Etienne

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Da quando hanno inventato la moda penso che una donna possa fare a meno di innamorarsi o anche di andare a letto con un uomo. Il senso unico e meraviglioso di indossare un abito di Valentino, Trussardi, Versace. Essere un tutt'uno con il tessuto, assumere la forma dell'abito, poter essere ogni giorno una persona diversa, chi si vuole, sempre.

Nascondere, valorizzare, ecco cosa dovrebbe fare un buon vestito.

Ore 20.30

Inizia la mia preparazione: scelta delle scarpe, orecchini, rossetto. 

Mi sentivo viva, bella. E Dio lo sa, quanto sia difficile per qualsiasi donna sentirsi bella.

Era la mia serata e non c'era alcun dubbio.


Ore 21.30

Dopo aver preso un taxi, mi sono diretta in "Rue de Ruelle", dove sarebbe avvenuto il mio prossimo incontro. 

Scesa dall'auto, suonato il campanello, salite le scale, mi imbatto in un appartamentino molto lussuoso, ben arredato.

Alla porta mi accoglie un certo Etienne, un uomo di media taglia, sulla quarantina.


"Ben arrivata, tesoro. Accomodati", mi dice.

Mi fa accomodare in soggiorno, dove ci avvolge una luce fioca svedese. Se fino al momento precedente ho definito la casa lussuosa, questo è stato sicuramente una caduta di stile non indifferente. 

Sorvolando la scelta delll'illuminazione, discutibile, dopo avermi versato un paio di bicchieri di Grand Marnier, tenta un approccio accarezzandomi la coscia.

"Direi che sarebbe il caso di concordare il prezzo", lo interrompo bruscamente io.

"Certo cara. Qualsiasi sia la cifra, facciamo metà ora e metà a fatti compiuti", risponde lui con un ghigno viscido immortalato sul volto e cedendomi una busta.


Ore 23.45

Dopo avermi tolto le calze nere, inizia a baciarmi lentamente le gambe, per poi avvicinarsi con la bocca alle mie mutande in pizzo.

"E' giunto il momento di agire", penso.

Prontamente dalla borsetta tiro fuori un foulard di seta verde e gli dico "rendiamo la cosa più interessante, ci tengo a soddisfare a pieno i miei clienti".

Gli si accende uno sguardo vorace, da colui che crede di aver in pugno una donna ed essere padrone dell'universo. Subito, gli avvolgo dolcemente il foulard attorno agli occhi e stringo in modo deciso.

Ore 00.26

"Ora sei finito, pezzo di merda", mi risuona in testa.

Tiro fuori un cacciavite dalla tasca interna della borsetta in pelle rossa e glielo conficco dritto in gola.


Le urla sono soffocate, ma potenti. Cerca di difendersi ma ormai non ha più speranze, morirà dissanguato a breve. 


Ore 01.34

Etienne giace inerme sul pavimento, con occhi spalancati color ambra.

Velocemente mi sbarazzo del bicchiere da cui ho bevuto, e maneggio il corpo con guanti di pelle neri, che non mi sono mai tolta dall'inizio della serata.

Lo spoglio e lo distendo sul pavimento. Lo fisso intensamente per qualche istante, cercando delle motivazioni per cui possa provare pena per lui, ma scostando lo sguardo sul sesso ancora duro, comprendo di essere sul punto di non ritorno.

Sei solo un miserabile Etienne, dovresti ringraziarmi. Se non sarai tu a farlo personalmente, sono sicura che ci saranno molte persone che apprezzeranno questo gesto.

GildaWhere stories live. Discover now