second chapter

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La famiglia Cullen partì per l'Alaska, a Utqiaġvik, meglio nota come Barrow.
Emmet partì con loro, quasi forzato, con la scusa di scoprire cosa fosse successo alla sua memoria.

- Questo furgoncino è ridicolo.

- Non riesci mai a non pensare ad alta voce, eh Edward? E poi non è tanto male dai, almeno ci stiamo tutti.

- Se lo dici tu, Carlisle. Piuttosto, verranno anche Jake e Renesmee?

- Sì, ci serviranno quattro mani in più... Anche se credo che volessero passare un po' di tempo da soli.

- Non è quello che mi turba, lo sai. Renesmee è giovane e in caso dovesse succedere qualcosa non è ancora pronta per combattere, sarebbe la sua prima vera battaglia.

- Non succederà nulla Edward, Alice lo avrebbe visto. E poi siamo in tanti, se proprio vuoi metterla in questo modo, Jake è pronto per difenderla e noi lo stesso. So che sei preoccupato perché è tua figlia, come io lo sono perché è mia nipote, ma in questo caso puoi stare tranquillo. Ora aiutami a mettere su queste borse.

Lungo la strada, nonostante fosse pieno luglio, si potevano notare da lontano i monti ancora innevati; le foglie dei larici occidentali gocciolavano, il ghiaccio pian piano si scioglieva, ma la temperatura rimaneva abbastanza mite.
Emmet mise insieme le sue prime parole dopo ore di silenzio - Allora, Carlisle, spiegaci qualcosa in più, magari sul posto.

- Beh, Emmet... La particolarità di Utqiagvik è che proprio per essere il punto più a nord dell'Alaska, a metà novembre il sole scende e rimane sotto l'orizzonte per circa sessantacinque giorni fino a quando non riappare, in genere il ventidue o il ventitré gennaio. Il buio pervade l'ambiente per tutto quel tempo.

- Quindi gli ibridi vivono al buio? - rise Jasper, contagiando il resto della combriccola - Ma dai, per le leggende dovremmo essere noi a dormire in catacombe, caverne con pipistrelli, tombe...posti tetri. Non dei semi-vampiri con sangue di quileut!

- Hai ancora qualcosa contro il mio popolo? - Jacob fulminò Jasper con lo sguardo

- Ma che c'entra, dai! Sono anche loro dei vampiri. - Alice cercava di difendere le posizioni degli ibridi e anche di evitare uno scontro tra il ragazzo e Jacob, quando ad un certo punto...- Man mano che ci avviciniamo sento i pensieri di qualcuno Carlisle. - affermò leggermente preoccupata.

- È normale. Loro hanno tanti doni. Ho conosciuto ogni singolo membro della famiglia Aedvige, possono davvero far di tutto se lo vogliono: sono incredibili e ve ne renderete conto.

Intanto i ricordi di Carlisle riaffiorarono uno per uno, come dei flashback e si perse per un po' di tempo a rielaborare quelle scene.

«Carlisle!»
Una voce femminile, acuta come poche, mi chiama da infondo al corridoio: è Lydia Aedvige, la moglie del Re.
Faccio parte della corte degli Aedvige già da qualche anno e mi trovo bene, loro mi trattano come se fossi di famiglia, siamo come amici stretti.
Stanno per avere un'altra figlia e i suoi fratellini, Josh e Dylan, sono entusiasti all'arrivo della sorellina.
«Lydia, dimmi mia cara. »
«Mi servirebbe una mano... Sai, gli affari richiedono un certo impegno e a volte anche un determinato sforzo fisico, cosa che ovviamente una donna in attesa come la sottoscritta non può permettersi di affrontare da sola!»
«Non c'è nemmeno bisogno che tu me lo chieda. »
Al palazzo è tutto apposto, tutto è tranquillo, tutti tacciono, tutti attendono la nascita della piccola Aedvige.
È davvero un bel palazzo, i costruttori hanno fatto un buon lavoro... Anche se, se non fosse stato per il buon gusto di Re David, non ci sarebbero state queste decorazioni sfarzose lungo tutti i corridoi e le sale.
La sala all'ingresso del palazzo è davvero maestosa, sfarzosa, a forma ottagonale.
Un grande mosaico a piastrelle bianche ed oro, raffigurante lo stemma di famiglia, decora il pavimento in marmo nero; alte finestre in legno scuro e arcuate sono poste lungo le pareti dell'ottagono, le tende quest'oggi sono di color rosso e probabilmente le cambieranno all'arrivo della neonata, come si usa fare ad ogni grande evento.
Due enormi scalinate, una al lato destro e una a quello sinistro, si curvano verso l'interno e portano al primo piano, dove si diramano diverse stanze, ognuna con differenti funzioni; la mia preferita è la sala da ballo, è immensa e credo di non aver mai visto così tanto oro come ce n'è in quella sala. Divanetti, sedie, tende, tappeti, tavolini e persino il grande camino ha qualche decoro dorato.
Aiuto Lydia con i suoi affari politici e ad un tratto cominciano ad arrivarle le contrazioni...

- Allora? - la voce di Emmet si fece strada tra i pensieri di Carlisle - Ci sei?

Hybrid - The Twilight Saga Where stories live. Discover now