli occhi verso Harry trovando già il suo sguardo su di me.
Mi sorrise appena, per poi incominciare a tossire nel silenzio più totale.

Sissie tornò dopo qualche minuto, incrociando le braccia sotto il seno e guardando con la fronte corrugata verso il moro.
"Siediti." Le disse, indicandole la poltrona.
"Perché? C'è la possibilità che io svenga?" Gli rispose, facendo comunque come lui le aveva detto.

Il moro si schiarì la voce, guardando un ultima volta il suo amico in cerca di forza e conforto. Il riccio, in risposta, gli fece un piccolo cenno, quasi invisibile, con la testa.

"Un po' di tempo fa, quando Bradley è stato liberato dalla piccola prigione..." incominciò, facendo le virgolette all'ultima parola pronunciata- "ci ha visti parlare dal terrazzino della sua vecchia camera e ha deciso di venire da me a minacciarmi." Prese un grosso respiro guardando non togliendo mai lo sguardo da quello di Sissie.
"Mi sono fatto prendere dalla rabbia a causa delle sue parole e-" sbuffò, torturandosi le mani "gli ho spento una sigaretta addosso." sussurrò.

"Tu che cosa!?" Gridò la rossa alzandosi dalla poltrona.

"Aspetta..." le disse, mimandoglielo anche con la mano "la parte spaventosa è un'altra." la ragazza si portò le mani al viso, visibilmente confusa e frustrata, ma pur sempre pronta ad ascoltare.
"Si è messo a ridere, subito dopo avergli spento la sigaretta addosso lui si è messo a ridere." Lasciai vagare lo sguardo nella stanza, respirando profondamente per poi prendere parola.

"Psicopatico." Dicemmo insieme io e Jisel, che ci voltammo nello stesso istante per guardarci.
"Ci mancava un solo lui." Disse rassegnato Niall.

"E credi abbia rapito e ferito tuo fratello?" Continuò comparendo da dietro le spalle di Harry, riferendosi a Sissie.

"Io non ho rapito nessuno!" Una voce di troppo si fece spazio nella camera.

Bradley era al piano di sopra, dove si trovavano alcuni dei nostri letti, con le braccia spalancate.
"Bradley..." mormorò Sissie guardandolo tristemente.

"Tuo fratello è qui." Sorrise, prendendo il ragazza per i capelli da terra. Il suo viso era ricoperto di sangue e aveva una brutta ferita sul petto.
"Perché lo hai ridotto così?" Domandò Sissie.

"Perché tu hai fatto soffrire me e ora tocca a te provare quello che ho provato io." Ryan mormorò qualcosa di incomprensibile, non prima che il suo viso si scontrasse con la ringhiera facendogli perdere completamente i sensi.
Incominciò a ridere a crepapelle, chiudendo gli occhi e gettando la testa all'indietro.

"Distraetelo." sussurrai, avvicinandomi alla porta di ingresso. Harry mi guardò, ma non provò a fermarmi, aveva capito dove stessi cercando di arrivare.

"Adesso io scendo le scale assieme a tuo fratello e poi vieni con noi." Ordinò con voce calma scendendo le scale.
"Perché lo stai facendo." La ragazza aveva le lacrime agli occhi mentre guardava suo fratello privo di sensi essere trascinato proprio davanti a lei.

"Perché tu preferisci lui a me." Corrugò le sopracciglia guardando in malo modo il moro che ricambiò lo sguardo.
Con uno scatto veloce il pugno di Bradley si scontrò con il naso del ragazzo difronte a lui.

La testa di Zayn scattò all'indietro per poi sentirlo gemere dal dolore. Le sue mani si chiusero a coppa per fermarne il sangue che usciva prepotentemente.

Harry fece per avvicinarsi, ma il grido del ragazzo, che aveva la mano sanguinante, lo fece fermare e aggrottare le sopracciglia.

"Fallo e gli spacco il cranio." Alzò la gamba, come per fargli capire che gli avrebbe calpestato la testa se avesse fatto un altro passo in avanti.

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now