"Malanno e Morte han fatto poche ceneri
del nostro fiammeggiante alto falò.
Di quei grandi occhi suoi fervidi e teneri,
della bocca ove il cuor mi s'annegò,dei baci pari a un dittamo possente,
degli affetti, dei vividi splendori,
anima mia, che è mai rimasto? Niente,
salvo un disegno scialbo a tre colori,che come me si strugge in solitudine,
e che ogni giorno, vecchio malandrino,
il Tempo lima con l'ali sue rudi.Dell'Arte e della Vita atro assassino,
tu non m'ucciderai nella memoria
lei che fu la mia gioia e la mia gloria!"- Il Ritratto
(C. Baudelaire)
-
Due anni dopo
In fondo alla strada, seduto sulla panchina, c'era un vecchio che aspettava qualcuno ormai da oltre venti minuti. Indossava un completo elegante da perfetto signore e in mano teneva un mazzo di fiori.
Tulipani, per l'esattezza.
Erano dei tulipani rossi, intensi, che simboleggiano amore eterno. Il colore preferito di mia madre era il giallo e lei adorava i tulipani gialli. In un certo senso, la rispecchiavano: solare, gioiosa, brillante, esattamente come un tulipano giallo.
Improvvisamente una signora vestita di tutto punto sbucò da un edificio e si affrettò a raggiungere il vecchio, che non appena la vide si alzò dalla panchina con un sorriso raggiante. Si salutarono con occhi pieni d'amore e poi s'incamminarono per la stradina, mano nella mano, con i tulipani che si ergevano a manifestare a tutto il mondo il sentimento che li legava. Provai una certa tenerezza nel vedere la semplicità di quei gesti. Sembravano una nuova coppia alle prime armi.
Restai a osservare la stradina dalla solita angolazione, che mi permetteva di vedere le cose in un modo differente. Non c'era più la tristezza di un tempo: era cambiata. Adesso vi era un alone di malinconia a imprigionare quel posto. Gli alberi erano sempre gli stessi, solo un po' più invecchiati.
I vicini di casa non c'erano più. Avevano divorziato e si erano entrambi trasferiti, lasciando la casa disabitata. La casetta di legno era ancora in piedi, dimostrando che non si sarebbe mai abbattuta, perciò io continuavo a intrufolarmi lì dentro e a trovare qualche istante per me stessa. Eppure, rispetto ad anni prima, ciò che osservavo era diverso. Lo riuscivo a sentire sulla pelle.
-Paige! Paige, sei qui?-
Mi sporsi leggermente dalla finestrella e vidi Niall correre nella mia direzione. Indossava una camicia azzurrina che risaltava il celeste dei suoi occhi. Quando si accorse di me mi venne incontro.
-Ha chiamato Ed,- disse con il fiatone.
-Okay, arrivo.-
Scesi dalla casetta e percorsi il viale seguendo Niall.
Entrai nel salone e poi mi diressi verso la camera da letto, per prendere il cellulare abbandonato sul materasso e digitare il numero di Ed. Rispose dopo qualche squillo.
-Paige! Devi smetterla di stare sempre su quella casetta!-
-Ciao Ed,- sorrisi e mi sedetti sul letto, lasciandolo ondeggiare.
STAI LEGGENDO
Brave
Fanfiction"Il dolore rende deboli, non fortifica. E per mascherare questa debolezza si cerca in tutti i modi di fingere di poterlo combattere, inutilmente." La storia di come Paige e Harry s'incontrano fino a innamorarsi. Ma non sarà così semplice fra stori...