"È molto giovane." Affermai tenendo ben salda la valigia e poggiarla su una grossa sedia.
"D'altronde bisogna lavorare per vivere." Alzò le spalle, iniziando a tirare fuori tutte le scarpe.

"Andiamo a fare un giro più tardi?" Ci interruppe Jisel.
Rispondemmo affermativamente e dopo aver sistemato metà valigia nell'armadio la ragazza dai capelli corvini prese le chiavi dell'auto di Niall,che aveva preso di nascosto, sgattaiolando fuori per non farci vedere.

"Dove state andando?" Una voce maschile sconosciuta ci fece fermare di scatto. Mi voltai lentamente vedendo un uomo in divisa guardarci in malo modo.
Ci raddrizzammo schiarendoci la voce per sembrare il più serie possibile.

"Abbiamo del lavoro da fare." Pronunciò seriamente Rylee.
"È una missione segreta." Bisbigliò Jisel, poggiando la mano al lato della bocca come se ci fosse qualcuno accanto a lei.
L'uomo mi guardò con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.

Di colpo la mia espressione seria si trasformò in un sorriso tirato, che probabilmente si verificò essere una terribile smorfia...oltre che ad essere una terribile bugiarda.
"Adesso chiamo il signorino Harris." Disse voltandosi.

"Correre!" Gridò Sissie.
"Mai voltare le spalle ad una donna!" Gli dissi non appena l'uomo si accorse di averci ormai perse.
Nel mezzo ad un sacco di risate arrivammo alla macchina, per poi sfrecciare via il più velocemente possibile.

"Appena ci troveranno saranno sicuramente incazzati neri." Disse Rylee tra una risata e l'altra, riferendosi ai ragazzi.
"Se ci trovano..." sorrise Jisel, accelerando a dismisura.

"Tesoro siamo a New York e non più a Holmes Chapel, vedi di rallentare." La ragazza al volante sbuffò, facendo però come disse la rossa.
"Dove stiamo andando?" Mi limitai a chiedere.
"Dove ci porta la mia nuova auto." Gridò al termine della frase.

"Voglio portarvi a Woodbury a fare un po' di shopping!" Esclamò "ma prima..." svoltò a destra entrando nel Mcdrive "un bell'hamburger!"

Sorrisi tirando fuori il portafoglio e ordinando un Crispy Mcbacon.
Ci accostammo sotto ad un albero per pranzare in tranquillità e, dopo aver ripreso i chili persi in quei mesi, ripartimmo verso questo famoso outlet.

Con la musica di sottofondo che ci accompagnava, restammo comunque concentrate a seguire il navigatore per cercare di non perderci in una città così grande.

Entrammo in una strana via, completamente isolata e silenziosa.
"Sei sicura che sia la strada giusta?" Mi avvicinai al navigatore per controllare se avessimo, effettivamente, sbagliato strada.
"Non mi risulta, mi ha detto di svoltare a destra." Aggiustò il suo cellulare, dandogli qualche schiaffetto come per farlo risvegliare.

"Ma che cazzo..." pronunciò la rossa vedendo lo schermo del telefono di Jisel diventare di ogni colore. Dopo poco incominciò a fare uno strano rumore, come se qualcosa dentro si stesse per bruciare.

"Buttali fuori!" Gridò la rossa.
"Claire vola quel cazzo di telefono fuori dalla macchina!"

"No!" Gridò invece Jisel, fu troppo tardi però, poiché era già fuori dalla macchina e giaceva sul piccolo marciapiede.
"Ma sei impazzita?" Una piccola esplosione ci fece voltare di scatto e Jisel frenò di scatto.
Ci voltammo verso di lei con uno sguardo severo e come risposta ci regalò solo un sorrisino colpevole.

"Dove l'hai comprato quel coso?" Domandò Rylee, continuando a guardarsi dietro.
"È da tanto che ce l'ho" disse solamente.

"È un po' stretta questa stradina e non c'è nessuno" continuò la rossa "io non vorrei essere paranoica e rovinare il divertimento, ma credo proprio che questa non sia la strada per arrivare all'outlet."

"Qualcuno allora imposti il navigatore sul cellulare perché il mio è appena esploso." Esclamò l'amica di fianco a me, che si voltò per aiutare le ragazze ad impostare la destinazione.
L'improvvisa rumore di una macchina che si accendeva mi fece aggrottare le sopracciglia.

Spalancai gli occhi.
Il mio respiro era corto e le mani sudavano, mi ripresi subito però, gridando il nome di Jisel.
"Fai retromarcia!" La sua testa scattò in avanti non appena vide un'auto venirci incontro a tutta velocità.

Così fece, ma non fu abbastanza, poiché l'auto era sempre più vicina a noi.
"Usciamo!" Qualcunò gridò, la fortuna però sembrava non essere dalla nostra parte, poiché le portiere non avevano intenzione di aprirsi.

Gridammo in preda dal panico, non prima che la nostra auto si scontrasse contro il muro, e i miei occhi si chiusero di colpo vedendo tutto nero e sentendo solo il rumore del fumo che usciva dalla macchina e poi...nient'altro.

HARRY'S POV
"Che cazzo vuol dire che sono scappate?" Domandò per la milionesima volta Ryan.
"Vuol dire quello che hai appena detto!" Esclamai, prendendo le chiavi dell'auto.

"E tu..." indicai la guardia, che mi guardò impaurito "vedi di far in modo che non succeda più una cosa del genere, chiaro?" Dissi severamente, vedendolo sorridere sotto i baffi.
"Hai da ridere ancora per molto? Perché qui ora comando io e se volessi farti il culo a strisce potrei farlo quando cazzo mi pare piace, cazzone." Sputai, vedendolo inghiottire la saliva di troppo per poi annuire.

Uscimmo da quella maledetta villa, arrivando dopo pochi minuti alle rispettive macchine.
"Aspettate, dov'è la mia?" Domandò Niall.
Sospirò profondamente per poi pronunciare il nome della sua ragazza.

Prese il suo telefono, aggrottando le sopracciglia per poi spalancare gli occhi ed alzarmi verso di me.
"Che succede?"

"La mia auto." Bisbigliò "è distrutta."
"Come fai a saperlo?"

"È collegata al mio cellulare." Girò l'oggetto verso di me. La scritta in rosso "veicolo neutralizzato." Mi fece celare il sangue.

Che cazzo avevano combinato?

Holmes ChapelWhere stories live. Discover now