Capitolo 56.

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Eren's pov.

Passò un giorno da quella dichiarazione e trascorsi la sera a preparare la valigia aiutato dai miei compagni che si rivelarono straordinariamente comprensivi e disponibili a darmi una mano e ad appoggiarmi in tutto.

"Eren dimmi, ai tuoi hai già detto qualcosa?"
Mi chiese Armin intento a piegare una maglietta per poi poggiarla all'interno della valigia.
Era una domanda legittima dopotutto.

"Ho già accennato loro qualcosa in realtà, anche se ci ho chiuso definitivamente ho bisogno dei miei effetti personali rimasti in casa per il trasloco."
Dissi intento a sistemare l'armadio.

"Che figlio cinico che sei diventato"
Disse Jean con un lieve sorriso.

Ricambiai con una leggera risata che riportò in quel momento un minimo di allegria e sarcasmo dentro quella camera.

"Sì insomma, anche per salutarli ovviamente, ma onestamente considero più famiglia tutti voi che loro"
Dissi in modo sincero non curandomi dei loro sguardi che si fecero pressanti sui miei.

"Siamo stati bene insieme è vero."
Disse Jean dopo qualche secondo di silenzio.

"Siamo stati benissimo"
Lo corresse Armin.
Gli sorrisi, erano veramente delle belle persone ed ebbi la fortuna di far incrociare la mia vita con la loro, mi sentii onorato d'aver avuto uno spazio nei loro anni più belli ed incasinati.
Magari ci saremmo rincontrati, quando ormai i nostri destini sarebbero già stati scritti e portati a termine, magari ci saremmo riguardati con gli stessi occhi di tre diciottenni che ne passarono tante, forse fin troppe per l'età che ci portavamo dietro.

"In ogni caso, i tuoi genitori sono d'accordo?"
Riprese il discorso il castano.

"Hanno solo tirato un grande sospiro appena saputo, sono sicuro si aspettassero una cosa del genere, ma non sono più un bambino, prendo decisioni da solo sia moralmente sia per quanto riguarda la legge."
Risposi ormai convinto più che mai.

"Per quanto riguarda la squadra invece?"
Mi domandò Armin.

"Per quello mi dispiacerà tantissimo, era da sempre stato il mio sogno e voi ragazzi lo sapete bene.."
Dissi perdendomi fra i miei pensieri.
I due annuirono acconsentendo.

"Intraprenderai un viaggio meraviglioso Eren non preoccuparti e non voltarti mai a guardare il passato, è vero che il destino è già stato scritto, ma viverlo è tutta un'altra storia, potrai sempre riscrivertelo daccapo."
Se ne uscì Armin posando una mano sulla mia spalla.

"Sono convinto d'aver già cambiato tanto del mio destino e questo non so dove mi porterà in realtà, ma so che finchè avrò forze vivrò appieno tutte le possibilità che la vita mi offrirà."
Dissi in un momento di intimità fra me e i miei amici.

"Spero ci rincontreremo tutti un giorno."
Prese parola Jean che fino ad allora era rimasto in silenzio prendendo tutta la nostra attenzione.

"Magari non ci riconosceremo neanche e solo ad allora avremo capito di essere riusciti tutti a riscriverci il proprio destino."
Continuò il castano con lo sguardo fisso sulla valigia fermo e rammaricato.

Sospirai rumorosamente.
"Chi lo sa cosa ne faremo delle nostre vite, l'unica cosa che voglio augurarvi è di viverla appieno e senza rimpianti."
Dissi con un nodo alla gola e con gli occhi nuovamente lucidi.

Levi's pov.

Non rividi Farlan per tutto il giorno precedente, non tornò nemmeno a dormire, così passai la mia serata nel letto, da solo, a pensare se stessi facendo la cosa giusta, se fosse veramente la cosa migliore da fare.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧 𝟐  ➣ ᴇʀᴇʀɪ    *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora