Atto V: Appuntamento inaspettato

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La mattina era più calda del solito, e nell'aria si sentiva il primo odore estivo. Avevo lo zaino in spalla e aspettavo che mia madre mi preparasse il cestino del pranzo. Mi sentivo un pò assonnata, la sera prima ero andata da John e Rosie per provare a fargli cambiare atteggiamento nei confronti Will e di provare a dargli una possibilità, Rosie era stata riluttante all'inizio, non lo aveva ancora perdonato per averla chiamata "impiastro biondo" e aveva ribadito circa una ventina di volte che al pic nic si era trattenuta solo per farmi un favore, alla fine dopo vari tentativi l'avevo convinta con i miei occhi supplicanti, purtroppo la cosa non aveva funzionato con John che nonostante mi avesse detto che avrebbe provato , non sembrava molto convinto e lanciava a Rosie sguardi come per dire "Brutta traditrice!". Me ne ero andata, un pò avvilita e stanca dopo che Rosie aveva cominciato ad urlare a John che aveva fame e lui aveva iniziato a cucinare imbronciato. Ero tornata a casa sotto le grida assurde di mia madre che mi aveva accusata di averla lasciata in tredici, avevo quindi mangiato da sola quel che rimaneva indovinate di cosa? Del pollo, sta volta allo spiedo. Sospettai che presto mi sarei trasformata in una gallina.

"Ecco a te Isa" disse mia madre, mi voltai e me la trovai davanti, i capelli biondi cenere erano spettinati e sporchi di vernice, probabilmente aveva lavorato fino a tardi. Mi porse il sacchetto del pranzo, lo presi, la salutai e uscii.

Il vento mi scompigliò i capelli, camminavo lentamente ripensando alla sera prima, ci tenevo che i miei amici accettassero Will, non lo conoscevo da molto ma era come se lo conoscessi da sempre. Sentii il sangue affluirmi alle guance a questo pensiero. Arrivata davanti la scuola cercai con lo sguardo la testa bionda di Rosie, la trovai che discuteva con l'occhialuto John a quanto pare per l'ennesima volta si era arraffata il suo pranzo.

"Avevo fame ok? Dovevi scriverlo che era il tuo pranzo" disse tenendosi i fianchi e brandendo il dito sulla faccia di John, questi era alzato e con un'espressione furiosa sul viso.

"Era dentro il mio cestino del pranzo! A cosa credi che servano i cestini del pranzo?"

"Il tuo cestino degli zombie? A farti sembrare un idiota" disse Rosie ridendogli in faccia la arraffai per un braccio e la trascinai per le scale salutando John mentre la piccoletta si dimenava. Salimmo nell'aula d'inglese e ci sedemmo al primo banco. La prof, una donna sulla cinquantina, salutò tutti con garbo e prese dei fogli sulla cattedra.

"Avrei bisogno di fare delle fotocopie qualcuno può andare al mio posto?" silenzio tombale. Non avrei faticato a credere che se ci fosse stata una mosca si sarebbe udito il suo ronzio.

Lo sguardo della prof si posò su di me. Ecco la mia solita fortuna.

"signorina Hemilton, potrebbe farmi questo favore mentre comincio la lezione?" Più che una domanda sembrava un ordine

"Certo professoressa" dissi con un falso sorriso, presi i fogli e mi diressi in sala fotocopie.

Le fotocopie da fare erano più di quelle sperate, persi due ore in segreteria, il bidello doveva capire come funzionasse una stampante, ma dico gente preparata no eh?

Fatta anche l'ultima fotocopia mi diressi verso la mia classe. Il mucchio di carte era cosi enorme che ogni tre secondi mi ritrovavo in ginocchio per prendere dei fogli che se ne volavano via da tutte le parti. Decisi di muovermi più in fretta e inciampai sulla scopa che molto probabilmente il bidello aveva lasciato li, e come al mio solito mi ritrovai per terra circondata da fogli. Passavo più tempo stesa al suolo che in piedi.

"Isa?" sentì una voce famigliare pronunciare il mio nome. Divenni rossa come un pomodoro.

"Isa stai bene?" alzai lo sguardo e incrociai quello di Will, i suoi occhi azzurri e cristallini mi stavano sorridendo. Distolsi immediatamente lo sguardo ripensando al dolce bacio sulla fronte che mi aveva dato il giorno prima e mi feci ancora più rossa, oltre a tutto ero ancora per terra.

L'iris e la rosa- Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora