18.☆

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Ci preparammo per la serata. Mancava davvero pochissimo.
Tutti ai propri posti, ci siamo divisi per controllare l'area.

"Mi raccomando, se venite attaccati prima del previsto cercate di essere il più silenziosi possibili e dateci un segnale,guardatevi attorno, se ci sono persone scappate, deve essere fatto in modo silenzioso"SeokJin ci disse dando a ognuno delle bende.

Mi addentrai del palazzo, tutti quei corridoi sembravano più lunghi e grandi dall'ultima volta, così come le stanze sembravano più numerose.
Dovevo andare nella camera di Jungkook, e una volta trovata avrei dovuto avvisare gli altri e portare MiSoo.
Non capivo ancora come i suoi poteri potevano aiutarci, ma una mano era più che gradita.

"Non possiamo ucciderlo, né tanto meno rapirlo. È come un reato nel loro regno. Anche se i rapimenti sono un frequenti a causa dei ricchi borghesi è comunque proibito. Dovremmo solo provarlo di forze, attaccarlo varie volte per stancarlo, dopo, entra in gioco MiSoo" Hoseok spiegò mentre muoveva le mani agitato.

Cammina per un po' cercando di ricordare dov'era la mia vecchia stanza. Arrivata lì capii il sentiero che dovevo fare fino all'ufficio di mio cugino e poi la stanza del demone.
Sentivo come l'ansia saliva man mano che attraversavo quei corridoi così scuri e silenziosi.

Dopo un po' sentii dei passi.
Se fossero stati gli altri mi avrebbero dato un segnale.
Mi accostai dietro una porta senza gaurdarci dentro.
I passi passarono dopo poco. Sospirai togliendo la testa dalla porta.
"T/n?"pietrificai a quella voce che pronunciava il mio nome.
Congelai la maniglia cosicché nessuno poteva entrare o uscire.
"Namjoon..."mi si innumidirono gli occhi. Lui era l'ultimo componente della mia famiglia, mi faceva star male andargli contro, ma dovevo.
"Stai bene? Non sai quanto mi sono preoccupato per-" si avvicinò ma prima che potesse toccarmi e continuare la frase lo interuppi.
"Nam, fermati"dissi solo.
Rimase immobile, mi guardò come per chiedersi il perché.
"Io...scusami se lo faccio, ma per salvare i regni questo e altro" gli presi i polsi e gli legai ai braccioli della sedia dietro di lui così come le gambe con le bende che ci diede Jin.
"Sono a raggi magnetici, potresti ferirti se ti muovi, quindi non farlo" gli dissi gaurdandolo.

"Sei coraggiosa cuginetta. Proprio come lo erano stati i tuoi genitori. Ora, vai la fuori e combatti" mi sorrise.
"Grazie Nam, ti voglio bene e te ne vorrò per sempre, ricordatelo" lo abbracciai prima di scongelare la maniglia e uscire.
La stanza di Jungkook stava nello stesso corridoio qualche porta più lontana.
Era il momento di dare il mio segnale.
Con la mano feci vibrare i pavimento e dopo poco sentii dei passi.
Guardai attentamente e vidi MiSoo con in mano dei biscotti.
"Anche adesso mangi?"
"Avevo fame, che ce..."sbuffò mettendo in bocca il dolce.
"Dai, andiamo, la sua stanza è quella" indicati dopo con la mano una porta nera e grande.
"Va bene, tu entri e dopo cinque minuti lo farò anch'io" sussurrò.

Aprii di poco il portone visto le sue grandi dimensioni, ispezionai la stanza con gli occhi.
Non c'era nessun- "T/n.."la voce soffocata della mia amica mi risuonò nella testa.
Mi girai e vidi lei con un coltello alla gola, tenuta da Jungkook.
"Lasciala Jeon" strinsi i pugni.
"Sennò cosa?" disse con un sorrisetto.
Mi veniva proprio da romperlo.
"Prendi me al suo posto" mi avvicinai pronta per attaccarlo.
"Non così in fretta, dobbiamo fare i conti, poi decido io se lasciarla o no"strinse i suoi polsi con forza e potevo vedere il rossore.

Non poteva farle del male, noi abbiamo bisogno di lei e lei di noi.
Congelai il pavimento e le pareti, i ragazzi dovrebbero arrivare a momenti.
"A che gioco stai giocando Kook?"dissi cercando di guadagnare tempo.
"Io? A nessun gioco, non sei tu quella che sta mettendo in pericolo la vita dei propri amici?" disse prendendo la mandibola della ragazza e stringendola con una mano.
I suoi occhi erano impauriti, le lacrime uscirono dai suoi occhi ormai rossi.
"Le stai facendo male, lasciala" non ce la facevo a vederla così, infondo lei non c'entra ma ha deciso comunque di aiutarci sapendo il rischio che stava correndo.

Prima che potesse rispondere vidi dietro i tre angeli, ma non erano soli, i più grandi erano tenuti da Taehyung e Yoongi mentre Jimin da suo cugino.
"N-nam?" dissi con voce tremante, non poteva avermi pugnalato alle spalle vero?
"Scusa t/n, ma gli ordini sono ordini"abbassò la testa non potendomi guardare negli occhi.

3rd's pov

"Al mio tre apri le ali" disse Namjoon all'orecchio del biondo.
"Cosa?Che vuoi dire?" lo guardò non capendo.
"Uno".
"Siamo in minoranza così, non posso fare tutto io e lei".
"Due" sussurrò.
"Aspetta-"
"TRE!" urlò dopo.

Gli angeli aprirono tutti le ali spalancandole, compresa MiSoo mostrando le sue di un grigio quasi argentato.
Neanche T/n stava capendo, era ancora sotto shock per l'improvvisa azione.

I tre demoni si fecero da parte ritirando le loro ali neri pece mentre Jungkook gli guardava confuso sentendosi tradito.
"Voi! Traditori come avete potuto!" urlò mostrando gli occhi scuri pieni di rabbia.
Gli sbattè al muro imprigionandoli.
"Ora, toccherà a voi"

Angolo autrice
Hola.
Como estas?
Yo muy bien.
Ok, basta spagnolo per ora.
E... Accadrà qualcosina nel prossimo capitolo uwu, non troppo bellah ma....

Addio💜

𝐋𝐢𝐞•𝐩.𝐣𝐢𝐦𝐢𝐧✓ (#wattys2019)Where stories live. Discover now