Capitolo 13

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La settimana prima che Robb partisse passò rapidamente, Ellinor evitava Robb in tutti i modi possibili, allora lui la andava a raggiungere in camera sua non appena il cielo diventava completamente nero. Lei si svegliava e si voltava dall’altro lato, ma lui
di uscire dal suo letto non ne voleva sapere così lei si faceva stringere dal ragazzo e si addormentava piangendo in silenzio.
Ellinor sapeva che Robb era debole, che aveva pochi uomini, che non poteva combattere al Nord e sapeva che spingersi al Sud era troppo pericoloso. Sapeva che dei Lord incontrati lungo la strada in pochissimi avrebbero risposto e che qualcuno avrebbe perfino azzardato qualche pretesa. Robb era dello stesso avviso, ma si mostrava ottimista e fiducioso delle sue capacità. La verità era che era letteralmente terrorizzato. Preferiva non farlo vedere agli altri. Non lo avrebbero mai e poi mai seguito se fosse stato non pessimista, ma assolutamente realista.
La sera prima a cospetto di tutta la corte Robb fu proclamato Re del Nord, Bran Lord di Grande Inverno e di conseguenza il Nord divenne un unico regno.
Di fatti ci si stava separando letteralmente dal Sud. Non solo gli Stark erano fuori dalla pace del Re, ma anche in un regno a se stante.
Ellinor gli sorrise raggiante, sapeva che lui ne aveva bisogno. Stette educatamente al suo posto, composta come era stata da sempre educata. Gli rivolse un inchino modesto e lui le baciò la mano.
<< Odio far finta che lei per me non conti nulla. >> pensò guardandola dritta negli occhi << Sono il re ora, potrei fare quello che voglio. >> continuò a pensare << Potrei farla nobile e poi sposarla. >> , ma ormai il tempo era finito, si ripromise di
ripensarci non appena tornato dalla guerra. I suoi pensieri andarono anche a Bran e a Rickon. I due fratelli più piccoli. Ma andarono anche a Jon. << Chissà se sa cosa è successo? La notizia sarà arrivata alla Barriera? >> si chiese con l’umore sotto le scarpe.
Nel muoversi fra le mura del castello notò che tutti erano seri, nessuno scherzava o rideva. << Mi stanno dando già per morto >> pensò ritrovandosi in camera sua, la ragazza che gli aveva sistemato la stanza per la notte con il camino e tutto il resto
gli si inchinò ed uscì quasi in lacrime. Era ancora più deprimente. Doveva avere supporto e sostegno invece il castello di Grande Inverno era già in lutto. Secondo maestro Luwin era quasi naturale. La gente era troppo spaventata.
La gente. La gente poteva essere terrorizzata. Lui invece non aveva questo diritto? Lui era la persona più terrorizzata tra tutte le persone del regno, eppure doveva ridere, sorridere, farsi vedere ottimista.
“ Tu sei il loro re, non hai diritto di farti vedere spaventato. “ si disse amaramente.

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