Omologazione

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Mi hanno conferito un nuovo compito all'Avant-garde. Un progetto che forse mi porterà alla promozione. Non è eccitante come uccidere un uomo, però porta sempre soddisfazione.

La famosa "realizzazione" sul lavoro. E' importante averla, ma non avere soltanto quella. La maggior parte dei miei colleghi da quando li ho conosciuti si sono trasformati; ora sembrano delle macchine. Passano la maggior parte del loro tempo in ufficio; quella che dovrebbe essere la loro seconda vita, un modo per essere tranquilli nella vita vera, si è trasformata nella loro sola, unica, ragione di esistere.

E' davvero interessante lavorare in un'azienda, per comprendere la psicanalisi dell'essere umano. Rendersi conto di come l'uomo diventa più socievole, desideroso d'affetto e meno di sesso, mentre le donne diventano isteriche e acide. Ovviamente non sto parlando del singolo, ma di una massa che si uniforma. Non bisogna generalizzare mai, soprattutto nel mondo della moda, che trovo sia una forma d'arte.


Devo gestire dei modelli per il nuovo incarico, produrre dei disegni che siano all'altezza di questo nome. In questo periodo, con questo caldo insopportabile non ho decisamente voglia di fare grandi progetti, o di impegnarmi troppo, ma anche quello può risultare sempre utile come copertura.

Non è tanto per disegnare, alla fine si tratta di buon gusto e di un po' creatività, ma è il dopo il problema. Dovrò far indossare i miei capi, disegnati e in seguito realizzati dalle sarte dell'azienda alle modelle. 

Io davvero non mi ci trovo.

Voglio dire, non sono mica tutte uguali, non si può dire che siano stupide. Magari non sono molto acculturate, ma sono due cose diverse.  E' vero che è difficile risultare belle e qualcos'altro. Si può essere un tipo: particolari, affascinanti, sveglie, colte; ma se è così, non si potrà mai avere quella bellezza statica, da ammirare che cercano. Diventa un corpo che parla, che deve esprimere qualcosa; e ad un corpo che parla da solo non stanno bene i vestiti.

Non si parla neppure di fisico, di forme, si parla di interiorità. Moltissime che ho conosciuto hanno avuto storie orribili alle spalle che tentano di nascondere con l'indifferenza. Tentano di nasconderle dietro ad un vestito da settemila euro. Alcune ci riescono, altre vengono licenziate perché si ribellano. E' un mondo viscido anche quello, uno dei peggiori.

Non ti fanno mai sentire abbastanza e tu per lavorare devi essere, ma non troppo. Devi apparire sensuale, ma non volgare; interessante ma non fuori dal comune.

Ne ho conosciute alcune che sono passate da indossare un abito per sentirsi bene, per sentire la stoffa che le accarezza e che le fa sentire uniche, ad indossare un abito per far piacere all'abito stesso. Marketing, io lo definisco più un orrore. Vorrei che ognuno al mondo trovasse quella forza per fare un cambiamento decisivo. Io sono tante cose, il mondo lo è. Non importa dunque quante vite viviamo contemporaneamente. Possiamo essere sempre ciò che vogliamo e non dobbiamo avere paura di esprimerlo. 

Io sottometto, umilio la gente che lo fa con le persone più deboli. 

Mi sembra di avere il sangue così freddo a volte, determinazione. Nulla mi smuove. Nulla mi commuove. E poi.. Quando incontro un senzatetto, la vecchia signora che si trucca troppo per colmare i vuoti che le ha lasciato la vita, un matto che strilla. Io non ce la faccio. La pietà è un sentimento che non riesco a controllare. Non voglio sentirmi migliore, non mi sento giusta a provare pietà per un determinato tipo di persona. Ma sono comprensiva nei confronti del loro passato. Persone che oscillano costantemente tra finta felicità, risate isteriche e malinconia, depressione. 

E quanto cattivo diventa il mondo quando le lascia lì, a vegetare. Perché una modella che nasconde la sofferenza tanto quanto loro, è accettata, perché si nasconde, sembra che non respiri. Perché è più gradevole per i canoni stabiliti dalla società. Una bellezza che non replica, non vive.

 E' crudele quando tutto ciò che ci circonda si burla di loro, e della mia pietà.

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⏰ Last updated: May 30, 2019 ⏰

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GildaWhere stories live. Discover now