Capitolo 1

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Fra pochi giorni ci sarà il mio primo giorno di lavoro in un'importante sede giornalistica Genovese "Il secolo XIX".
Ho frequentato il Liceo Classico e successivamente la facoltà di lettere moderne, difatti fin da bambina mi ha sempre affascinata il mestiere del giornalista.
Pensare che, fino a pochi mesi fa, mi stavo laureando mi fa sentire così piccola e inesperta, adesso sì che posso considerarmi nel mondo reale.
Oggi, lunedì 3 settembre, devo andare nella sede giornalistica a ritirare alcuni documenti, quindi mi preparo e in pochi minuti sono pronta.
Mi vesto in modo abbastanza fresco ma soprattutto sobrio, insomma devo recarmi sul luogo di lavoro per la prima volta quindi devo dare una buona impressione.
Raccolgo parzialmente i miei capelli castani, mi trucco leggermente e mi fiondo fuori di casa, pronta a sorbirmi l'estenuante mezz'ora di treno per arrivare nel centro di Genova.
《Stiamo arrivando a Genova Brignole》
Menomale! non resitevo più in questo forno sulle rotaie...
Mi incammino per la bella e imponente via XX Settembre e arrivo a destinazione.
L'edificio è abbastanza moderno, con alla base dei portici che sorreggono quattro file di finestre, alle quali si pone sopra una grande scritta: "IL SECOLO XIX".
Mi avvicino alla porta che più assomiglia ad un entrata, suono il campanello e la porta, che scopro scorrevole e automatica, si apre.
Davanti a me si apre un grande salone ricco di poltroncine di velluto bordeaux e tavolini neri, molto accogliente devo ammettere, in fondo alla stanza noto un bancone e mi avvicino.
Nascosta dal monitor di un sofisticato computer, una bellissima ragazza dai boccoli castani scrive su alcuni fogli mentre smanetta al computer;
Appena si accorge della mia presenza mi accoglie con uno sgargiante sorriso, avrà avuto la mia età ma mi sembrava molto in gamba.
《Buongiorno, piacere Jessica! Di cosa hai bisogno?》
《Piacere sono Lara, inizierò a lavorare qui fra pochi giorni ed oggi devo ritirare alcuni documenti》
《Sei la nuova giornalista della quale mi avevano accennato, i documenti sono al terzo piano nella seconda porta sulla destra, là la mia collega ti consegnerà i documenti》
《Grazie mille! A dopo》
Dopo aver pronunciato queste parole mi dirigo verso l'ascensore, stranamente già presente, e arrivo al terzo piano.
Appena fuori dell'ascensore mi trovo in un grande corridoio con moltissime porte e mi posiziono davanti alla seconda porta sulla sinistra, pronta per entrare.
Senza pensarci due volte spingo la maniglia luccicante e mi fiondo dentro, un ufficio privato molto curato con imponenti librerie ed una scrivania al centro della stanza, seduto al dì là della scrivania c'è un uomo che discute con un altro individuo posto davanti alla scrivania.
Quello dietro la scrivania inarca il sopracciglio, poiché accortosi della presenza di qualcuno di troppo, e senza degnarmi di uno sguardo dice:
《Non si usa più bussare Jessica?》
《Scusi io...》
L'uomo si sposta per vedere chi ci fosse alla porta e appena mi vede ringhia
《Esca immediatamente dal mio ufficio!》
Io, senza proferire parola, eseguo il suo ordine e capisco di aver decisamente sbagliato stanza. Successivamente apro la porta davanti a me: ora mi trovo in un ufficio più umile rispetto a quello dove sono accidentalmente entrata.
Una sorridente signorina bruna, dopo essersi presentata, mi porge i documenti, missione compiuta!
Appena uscita dall'ufficio di Sonia, la ragazza bruna, mi avvicino alla porta dove sono entrata per errore e tendo il mio orecchio per capire se dentro i due uomini stessero ancora discutendo quando: "CLACK", la porta si apre.

Paragrafo nascostoWhere stories live. Discover now