Hospital day

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Cosa sta succedendo? Socchiudo un occhio. È tutto così bianco...
-Ma che cazzo...!- borbotto con voce roca.
-Taehyungie! Ti sei svegliato!- esclama qualcuno strizzandomi in un abbraccio maldestro scoppiando a piangere. Riconosco subito quel profumo deciso che usa sempre Jungkook. Lo guardo confuso non capendo in un primo momento.
-Ieri sei svenuto e ho dovuto portarti in ospedale.- mi spiega velocemente.
-In ospedale?!- quasi strillo.
-Sì, ma non ti preouccupare. Ho chiamato Jimin, ricordandomi di un suo amico dottore, e gli ho chiesto di darmi una mano. Gli abbiamo spiegato la situazione e ha detto che ti darà una mano anche per il parto, o per qualsiasi altro problema dovessi avere.-
-Grazie...- mormoro accarezzandogli una guancia con il pollice.
-Non ringraziarmi, non ho fatto nulla, solo il mio dovere in quanto padre e marito. Anche se devo ammettere che lì per lì mi sono spaventato parecchio...- sorride imbarazzato. 
-Mi dispiace...-
-Non scusarti.- sussurra baciandomi la fronte. Veniamo interrotti dal medico, che entra nella stanza dopo aver bussato.
-Ben svegliato signor Kim. Come si sente?- mi chiede cordiale tirando fuori uno stetoscopio.
-Abbastanza bene, credo...mi sento la testa un po' pesante.-
-D'accordo...ha per caso avuto delle fitte o dei dolori in questi giorni?- domanda passandomi il cerchietto di metallo freddo su tutto il petto per poi scendere sulla pancia.
-Sì, ieri...credo di essere svenuto per quello.- spiego.
-Si giri, per favore...capisco. Credo sia meglio tenere sotto controllo la situazione, per oggi rimarrà qui e stasera potrà già tornare a casa. Non dovrebbero esserci grandi complicazioni, il suo corpo si sta semplicemente abituando ad avere "qualcuno" dentro di sè, ma è sempre meglio fare qualche accertamento. Nel caso il dolore dovesse tornare le prescriverò un antidolorifico. Se dovesse avere problemi non si faccia problemi a chiamare a qualsiasi ora del giorno.- conclude rimettendo via lo strumento e riabbassandomi il pigiama bianco.
-Ora vi lascio soli. Tra mezz'oretta dovrebbe arrivare un'infermiera con il pranzo. Ci vediamo dopo.- saluta chiudendosi la porta alle spalle.
-Mi sembra gentile, dai...andrà tutto bene.- commenta Jungkook seguendolo con lo sguardo.
-Aspetta un secondo...che ore sono?- chiedo guardandomi in giro alla ricerca di un orologio. Si scopre il polso dalla manica della maglia.
-Mezzogiorno meno un quarto...-
-Jungkook! Devi andare al lavoro!- strillo alzandomi a sedere. Un altro capogiro mi costringe a ridistendermi.
-Stai giù...ho già chiamato Namjoon e gli ho spiegato la situazione. Mi ha detto di andare solo al pomeriggio. E poi Yoongi gli ha strappato il telefono dalle mani e ha iniziato a strillare. L'ho pregato di lasciarmi stare con te ma non c'è stato verso! Quell'uomo è uno schiavista, oltre che un insensibile.- si lamenta scuro in volto.
-Non preoccuparti per me, amore...starò bene. E stasera saremo di nuovo a casa. Insieme.- cerco di sorridere. Si alza in piedi con un sospiro.
-Sarà meglio che vada, non mi perdonerà mai un altro ritardo. E devo ancora andare a casa a cambiarmi.- borbotta passandosi entrambe le mani sul viso stanco. Mi sembra più pallido del solito, la pelle tirata e le occhiaie profonde che gli segnano il contorno occhi.
-Jungkook...hai dormito?- chiedo fissandolo.
-Eh? Sì, certo...mi sono addormentato sulla poltroncina, venti minuti...credo...- biascica. Lo prendo per una manica.
-No. Tu non hai dormito. Sei rimasto sveglio. Per colpa mia.-
-Non potevo di certo permettermi di addormentarmi in una situazione del genere...- mormora guardando a terra.
-Scemo. Non ti devi ridurre in questo stato per me...-
-Lo sai che morirei per te. Se tu stai bene, io sto bene. Se tu stai male, io devo aiutarti. Non importa se devo soffrire. Il solo poter rivedere il sorriso sul tuo volto mi basta. Quindi sorridi, ti prego, e fammi capire che tutto quello che ho fatto non è stato completamente inutile. Perchè non c'è cosa più bella di vederti sorridere.- si tortura una pellicina del labbro nervosamente. Rimango senza parole. Non è solito a lasciarsi andare in questi sproloqui zuccherosi. Mi inginocchio per raggiungere la sua altezza e lo attiro a me in un bacio passionale.
-Grazie...grazie di esserci sempre...- sussurro stringendolo. Sento di stare per mettermi a piangere...
Ricaccio indietro le lacrime e gli sorrido il più entusiasta possibile.
-Così mi piaci, principino...- sorride anche lui baciandomi la punta del naso.
-Vai o Yoongi si arrabbierà seriamente. Ci sentiamo più tardi.- lo spingo gentilmente verso la porta.
-Vengo a prenderti stasera, subito dopo il lavoro.-
-Già mi manchi...- aggiunge malinconico prima di uscire.
-Anche tu.- mormoro una volta fuori dalla camera.
Attendo pazientemente il mio pranzo, giocando un po' con il cellulare. Quando arriva, mi accorgo di avere una fame assurda e spazzolo via tutto in men che non si dica.
Passo la giornata a saltellare da un canale all'altro, interrotto solo dalle visite del dottore, attendendo il ritorno di Jungkook. Verso le sei il mio cellulare squilla.
-Pronto?- rispondo.
-Taehyungie, sono Kookie. Sono riuscito a scappare alle grinfie di quel manipolatore.- ridacchia.
-Mh, Namjoon ti ha distrutto?-
-Non mi sento più le corde voceli...mi brucia la gola, davvero...ci rendiamo conto?!- si lamenta per un buon dieci minuti dei suoi problemi, forse dimenticandosi che sono io quello in ospedale con una "cosa" nella pancia.
-Dove sei?- gli chiedo stroncando tutti i suoi discorsi riguardo a gole in fiamme e bocche stanche.
-Sto arrivando, ancora due strade e ci sono. Comincia a prepararti, se ce la fai. Ti ho lasciato dei vestiti nella borsa.-
-Ok, a dopo allora.-
-A tra poco, principino!-
Ridacchio al sentire di nuovo quel nomignolo. Mi ci sto quasi abituando.
Raccolgo le mie cose sparse in giro e mi cambio. Trovo una delle maglie di Jungkook che mi piacciono tanto, un mio cardigan e dei jeans.
Mi faccio trovare vestito di tutto punto seduto sul letto.
-Buonasera, ha per caso visto il mio fidanzato? Magrolino, malaticcio e pallido.- scherza divertito. Gli salto al collo, avvolgendo le gambe intorno al suo corpo, e lo riempio di baci su tutto il viso e sul collo. Siamo stati separati solo poche ore ma cominciavo già a sentire la sua mancanza.
-Faccia attenzione, potrebbe scoprirci...- ridacchia strofinando il suo naso contro il mio. Mi riposa a terra, giusto un secondo prima che il medico entri un'ultima volta per accertarsi che vada tutto bene.
-Allora se dovesse avere problemi non esiti a chiamarci. In ogni caso le farebbe bene una visita ogni tanto. Bisogna sempre monitorare le gravidanze, sopratutto se particolari come questa.-
Annuisco convinto stringendogli la mano.
-Va bene, grazie mille.-
Usciamo dall'ospedale tenendoci per mano, la macchina parcheggiata proprio davanti alla porta a vetri scorrevole.
-Non volevo che il mio principe si stancasse.- spiega Jungkook aprendomi la portiera. Mi siedo al mio posto e attendo che salga in macchina. Tentenna qualche secondo prima di partire, frugando nel vano per le gambe.
-Oh, guarda un po' cosa ho trovato qui.- esclama con finta sorpresa. Mi passa una scatola bianca con un'etichetta dorata che ben conosco.
-Jungkook, spero per te che tu non...- cerco di dire.
-Avevi bisogno di essere tirato su di morale. E se io non ci riesco, questo era l'unico modo.- mi zittisce.
Alzo il coperchio e una sfilza di pasticcini di tutti i tipi mi fissano, ricoperti delle loro deliziose glasse.
-Cos'è questa?- dico con tono omicida indicando una tortina al rum.
-Quella è per me! Non penserai mica di mangiarti tutti quei dolci da solo, golosone!- ride pattandomi sulla testa e mettendo in moto.
Torniamo a casa ascoltando un po' di musica. Jungkook si offre di preparare la cena, lasciandomi riposare sul divano. Mi alzo la maglietta fino al petto, sfiorandomi delicatamente con la punta delle dita la pelle leggermente tirata e il gonfiore appena sotto l'ombelico.
-Sta già crescendo.- mormoro emozionato riferendomi alla pancia. La mano di Jungkook raggiunge le mie, calda, grande e leggermente più ruvida. Mi piace quel suo tocco un po' grezzo, seppur gentile, è così...da padre. Mi diverto ad immaginarlo con un piccolo bimbo in braccio, mentre gli porge il biberon, con il suo solito fare impacciato, ficcandoglielo a forza fra le labbra. A quel punto io glielo prenderei di mano, cullandolo leggermente, e mi bagnerei un dito con un po' di latte, mostrandogli come fare. Poi lui riproverebbe, magari non riuscendoci una prima volta, ma continuerà a provare e provare, fino a riuscirci. Poi il bambino crescerebbe e sicuramente gli insegnerebbe a giocare ai videogiochi, appassionato com'è. Se ne starebbero tutto il giorno in salotto, uno di quelle case fuori città, a divertirsi, magari mentre io in cucina a preparo la cena e li guarderei, forse un po' malinconico. Lo accompagneremo a scuola il suo primo giorno, e probabilmente anche i seguenti, a testa alta, e lui non si vergognerebbe di noi, non ce ne sarebbe motivo. Poi arriveranno le medie, i primi amori e l'adolescenza e noi gli staremo vicini, ricordando la nostra gioventù vagamente tormentata. Litigheremo, certo, ma anche questo fa parte dell'essere una famiglia. Non potrà essere tutto perfetto, incorreranno difficoltà e screzi ma insieme supereremo tutto. Arriverà anche il giorno in cui il nostro piccolino, ormai non più tanto piccolo, lascerà il nido per volare da qualche parte da solo, o forse accompagnato dalla sua anima gemella. Chissà, un giorno forse troveremo anche l'invito ad un matrimonio, e piangeremo di felicità. Potrebbe anche arrivare la lieta notizia di un nipotino e noi non potremo far altro che essere contenti di diventare nonni, sentendoci magari un po' vecchi ormai. E poi...
-A che pensi?- mi interrompe Jungkook.
-A tante cose...al nostro futuro...e a lui.- spiego indicando in basso.
-Che ne dici di tornare al presente e venire a mangiare prima che si freddi?- ride puntando con il pollice al tavolo. Ha apparecchiato per due, uno di fronte all'altro, con qualche candela a dividerci.
-Ottima idea!- esclamo saltando in piedi. Confido a Jungkook tutti i miei pensieri e sogni, tra un boccone e l'altro, e alla fine non può far altro che stringermi dolcemente la mano e sussurrare:
-Sarà tutto perfetto...-

BABY -KookV-Where stories live. Discover now