eleventh chapter

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Quell'abnorme confusione che aveva preso il controllo del cervello di Emmet, quel continuo susseguirsi di domande senza risposte, era svanito... anche se qualche dubbio ancora rimaneva. Dubbi che erano frutto di una mente incredula: sembrava tutto inventato, tutto preparato in precedenza, sembrava un racconto di fantasia, come poteva una sconosciuta affermare determinate cose con una tale sicurezza?
Mentiva? Ma per quale motivo avrebbe dovuto mentire?
Da un lato Emmet sentiva di doverci credere, perchè per lui quella Rosalie non era mai esistita, non contava nulla per lui, non ricordava niente di lei e di cosa aveva fatto, quindi gli riusciva piuttosto semplice credere a ciò che Annah affermava.
Ma dall'altro lato anche Annah per lui non era mai esistita prima d'allora. Che fare?
Forse Annah stava recitando una parte ben meditata per chissà quale motivo, per chissà quale ricatto o finalità? O diceva la verità?

Quel che era certo è che la ragazza davanti a lui sembrava essere diventata meno soprannaturale del solito: i suoi occhi ghiacciati si erano sciolti in un verde smeraldo, la sua pelle bianca come la neve si stava scaldando e diventando rosea, i suoi capelli erano di un rosso più naturale. Sembrava tesa, nervosa, continuava a serrare la mascella e stringere i pugni, come se stesse trattenendo le proprie emozioni: ma il suo corpo parlava più di qualsiasi altra cosa ed era come se il suo lato "umano" stesse uscendo fuori.
Emmet iniziò a scuotere la testa, infilandosi le dita tra i capelli, borbottava sottovoce frasi incomprensibili muovendosi avanti e indietro, destra e sinistra, girava in tondo a volte guardando per terra e a volte volgendo lo sguardo per aria.
- Ti ho mostrato dei ricordi che erano seppelliti nel mio cervello da anni... non è stato facile ripercorrerli, non è stato facile farli uscire fuori dopo tutto questo tempo perché per me era meglio tenerli nascosti e dimenticarmi di essi. Non è stato facile per tutti questi anni pensare che io, un essere così forte, abbia lasciato che un semplice vampiro mi portasse via l'unica persona che fuori dai miei fratelli era riuscita a comprendermi e ad amarmi. Perché sì, Emmet, eri diventato tutto per me. In quei giorni prima del matrimonio avevamo legato così tanto che mi sembrava di conoscerti da una vita. Ed era così anche per te.
- Perché non hai fatto nulla per tornare da me allora?
- Era troppo tardi. Cosa avrei dovuto fare? Andare da Rosalie e chiederle gentilmente di restituirti la memoria? Rapirti da casa di Rosalie, toglierti il cervello e ripristinartelo? Lei ti ha fatto perdere la memoria, ti ha fatto innamorare di lei, ti ha fatto credere chissà cosa perché era un'egoista, voleva la tua ricchezza, non il tuo amore. Anche se tu, probabilmente, l'hai amata tanto...
- Se tenevi a me come davvero dici avresti fatto di tutto, non credi? Avresti potuto ucciderla.

Quelle parole colpirono duramente Annah.

- Sì, è vero. Ma non l'ho fatto perché col tempo mi sono convinta del fatto che probabilmente, quel legame che s'era creato tra noi, era solo una mia illusione. Solo dopo, dopo tantissimi anni, ho realizzato che non lo era e, quindi, era comunque troppo tardi. Come penso che sia troppo tardi ora per dirti queste cose.
- E i miei genitori? Perché non mi hanno cercato? Perché non hai detto loro cosa era successo?
- Rosalie. Rosalie, ha fatto tutto lei Emmet. L'unica scema alla quale è rimasta una tua memoria sono io, ed è anche per questo motivo che ora mi viene difficile farti credere ciò che ti sto dicendo, ma non importa. Puoi crederci o non crederci. Ormai è passato troppo tempo e non ti biasimo se non ci credi. Di certo non mi comporterò come ha fatto lei. Non sono qui per costringerti ad amarmi, non farò di te il mio burattino, non sarò un parassita attaccato al tuo denaro. Ti sto solo mostrando la vera parte di me, quella più debole.

Ci fu qualche minuto di silenzio durante il quale Emmet non riusciva a fare a meno di restare a bocca aperta e impassibile davanti alle parole della ragazza...ma Annah continuò il suo discorso. Ormai aveva detto tutto ed era stanca di tenersi tutto dentro.

- Sai perché sei scappato Emmet? Sai perché sentivi quelle emozioni durante la tua fuga? Non le sentivi tue perché erano mie, sentivi ciò che provavo io. Quel dolore lancinante, era mio. Quella nebbia fitta dentro la tua testa, era mia. Sono io che ho cercato di bloccarti dal succhiare il sangue di tutte quelle persone, ma non ci sono riuscita. Il ricordo di te veniva prima di tutto ed ero troppo addolorata per poterti fermare solo con la forza del pensiero. Allora ho dovuto intervenire fisicamente. 
Ora sono così umana perché davanti a te io perdo tutte le mie forze, perché... - esitò un attimo, per poi pronunciare delle parole che pensava di non poter più dire - ti amo, e ti ho sempre amato nonostante tutto. Ma... ti ripeto, non sei costretto a seguirmi, non sei costretto a credermi. Volevi la verità, te l'ho data, e se vuoi puoi condividerla con gli altri.

Annah iniziò a camminare dentro il bosco, ma Emmet non ebbe il coraggio di seguirla. Rimase in piedi a guardarsi le mani, a guardare i tronchi degli alberi, a pensare a quello che aveva appena sentito.

- Noi due siamo connessi, Annah.

La ragazza sentì, fermandosi a un centinaio di metri da Emmet.

- Io continuo a sentire ciò che provi. E questo mi destabilizza, non so cosa fare. Non so cosa dire. Non so che cosa pensare, di me, di te, di noi. E in un certo senso mi dispiace, perché se ciò che dici è vero, se ciò che provi è genuino, io mi sento come un coglione impotente.
- Non è colpa tua, mai lo sarà. La connessione che c'è tra noi si è creata in modo naturale quando ci siamo conosciuti per la prima volta, svanita nel momento in cui Rosalie controllava la tua mente, e tornata quando è morta per mano dei Volturi. Non posso togliertela, come non posso toglierla da me stessa. E a me dispiace questo. Siamo connessi a vita, e nel nostro caso sarà un'eternità, a meno che... non scegli di farti togliere la memoria. La scelta è tua.

Emmet si lasciò cadere a terra, mentre Annah decise di tornare a casa Cullen.

Sotto lo sguardo confuso della famiglia Cullen, che da lontano aveva notato i due allontanarsi un po' di tempo prima, Annah entrò in camera sua senza dare spiegazioni a nessuno, l'unica cosa che disse fu "Emmet sta per tornare, è andato a farsi un giro, state tranquilli. Se volete cenare fate pure, io non ho fame".

Edward percepì un forte dolore, ma voleva evitare di leggere i pensieri di Annah, avrebbe potuto reagire in modo brusco come l'ultima volta e non sarebbe stato il caso. Aspettò quindi il ritorno di Emmet, assieme agli altri.
Alice si avvicinò al fratello...
- Edward? Che c'è?
- Nulla Alice... mi chiedevo se aspettare Emmet per cenare o no, tutto qui.
- Io direi di sì - si intromise Carlisle - si è percepita una certa tensione negli occhi di Annah, ed erano verdi, se avete notato.
- Sì, infatti, mi chiedevo a cosa fosse dovuto, non dovrebbe averli bianchi? - chiese Jasper
- Credo succeda quando un ibrido mostra le sue più intime debolezze... credo sia successo qualcosa di speciale con Emmet, ma...

Le parole di Carlisle vennero interrotte dallo sbattere del portone di ingresso della casa, Emmet era tornato ed era visibilmente scosso. Guardò la propria famiglia con sguardo rassegnato, scrollando le spalle e facendo loro segno di seguirlo alla tavola.
Durante la cena raccontò loro l'accaduto, facendoli restare sbigottiti e perplessi.

- So che in questo momento non sapete cosa dire... figuratevi io quando Annah ha detto queste cose a me - ammise Emmet con fare triste.
- Quindi doveva essere la tua futura moglie, ma Rosalie ti ha rapito per usarti e poter prendere i tuoi soldi togliendoti la memoria? È una storia assurda!
- Lo so Esme... stento a crederci, ma Annah sembrava così sincera. Solo che non so come reagire. Credo mi ci vorrà un po' di tempo per metabolizzare il tutto.
- Io propongo una sana mangiata. Dopotutto non c'è niente di meglio del cibo per consolarsi, no? - esclamò Jasper, cercando di sdrammatizzare l'atmosfera
- Concordo. - disse Emmet.

Hybrid - The Twilight Saga Where stories live. Discover now