Rubra Nex

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Questo racconto partecipa alla Challenge "Darkness Cocktail" del profilo TenebrisIT

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Riconosco dall'espressione del viso il momento in cui mi vede. Prima era lì, fermo sulla soglia del bar, con lo sguardo che vagava sopra i tavolini vuoti, e poi all'improvviso il suo volto si è pietrificato, gli occhi fissi su di me.

Ha paura, lo vedo, tutti i suoi muscoli sono tesi, pronti allo scatto, e non desiderano altro che portarlo lontano da questo desolato caffè notturno, ma l'uomo si fa forza e si avvicina a me circospetto, come se fossi una belva sconosciuta e pericolosa.

Sono anni che non lo osservo da così vicino eppure, a parte i capelli grigi, non è cambiato per nulla. Ricordo che da bambina mi sembrava altissimo e anche ora, a vederlo da seduta, mi sento una formica al suo confronto.

Scosta la sedia e si accomoda di fronte a me, dall'altro lato del tavolino, gli occhi fissi sulla cicatrice che mi attraversa il collo.

- Buonasera, papà - lo saluto, alzando verso di lui a mo' di brindisi un bicchiere colmo di un liquido scarlatto. Lui non ribatte nulla, troppo spaventato per poter parlare.

- Pensavo fossi morta... - bisbiglia infine con voce flebile. Bevo un sorso.

- Già, avevi tutte le ragioni per crederlo dal momento che sei stato tu a uccidermi. - Il mio tono controllato e pacato lo fa rabbrividire.

- Perché sono qui? - chiede lui brusco.

- Ma come, non sei contento di rivedermi? Ah, scusa, dimenticavo che il tuo più grande desiderio era non incontrarmi mai più - gli dico mentre con la mano libera mi sfioro la cicatrice.

- Sai, - continuo - dopo che otto anni fa mi hai abbandonata in un bidone dell'immondizia con la gola aperta in due ho passato anni a chiedermi perché il mio premuroso padre avesse deciso di togliermi di mezzo. Solo alla fine mi sono resa conto che in realtà con me premuroso non lo sei mai stato. O meglio, mi trattavi da principessa, ma solo sotto gli occhi mamma. Era lei la vera luce dei tuoi occhi, che però non vedeva che me. Ammettilo, eri geloso, vero? Geloso di tua figlia, che ti aveva privato dell'affetto della donna che amavi e che volevi tutta per te. Pensavi che, se io fossi scomparsa, sarebbe tornato tutto come prima della mia nascita?

- Cosa vuoi da me? - esclama con voce strozzata.

- Quello che non avevi previsto era che mamma sarebbe impazzita di dolore. La sua bimba di dieci anni, sparita per sempre. C'ero anch'io ieri, al funerale. - Ignoro la sua domanda e gli passo un bicchiere rossastro, identico al mio.

- E ora che non devi più curare lei, che farai? Sei inutile, senza più nessuno scopo.

- Cos'è? - mi domanda annusando la bevanda.

- Rubra Nex. - Gli sorrido e i miei canini appuntiti luccicano nella penombra. Faccio tintinnare il bicchiere contro il suo e, dopo aver bevuto, lo fisso finché non lo fa a sua volta. Comincia subito a tossire e si porta le mani alla gola.

- Cosa mi hai fatto? - gorgoglia, e poi stramazza al suolo.

- Addio, è stato un piacere averti incontrato. Papà.







RUBRA NEX

Ingredienti:

- Sangue

- Dom Pérignon

- Assenzio

- Aconito quanto basta per una morte istantanea e dolorosa

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