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Iron sky - Paolo Nutini

***

Mi abbracciò e venni totalmente colta di sorpresa. Riuscii soltanto a sgranare gli occhi e a restare immobile mentre venivo stretta fra le sue braccia.

-Non sei contenta di vedermi?- mi chiese allontanandosi per osservare la mia espressione.

-Sì, sì, certo che sono contenta!- lo riavvicinai e lo strinsi anche io. -Sono solo molto stupita... pensavo che saresti venuto dopodomani per il concerto.-

-Sì, ma per fortuna sono riuscito a liberarmi prima, così ho deciso di farti una sorpresa.-

Mi guardò con quegli occhi color oceano e con un sorriso emozionato. In qualche modo mi sciolsi nel vederlo così elettrizzato.

-Il tipo della reception ti ha scambiato per una femmina...- dissi, cercando di sciogliere l'imbarazzo.

-Cosa!?-

-Mi ha detto "le chiavi le ha già prese la sua compagna di stanza".-

-Si sarà sbagliato!- protestò, per poi borbottare qualcosa come "ma guarda questo" o "che ingrato".

Dopo avermi chiesto come stesse proseguendo con Ed e Jean, entrammo in stanza e ci sedemmo sul letto guardandoci negli occhi.

Nessuno parlò per qualche secondo. Pensai al volo di sei ore che aveva dovuto affrontare per arrivare a Boston, così fui sul punto di chiedergli se fosse stanco, quando lui mi precedette: -Sei ancora stranita per quella cosa successa con tuo padre?-

Mi chiesi cosa avrebbe pensato se avesse saputo che pochi giorni prima ero andata a parlare con Charles.

-No, no...- scossi la testa. -Te l'ho detto che sono contenta che tu possa fare carriera adesso. Alla fine, è questo ciò che conta.-

-Avevo anche pensato che se Jean continuasse a chiederti di fare le serate al suo locale, potremmo prendere un appartamento e stare qui per vedere come vanno le cose... che ne pensi?-

Restai qualche secondo a bocca aperta, poi scossi nuovamente la testa e, -Be', certo, però è una decisione importante. Insomma, dovremmo pensarci meglio, non credi?- dissi.

Sembrò deluso dalla mia risposta. Certamente si sarebbe aspettato una reazione differente, ma dopo tutto quello che era successo non riuscivo a pensare ad altro che alla voglia di prendermi un momento di pausa; quei cambiamenti non facevano altro che provocarmi un fastidioso giramento di testa.

-D'accordo, poi ci penseremo meglio...-

Abbassò il capo e si mise le mani nelle tasche dei pantaloni perfettamente stirati, le gambe distese in avanti e incrociate e il ciuffo biondo a coprirgli gli occhi.

-Scusami Niall, non volevo reagire in quel modo, solo che stanno succedendo così tante cose che ho bisogno di un po' di tempo per riordinare le idee, okay?-

-Okay,- sussurrò, iniziando ad avvicinarsi al mio viso riprendendo il contatto visivo. Poi il suo sguardo si spostò sulle mie labbra e le sue intenzioni divennero immediatamente chiare.

Stavo per chiudere gli occhi e lasciarmi baciare, quando qualcuno bussò alla porta.

-Chi è?- mi chiese subito Niall, aggrottando le sopracciglia.

-Non ne ho idea...-

Osservai la porta e, ancora una volta, bussarono con più forza, così mi decisi e mi alzai per raggiungerla.

Quando l'aprii, mi ritrovai davanti Harry con il respiro affannato e i capelli spettinati sulla fronte.

Il mio cuore perse un battito.

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