Capitolo 32.1

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Ellinor era seduta su Lyanna, si trovava incredibilmente scomoda. Osha aveva preteso di usare strade strane che lei non conosceva ma che trovava più comode. In realtà avevano scoperto che nemmeno il bosco che avevano percorso quando Robb era sceso al sud si poteva usare. C’erano Guitti e altre bande senza vessillo che catturavano chiunque con la speranza di acciuffare qualche nobile per la quale chiedere un
cospicuo riscatto.
Non potevano lamentarsi del cibo, Cagnaccio era capace di cacciare per tutti, ma non era cosa continua. Ellinor pensava di essere solo un peso per loro. Era quella che doveva mangiare un po’ di più, doveva usufruire solo lei di Lyanna, doveva riposare di più. E poi con quel pancione non poteva difendersi semmai avessero avuto qualche incontro sconveniente comunque ne Rickon ne Osha glielo facevano pesare e poi come si accorsero quella mattina, avevano raggiunto il Tridente e ciò significava: Delta delle Acque.
Avvistarono il piccolo paesino con il castello su un piccolo promontorio, una piccola collina in mezzo alle montagne. Osha esultò e abbracciò Rickon, lui strinse la mano ad Ellinor. La donna dei bruti aveva paura che non avrebbero potuto dormire lì quella notte per il fatto che non c’era posto in cui rifugiarsi. “ Andiamo subito non ci vorrà molto. “ disse Ellinor sorridendo.
Rickon durante la strada non faceva che parlare di sua madre, immaginava tutti i modi in cui avrebbe potuto reagire. Non mensionava Robb. Osha aveva udito una certa storia una notte durante una piccola incursione notturna in una bettola che faceva da ostello per prendere qualcosa da bere che era stata confermata per certa. Ellinor c’era rimasta malissimo. Non tanto per il fatto che il ragazzo si era sposato, ma per il fatto che aveva infranto il suo giuramento per una donna che non era lei. Si chiese perfino se l’avesse amata veramente. A dir la verità lui le aveva detto quella notte che l’avrebbe sposata seduta stante, ma lei si era sacrificata, gli aveva detto subito di no, immediatamente, perché voleva che conservasse il suo onore e che rispettasse i suoi giuramenti e lui non aveva insistito nemmeno più di tanto.
Poi Osha la guardò e le sorrise, Rickon continuava a parlare incurante, la donna sentì il nome del Re del Nord nell’aria per più di una volta e così gli spinse un po’ il gomito. Il ragazzo la guardò e poi capì allora sorridendo disse: “ Ellinor, tu sei già stata a Delta delle Acque descrivicela. “. Lei allora lo accontentò. Dovevano in qualche modo occupare il tempo.
Entrarono in paese con attenzione, c’erano soldati da per tutto, ma erano soldati del Nord, potevano stare tranquilli. Salirono la strada molto lentamente. Poi davanti alle porte principali del castello Ellinor fermò Lyanna e con difficoltà scese. Osha e
Rickon si fermarono davanti a lei. “ Io non posso venire. “ disse, così porse le redini di Lyanna a Rickon, poi si toccò il pancione e continuò: “ Sei al sicuro Rickon ora. “
“ Che significa che non puoi venire? Certo che devi venire. Ce l’hai ancora la lettera di maestro Luwin, sì? “ le chiese il ragazzo
“ Sì, ma... Rickon è complicato. “
“ Per niente. Tu vieni con noi. E quell’idiota se vuol capire capisce e... e comunque... “
“ Non è lui. È... Ho un po’ di soldi e dell’oro... “
“ Ellinor, non discutere. Tu sei della famiglia. “ si lamentò Rickon proprio come quando era piccolo, dei sei fratelli Stark Rickon era quello più lamentoso e capriccioso, ma ovviamente non c’era da stupirsene. Era l’ultimo, era quello più piccolo perciò era stato particolarmente viziato
“ Cosa vuoi fare? “ le chiese Osha “ Maestro Luwin ti ha detto che dovevi metterti al sicuro pure tu. Vi ho portati al sicuro. “ con un tono supplichevole come a voler sottolineare che Ellinor stava per ridurre i suoi sforzi a nulla in un niente
“ Ma non posso stare qui, Osha. Non posso. “ disse lei “ Non deve sapere di... di questo. Devo andarmene è meglio così. “
“ No. “ disse Rickon “ Ellinor, ma ti sei vista? Dove vuoi arrivare? E poi non ti azzaradare più a chiamarlo < questo >. “
“ Già, fra poco partorisci. “
“ La valle di Arryn non è molto distante da qui. Credo che in due giorni ci possa arrivare tranquillamente e una volta lì potrei prendere una nave e partire per le città libere. “
“ Sei pazza? “ le chiese Rickon “ E poi che farai? “
“ Troverei un lavoro. Posso lavorare. E così potrei tenere il bambino con me. “
“ Ellinor, non dire assurdità. Partire per nave... sono tutti pirati li e le navi commerciali arrivano ad Approdo del Re. “
“ Potrei andare a Dorne o ad Alto Giardino. Trovare lavoro lì. “
“ E quale lavoro? Andresti a fare la prostituta? “ fece Rickon arrabbiato
“ Non dire idiozie. Potrei vendere frutta o magari fare la cameriera per qualche nobile. “
“ I nobili non prenderebbero la tua bambina o il tuo bambino. “ disse Osha intromettendosi, poi si fermò e riflette: “ Senti, ho capito. Non ti lascio andare sola. Accompagno Rickon su e poi me ne andrò e troveremo una soluzione. “
“ No. “ protestò Rickon, si mise braccia conserte e broncio come quando era piccolo. Poi riflesse e disse: “ Parliamo con mia madre. Parliamone solo con lei. Vediamo cosa ci può consigliare. “
“ È un’idea. “ disse Osha stringendo la mano di Ellinor “ Vediamo cosa dice lei, magari puoi stare comunque qui fino a che nasce la tua creatura e poi potremmo andare via. Magari raggiungere Bran più a Nord, magari loro sono andati nelle paludi e possiamo stare con i Reed sono le persone più leali che ci sono rimaste. “
“ Mi sembra difficile Osha. Non avremmo Cagnaccio. Avremmo un neonato dietro. “ disse Ellinor
“ Ma magari mamma può chiedere a zio Edmure di concedervi due fidati soldati e... sennò ti porti Cagnaccio, ma ora Ellinor no. Potresti partorire domani. “ disse Rickon
“ Manca più di un giorno. “ disse la ragazza che poi aggiunse: “ Ad ogni modo io ora non posso venire con voi. Cerco una taverna e aspetto lì. Voi andate e parlatene con Lady Catelyn, ma solo con lei. E poi... poi vedremo. “
“ È il piano migliore che possiamo avere. “ disse Osha non sapendo con cos'altro controbattere, il ragazzo borbottò qualcosa che suonava come < Per me puoi venire già ora, figurati >.
Osha pensò di cercare prima un posto carino dove far stare Ellinor, lei tirò il sacchetto con i soldi fuori dalla saccoccia più grande e li mise in tasca. Osha e Rickon bocciarono diversi posti. Poi passarono sotto l’insegna di una taverna più carina, era abbastanza affollata, tra le ospiti c’erano anche delle donne. “ È un posto da ricchi. “ sussurrò lei “ Non ho tutti questi soldi. “, Rickon allora tirò fuori dalla sua tasca un sacchetto e glielo mise in mano lei fece per restituirglielo, “ Ellinor, stai zitta. Probabilmente non starai qui per più di tre ore. Ora chiediamo informazioni. “ disse un po’ arrabbiato, poi riuscirono a trovare i proprietari, due signori anziani molto simpatici e dolci, Ellinor chiese informazioni e la donna le rispose: “ Certo, mia cara. È una taverna modesta ma ben frequentata, anche i bambini possono entrare qui. La nostra clientela è composta da nobili e persone per bene. Pensa che chiudiamo la sera alle nove. E le nostre cameriere non sono di certo pagate per andare a letto con i clienti. Comunque abbiamo anche delle stanze, puoi riposare se vuoi. E non è nemmeno molto cara. “, Osha mise una mano sulla sua spalla e lei allora disse: “ Posso riposare per qualche ora? “
“ Ma certo, mia cara. Ti porteremo anche qualcosa da mangiare. “ disse lei
“ Abbiamo bisogno che... vogliamo un po’ di segretezza ecco. “ disse Osha
“ Certo, signora. “ disse l’uomo.
L’accompagnarono di sopra in una stanza modesta ma con tutte le comodità. Non era lussuosa, ma un letto con un caminetto e una toeletta c’erano. La ragazza le sorrise e ringraziò. Rickon e Osha aspettarono un po’ che si sistemasse, poi Ellinor disse: “ Allora, ora voi andate. Salutate tutti e non dite che con voi ci sono anche io. Non abbiate premura. Fate con calma io starò qui e starò bene. Poi parlate con Lady Catelyn. “ porse ad Osha la lettera siggillata di maestro Luwin e disse: “ Datele questa. Vedete poi che può fare. In base a quello che vi dirà agiremo. “
“ Se non... non dovesse avere una soluzione? “ chiese Rickon
“ Ellinor passerà la notte qui, si riposerà, io domani mattina all’alba la raggiungerò e... e ce ne andremo. “ disse Osha
“ Possiamo solo fare così. “ disse Ellinor.

Lady Catelyn era in camera sua quando una cameriera la andò a chiamare con eccessiva urgenza. Lei le corse quasi dietro, poi arrivata alla porta della Sala Grande entrò con determinazione.
Robb era al centro della stanza con attorno sua moglie e i suoi parenti, dietro di loro erano presenti Lady Mormont e Lord Umber, entrambi con un’espressione completamente sconvolta stampata in viso. Suo figlio stava stringendo una persona in un
abbraccio fortissimo, lei fece per avvicinarsi con curiosità, il ragazzo nel frattempo sciolse l’abbraccio.
“ Madre! “ urlò Rickon lei si bloccò pietrificata, il ragazzo le corse incontro e la strinse forte, lei rimase immobile fino a stringerlo piangendo come una disperata. Robb abbracciò sua moglie non prima di aver ringraziato Osha. Poi quando sua madre lasciò andare il figlio si sedettero tutti al tavolo.
Rickon raccontò la loro avventura, Osha lo guardava fisso fisso, il ragazzo se ne voleva fregare di quello che diceva Ellinor, e aveva intenzione di far cadere il suo nome lì a caso con anche troppa nonchalance, ma lo sguardo di Osha addosso gli mise
ansia così evitò di fare il suo nome. “ E Bran? “ chiese Robb
“ Ci siamo separati, sappiamo che stavano andando ancora più a nord. “ disse Osha
“ Penso che voglia raggiungere Jon alla Barriera. “ pensò Rickon “ Lo aveva proposto ai Reed. Semmai dovesse riuscirci penso che si rifugi lì finchè le strade non diventano più sicure. Per noi è già stato difficile, Bran sarebbe stato troppo riconoscibile a causa della gerla. E comunque i Guardiani della Notte non si schierano perciò è il posto più sicuro dove Bran possa nascondersi secondo me, anche perché penso che
nessuno possa immaginare che sia andato proprio lì. E soprattutto che lo abbiano accolto. “
“ Ma i Guardiani della Notte possono ospitare altre persone? “ chiese la regina Jeyne
“ Sì, Tyron Lannister è stato ospite per un po’ quando Jon era ancora una recluta. “ rispose Rickon, poi sbadigliò ( fece finta in realtà ) e disse: “ Sono molto stanco, anche Osha, vero? Madre dove possiamo sistemarci? “, la donna si alzò e fece strada.

Angolo autrice
Come promesso ieri ecco il trentaduesimo capitolo! 👍
Il capitolo è molto lungo quindi l'ho diviso in due parti.
Di seguito troverete il Capitolo 32.2 😘

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