Capitolo 29

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"Perché hai detto a Gemma che io e te stiamo insieme?"

"Perché è stata la prima cosa che mi è venuta in mente"

"E se lo dice a Sofia? Lei potrebbe dirlo a Luke e noi saremmo in un bel guaio."

"Non succederà"

"Lo spero"

*Lunedí*

"Scarlett! Finalmente ti ho trovata!"

"Dimmi tutto"

"Ma cos'è questa cosa che Luke si trasferisce a New York?"

"Ma che dici?"

"Sì, ho sentito che ne parlavano due ragazzi, posso dirti che uno di loro aveva dei capelli assurdi, ma in realtà non so chi siano"

"Ma... parlavano di Luke? Proprio di lui?"

"Credo di sì perché l'altro, quello con i capelli castani, ha parlato di te dicendo qualcosa tipo 'chissà come la prenderà Scarlett' e cose del genere"

"Ti prego, dimmi che è uno scherzo"

"No, Scarlett, è la verità"

Iniziai a piangere, ma quelle lacrime diventarono rabbia improvvisamente.

Non mi sono mai sentita così fragile e forte contemporaneamente.

Volevo spaccare tutto, ogni cosa che trovavo davanti a me, ma soprattutto lui, lui che mi ha ridotta così.

Come ha potuto nascondermi questa cosa?Entrai in classe, lui era già seduto al suo posto.Già la prima ora era una palla,odio matematica. È vero, sono una secchiona, lo ammetto, ma la matematica è ciò che odio di più.

Mi sedetti al mio posto, ma mi alzai di nuovo in fretta. Stavo per scoppiare.

"Mi scusi, signor Green"

"Scarlett, hai bisogno di qualcosa?"

"In realtà sì. Potrei cambiare compagno di banco?"

Luke mi guardava confuso. Anche Harry aveva la stessa espressione.

"Beh, se è così importante... passa accanto a...Styles e Walker passa accanto a Hemmings"

Okay, non era esattamente ciò che volevo,ma il mio obbiettivo stare lontana da Luke.

Sono un'immatura? Poco mi interessa.

Tra me e Harry c'era il silenzio più totale, mi ha solo dato dei bigliettini con su scritto 'dopo mi spieghi', ma niente di più.

Ogni tanto Luke si girava dietro per cercare di capire il motivo del mio comportamento, mmh, lo chieda a se stesso.

È finita l'ora. Stavo prendendo i libri per le ore successive, quando Luke si avvicinò a me.

"Dimmi perché l'hai fatto"

Non risposi, continuavo ad armeggiare con i libri e i fogli che trovavo lì dentro.

"Scarlett!"

Continuavo a giocare al gioco del silenzio, stavo vincendo a quanto pare, e la cosa mi piaceva.

"Mi dici che hai?"

Chiusi l'armadietto con tutta la forza che avevo, il che provocò un rumore fortissimo.

"Vuoi sapere che ho?" risi nervosamente "questa è bellissima."

"Ma che stai dicendo?"

"E smettila di fare il bambino. per quanto pensavi di tenermelo nascosto, eh?"

"Tu hai saputo...?"

"Si, l'ho ho saputo, ma non da te. Dovevi dirmelo, non so cosa avresti risolto tenendotelo per te, ma hai sbagliato. E c'è un'altra cosa..."

"Cosa?"

"Non parlarmi mai più, è finita."

Le lacrime si impossessavano dei miei occhi, che iniziavano a pizzicare.

Correvo, non so dove ma correvo, non volevo più saperne nulla, ero stanca, lui continuava rincorrermi, finché non mi fermai.

"Scarlett, aspetta"

Senza girarmi verso di lui che era a pochi passi da me, tirai su col naso e sospirai.

"No,Luke, è troppo tardi"

Sky's Not The Limit ||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora