Eleonore

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Questa mattina di inizio primavera mi sono svegliata particolarmente di buon umore. Niente sogni inquietanti, niente morti.

Svegliarsi e saper già che questo sarà un grande giorno, la nascita di qualcosa di prezioso, di una rivoluzione interiore; perché siamo noi gli artefici della nostra esistenza.

Nel mio lavoro, quello vero, di giustiziera della notte, non c'è tempo per l'amore e neanche per il sesso sporco.
La paura di svegliarmi la mattina affianco ad un uomo, fissarlo e provare disgusto, mi ha sempre terrorizzato.

Ho sempre avuto conoscenti, non amiche, che sono andate a letto con il tale, che la mattina seguente non c'era più. Niente telefonate, messaggi, biglietti. Niente di niente. Il vuoto.

Ora, non sono una tipa sentimentale come avrete capito, ma sono cose che dispiacciono.


Ah, Eleonore, quella volta ti ha messa incinta subito, e tu da brava ragazza credente non hai voluto abortire perché meglio crescere un figlio in condizioni indecenti, senza dargli la possibilità di crearsi un futuro e trovare la felicità, piuttosto che andare contro la società e accettare di aver fallito.

Eleonore, tu hai ucciso tuo figlio. Un essere che nasce puro e che tu hai reso marcio. É per questo che mi hai lasciata, perché io per te ero un mostro.

Non puoi farmi la morale tu, che per buonismo ti sei fatta scopare, mettere incinta come una cagna e hai avuto paura di rimanere sola. Tu hai partorito perché ti sentivi nulla, vuota, sola.

Ma poi è successo qualcosa, ti sei resa conto che tuo figlio assomiglia metà a te e metà al figlio di puttana che ti ha messo incinta. È dura svegliarsi la mattina, accudire un bambino che rappresenta la parte più brutta di te e dell'uomo che ti ha fecondato.

Tu, che cerchi di comprarti la vita facendo pietà, chiedendo la carità a persone come me, non ti sei vergognata di fingerti mia amica.
L'unica amica che mai, io abbia avuto.

Ma non sei stata un'amica. Io ti ho dato tutto quello di cui avuto bisogno e tu te ne sei andata.
Io una mattina, come questa, mi sono alzata e tu non c'eri più vicino a me.

Perché l'hai fatto? Dovevi vendicarti per come ti hanno trattata? Avevi paura di quello che stavi iniziando a provare, un sentimento che andava contro i principi ecclesiastici ancora una volta.

Non hai imparato dai tuoi errori e mi hai lasciata.
Senza un biglietto, un messaggio, niente.

Mi hai lasciata incinta d'amore. Un'amore che si è trasformato in odio.

Io non posso più amare per colpa tua, Eleonore.
Non mi resta che amare me stessa.

GildaWhere stories live. Discover now